Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato percorso RNA comune tra SLA e demenza

Due proteine, che in precedenza avevano dimostrato di contribuire alla SLA (conosciuta anche come morbo di Lou Gehrig), hanno ruoli divergenti. Ma un nuovo studio, condotto da ricercatori del Dipartimento di Medicina Cellulare e Molecolare della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di California a San Diego, dimostra che un percorso comune le lega.

La scoperta rivela un piccolo insieme di geni bersaglio, che potrebbero essere usati per misurare la salute dei motoneuroni, e fornisce uno strumento utile per lo sviluppo di nuovi farmaci per trattare la malattia devastante, che attualmente non ha trattamento o cura.


Schema tipico della cellula animale con i componenti subcellulari. Organelli: (1) Nucleolo, (2) Nucleo, (3) Ribosoma (puntini), (4) Vescicola, (5) Reticolo endoplasmatico rugoso, (6) Apparato di Golgi, (7) Citoscheletro, (8) Reticolo endoplasmatico liscio, (9) Mitocondrio, (10) Vacuolo, (11) Citosol, (12) Lisosoma, (13) Centriolo all'interno del centrosoma

Finanziato in parte dal National Institutes of Health e dal California Institute for Regenerative Medicine (CIRM), lo studio è pubblicato nell'edizione anticipata online del 30 settembre di Nature Neuroscience. La SLA è una malattia neurodegenerativa ad insorgenza adulta, caratterizzata dalla prematura degenerazione dei motoneuroni, con conseguente paralisi progressiva e fatale nei pazienti.


Le due proteine che contribuiscono alla malattia (FUS/TLS e TDP-43) si legano all'acido ribonucleico (RNA), molecole intermedie che traducono le informazioni genetiche dal DNA alle proteine. Nelle cellule normali, sia la TDP-43 che la FUS/TLS, si trovano nel nucleo dove aiutano a mantenere adeguati livelli di RNA. Nella maggior parte dei pazienti SLA, tuttavia, queste proteine si accumulano invece nel citoplasma della cellula, il liquido che separa il nucleo dalla membrana esterna, e quindi sono escluse dal nucleo, fatto che impedisce loro di svolgere le loro mansioni normali.

 

Dal momento che le proteine si trovano nella posizione sbagliata della cellula, non sono in grado di svolgere la loro normale funzione, secondo gli autori principali dello studio, Kasey R. Hutt, Clotilde Lagier-Tourenne e Magdalini Polymenidou. "Nei motoneuroni malati in cui viene cancellata la TDP-43 dal nucleo e forma aggregati citoplasmatici", scrivono gli autori, "abbiamo visto livelli proteici più bassi di tre geni regolati dalla TDP-43 e dalla FUS/TLS. Sulla base dei nostri studi sui topi l'abbiamo previsto, e abbiamo trovato gli stessi risultati in neuroni derivati da cellule staminali embrionali umane".


Nel 2011, questo gruppo di ricercatori della UC San Diego ha scoperto che più di un terzo dei geni nel cervello dei topi sono obiettivi diretti della TDP-43, che colpisce le funzioni di questi geni. Nel nuovo studio, hanno confrontato l'impatto della proteina FUS/TLS con quello della TDP-43, credendo di trovare un grande bersaglio sovrapposto. "Con sorpresa, abbiamo invece visto una sovrapposizione relativamente piccola, e i geni comuni puntati dal RNA contenevano introni eccezionalmente lunghi (segmenti non codificanti). L'insieme è costituito da geni che sono importanti per la funzione delle sinapsi", ha detto il ricercatore principale Gene Yeo, PhD, professore assistente al Dipartimento di Medicina Cellulare e Molecolare e all'Istituto di Medicina Genomica della UC San Diego e visiting professor al Laboratorio di Ingegneria Molecolare di Singapore. "La perdita di questo insieme comune di geni in sovrapposizione è la prova di un percorso comune che sembra contribuire alla degenerazione dei motoneuroni".


Nel tentativo di comprendere la funzione normale di queste due proteine che legano l'RNA, gli scienziati hanno abbattuto le proteine nel cervello dei topi per simulare spazio nucleare, usando una tecnologia antisenso oligonucleotide sviluppata in collaborazione con ISIS Pharmaceuticals. Lo studio ha portato a un elenco di geni che sono regolati in alto o in basso, ed i ricercatori hanno replicato i risultati nelle cellule umane. "Se potessimo evitare in qualche modo la regolazione verso il basso dei geni, o farla abbassare da queste proteine, si potrebbe individuare un farmaco che punta alla SLA, rallentando o fermando la degenerazione dei motoneuroni", ha detto Yeo.


Queste proteine sembrano anche essere un elemento centrale in altre malattie neurodegenerative. Per esempio, l'accumulo anomalo di TDP-43 e FUS/TLS nel citoplasma neuronale è stato documentato nella demenza frontotemporale lobare, un disturbo neurologico che ha dimostrato di essere geneticamente e clinicamente collegato alla SLA, e che è la seconda causa più frequente di demenza dopo l'Alzheimer.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of California - San Diego, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento:
Clotilde Lagier-Tourenne, Magdalini Polymenidou, Kasey R Hutt, Anthony Q Vu, Michael Baughn, Stephanie C Huelga, Kevin M Clutario, Shuo-Chien Ling, Tiffany Y Liang, Curt Mazur, Edward Wancewicz, Aneeza S Kim, Andy Watt, Sue Freier, Geoffrey G Hicks, John Paul Donohue, Lily Shiue, C Frank Bennett, John Ravits, Don W Cleveland, Gene W Yeo. Divergent roles of ALS-linked proteins FUS/TLS and TDP-43 intersect in processing long pre-mRNAs. Nature Neuroscience, 2012; DOI: 10.1038/nn.3230.

Pubblicato in ScienceDaily il 30 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)