Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pesce-zebra rivela il regolatore centrale per lo sviluppo del sistema cerebrale dell'istamina

Danio rerio o pesce zebra - da WikipediaRicercatori dell'Università di Helsinki in Finlandia, hanno dimostrato in uno studio condotto sul pesce zebra, che la presenilina-1 (PSEN1), gene associato all'Alzheimer, agisce da regolatore centrale per lo sviluppo del sistema dell'istamina, che è a sua volta alterato nei pazienti con Alzheimer.

La ricerca dimostra che le mutazioni nel gene PSEN1 sono comuni nelle forme familiari di Alzheimer, e la proteina presenilina-1 codificata dal gene è coinvolta nella scissione della proteina precursore dell'amiloide.


Nell'Alzheimer la proteina precursore dell'amiloide non è scissa in modo normale, e la proteina si accumula nel cervello danneggiando tratti neuronali e i neuroni. Non si sa ancora se il gene PSEN1 è coinvolto nell'eziologia [=cause] dell'Alzheimer attraverso un altro meccanismo.


Il gruppo di ricerca del professor Pertti Panula dell'Università di Helsinki ha chiarito il ruolo del gene PSEN1 nello sviluppo del sistema dell'istamina neuronale e la sua modulazione. L'istamina è uno dei neurotrasmettitori essenziali per tutte le funzioni cognitive, che sono alterate nell'Alzheimer. Il sistema dell'istamina viene alterato durante la progressione della malattia.


Nello studio il pesce zebra è utilizzato come modello di organismo, per il suo rapido sviluppo e perchè la sua trasparenza permette ai ricercatori di studiare lo sviluppo e la funzione di organi vitali. Per studiare la funzione del gene PSEN1, sono stati generati pesci zebra senza proteina funzionale Presenilina-1. Nonostante il fatto che i pesci mancassero della presenilina-1 funzionale, erano vitali e si sono sviluppati fino all'età adulta.


La mancanza di proteina presenilina-1 ha indotto una variazione del comportamento del zebrafish larvale, non reagivano come i pesci normali alle variazioni veloci di intensità luminosa. "Sulla base di precedenti ricerche sappiamo che questo cambiamento nel comportamento è associato a mancanza di istamina nel cervello", spiega Panula. In età adulta il comportamento motorio del pesce zebra mutante differisce da quello del pesce normale: il pesce nuota sui bordi dell'area a disposizione, evitando la parte interna. Precedenti studi del gruppo hanno dimostrato che questa alterazione comportamentale è dovuta anche a cambiamenti nel sistema dell'istamina.


I ricercatori hanno scoperto che le larve dei pesci senza proteina Presenilina-1 avevano un numero significativamente minore di neuroni istamina; in età adulta il numero di neuroni istamina è risultato significativamente aumentato in questi pesci rispetto ai pesci normali. "Questi risultati rivelano che il gene PSEN1 è un regolatore centrale dello sviluppo dei neuroni istamina e che la mutazione può causare una modifica permanente per il resto della vita nel sistema dell'istamina neuronale. Questa è una scoperta molto interessante", scrive Panula.


Una questione interessante che rimane da chiarire è dove nascono i nuovi neuroni istamina nel cervello del pesce zebra adulto. Sono cellule staminali di nuova differenziazione o sono altre cellule che diventano neuroni istamina? La risposta non è nota, ma sulla base di questi risultati è opportuno chiarire il ruolo della proteina presenilina-1 nella differenziazione delle cellule staminali anche nel cervello dei mammiferi. "I mammiferi hanno cellule staminali nell'ipotalamo, nella stessa zona in cui si trovano i neuroni istamina di tutti i vertebrati studiati", commenta Panula.


Panula riconosce che lo studio pubblicato non dice niente del meccanismo dell'Alzheimer nell'uomo. La nuova conoscenza fornita dallo studio sulla funzione del gene PSEN1 e sullo sviluppo del sistema dell'istamina del cervello è un passo in avanti per comprendere l'eziologia della malattia. "La ricerca di base è a livello molecolare, e c'è un lungo cammino per arrivare al trattamento di malattie umane. Questo tipo di ricerca fornisce le scoperte su cui poi si basano i trattamenti", scrive Panula.


Il Journal of Neuroscience ha pubblicato lo studio che è stato condotto al Centro di Neuroscienze dell'Università di Helsinki, e all'Istituto di Biomedicina.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Helsingin yliopisto (University of Helsinki), via AlphaGalileo.

Riferimento:
Maria Sundvik, Yu-Chia Chen, and Pertti Panula. Presenilin1 Regulates Histamine Neuron Development and Behavior in Zebrafish, Danio rerio. Journal of Neuroscience, 2013; 33 (4): 1589-1597 DOI: 10.1523/%u200BJNEUROSCI.1802-12.2013.

Pubblicato in Science Daily il 5 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)