Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dati sul metabolismo prevedono progresso dell'Alzheimer con precisione

Metabolismo cervellobrain-cell Quando si tratta di Alzheimer, gli scienziati di solito - e comprensibilmente - guardano al cervello come primo centro di attenzione.

Ora ricercatori dell'Università di Tel Aviv (TAU) dicono che i primi indizi per quanto riguarda la progressione della malattia possono essere trovati nel metabolismo del cervello.


Nelle primissime fasi della malattia, prima che i sintomi appaiono, i processi metabolici cominciano già a cambiare nel cervello, dice la dottoranda Shiri Stempler della Facoltà di Medicina Sackler della TAU. Lavorando con i Proff. Eytan Ruppin e Lior Wolf della Scuola di Informatica Blavatnik della TAU, la Stempler ha sviluppato modelli predittivi che utilizzano le informazioni metaboliche per individuare la progressione dell'Alzheimer. Questi modelli sono precisi al 90 percento nel predire lo stadio della malattia.


Pubblicata sulla rivista Neurobiology of Aging, la ricerca è il primo passo per identificare biomarcatori che possono garantire una migliore individuazione e analisi della malattia in una fase precoce, il tutto con un semplice esame del sangue. Potrebbe anche portare a nuove terapie. "La nostra speranza è che, studiando il metabolismo e le alterazioni nel metabolismo che si verificano nelle fasi iniziali della malattia, possiamo trovare nuove strategie terapeutiche", aggiunge la Stempler.

 

Interrompere un processo regolato

Il metabolismo descrive una serie di reazioni chimiche nelle cellule che sostengono la vita, controllando processi come la crescita e la riproduzione. È anche responsabile di fornire energia al corpo. Per approfondire la connessione tra metabolismo, funzionamento del cervello, e Alzheimer, i ricercatori hanno utilizzato i dati raccolti dalla regione dell'ippocampo del cervello. Controllando memoria ed apprendimento, questa regione del cervello è danneggiata dal progredire dell'Alzheimer.


In base al numero di geni metabolici trovati nei neuroni e del tessuto circostante, hanno costruito un modello predittivo che lega le anomalie in questi geni con la progressione della malattia. Su quasi 1500 geni, i ricercatori sono stati in grado di selezionare 50 geni che si sono rivelati i più predittivi dell'Alzheimer, dice Stempler, rilevando che in pazienti affetti da Alzheimer questi geni sono sopra o sotto espressi, il che significa che ce ne sono troppi o troppo pochi.


Quando hanno confrontato i risultati di questi 50 geni tra pazienti di Alzheimer, pazienti sani e primati (compresi scimpanzé e scimmie Rhesus), i ricercatori hanno scoperto che in tutti i gruppi, escluso quello di Alzheimer, il numero di geni specifici è strettamente limitato, con poca differenza del loro numero tra gli individui di ciascuna delle specie, spiega la ricercatrice. Ciò implica che questi geni sono significativi per il funzionamento normale del cervello, e la loro regolazione rigida nei pazienti sani è compromessa dall'Alzheimer.

 

Esplorare nuove vie

Che i cambiamenti metabolici siano una causa della malattia o semplicemente un sintomo rimane un argomento per studi futuri. Ma la scoperta di questa connessione è incoraggiante. "La correlazione tra espressione genica metabolica e il punteggio cognitivo nei pazienti con Alzheimer è ancora più alta di quella che vediamo nella letteratura medica tra le placche di amiloide beta - presenti in depositi nel cervello dei malati di Alzheimer - e il punteggio cognitivo, indicando una forte associazione tra declino cognitivo e un metabolismo alterato", dice la Stempler.


In seguito i ricercatori cercheranno di identificare i biomarcatori del sangue associati a questi cambiamenti metabolici. Ciò potrebbe portare al rilevamento e a informazioni sulla progressione della malattia con un test del sangue semplice e non invasivo. E come il lavoro progredisce, la Stempler spera di sviluppare strategie terapeutiche basate su queste alterazioni nella rete metabolica per aiutare i malati di Alzheimer, come ad esempio farmaci che possono reintrodurre una rigorosa regolamentazione sulla espressione genica. Essi credono che il loro lavoro vada in una direzione promettente per la ricerca di Alzheimer.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della American Friends of Tel Aviv University.

Riferimento: Shiri Stempler, Yedael Y. Waldman, Lior Wolf, Eytan Ruppin. Hippocampus neuronal metabolic gene expression outperforms whole tissue data in accurately predicting Alzheimer's disease progression. Neurobiology of Aging, 2012; 33 (9): 2230.e13 DOI: 10.1016/j.neurobiolaging.2012.04.003.

Pubblicato in ScienceDaily il 7 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.