Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto possibile modo di bloccare la morte dei neuroni nelle neurodegenerazioni

Lo stress ossidativo è uno dei principali imputati di una serie di malattie che vanno dal cancro e l'insufficienza cardiaca, all'Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica e il Parkinson.

Ora, scienziati del campus della Florida del The Scripps Research Institute (TSRI) hanno scoperto che il blocco dell'interazione di un enzima critico può contrastare la distruzione dei neuroni associata a queste malattie neurodegenerative, suggerendo un potenziale bersaglio per lo sviluppo di nuovi farmaci.


Philip LoGrassoQuesti risultati son pubblicati nell'edizione dell'11 Gennaio 2013 del The Journal of Biological Chemistry. Durante i periodi di stress cellulare (come l'esposizione a radiazioni UV) può aumentare nelle cellule il numero di molecole contenenti ossigeno altamente reattivo, causando gravi danni. Tuttavia, si sa relativamente poco circa il ruolo in questo processo di una serie di enzimi legati allo stress.


Nel nuovo studio, il team guidato dal professor Philip LoGrasso (nella foto) del TSRI si è focalizzato su un enzima chiamato c-jun-N-terminal chinasi (JNK). Sotto stress, il JNK migra verso i mitocondri, la parte della cellula che genera energia chimica ed è coinvolta nella crescita e morte cellulare. Questa migrazione, accoppiata all'attivazione di JNK, è associata a un numero di gravi problemi di salute, compresa la disfunzione mitocondriale, nota da tempo per contribuire alla morte neuronale nel Parkinson.


Il nuovo studio ha dimostrato per la prima volta che l'interazione di JNK con una proteina chiamata Sab è responsabile della localizzazione iniziale del JNK nei mitocondri dei neuroni. Gli scienziati hanno anche scoperto che bloccare la segnalazione mitocondriale del JNK, impedendone l'interazione con la Sab, può proteggere dal danno neuronale sia nelle colture cellulari che nel cervello. Inoltre, trattando il JNK con un peptide inibitore ottenuto da una proteina della membrana mitocondriale, il gruppo è riuscito a indurre un doppio livello di protezione dei neuroni nella substantia nigra pars compacta, la regione del cervello devastata dal Parkinson.


Lo studio ha rilevato che questa inibizione lascia intatta la segnalazione di tutte le altre cellule, il che potrebbe significare potenzialmente un minor numero di effetti collaterali in eventuali terapie future. "Questo potrebbe essere un modo innovativo per prevenire la degenerazione dei neuroni", ha detto LoGrasso. "Ora possiamo provare a produrre composti che bloccano tale traslocazione e vedere se sono terapeuticamente validi".


Il primo autore dello studio è Jeremy W. Chambers, ex TSRI e attualmente alla Florida International University e un terzo autore è Shannon Howard, anch'egli al TSRI. Il lavoro è stato finanziato dal National Institutes of Health e dalla The Saul e Theresa Esman Foundation.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale dello Scripps Research Institute.

Riferimento:
JW Chambers, S. Howard, PV LoGrasso. Blocking c-jun-N-terminal Kinase (JNK) Translocation to the Mitochondria Prevents 6-hydroxydopamine-induced Toxicity in vitro and in vivo. Journal of Biological Chemistry, 2012; DOI: 10.1074/jbc.M112.421354.

Pubblicato in ScienceDaily il 10 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.