Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vuoti di memoria degli anziani 'legati a problemi di elaborazione degli eventi quotidiani'

 

Alcuni problemi di memoria comuni agli anziani possono derivare da una incapacità di scindere la vita quotidiana in esperienze separate, secondo un nuovo studio pubblicato su Psychological Science, una rivista della Association for Psychological Science.

Lo studio suggerisce che i problemi di elaborazione degli eventi quotidiani possono essere il risultato di atrofia senile in una parte del cervello chiamata lobo temporale mediale (MTL).


"Quando si pensa di nuovo a quello che si è fatto ieri, non basta premere 'play' e guardare un flusso continuo di 24 ore", dice la ricercatrice di psicologia Heather Bailey della Washington University di St. Louis, che ha condotto lo studio. "Il cervello spezza naturalmente gli eventi della giornata in parti separate".


La Bailey e i suoi colleghi hanno ipotizzato che gli anziani possono avere difficoltà con la memoria per gli eventi quotidiani perché non li segmentano così nel momento in cui accadono.


Nello studio, gli anziani (alcuni dei quali avevano la demenza di Alzheimer) guardavano brevi filmati di persone impegnati in attività quotidiane, come ad esempio una donna che fa la prima colazione o un uomo che costruisce una nave con i Lego. E' stato detto loro di separare il film in blocchi, premendo un pulsante ogni volta che pensavano che una parte dell'attività nel film stesse per finire e ne cominciasse una nuova.


In seguito, i ricercatori hanno chiesto di ricordare cosa accadeva nel film agli anziani, e hanno anche misurato la dimensione del loro MTL con la risonanza magnetica strutturale (MRI). "Gli anziani che presentavano atrofia nel MTL non erano così bravi a ricordare le attività di ogni giorno, come pure non erano così bravi a segmentare e suddividere in blocchi gli eventi mentre accadevano", dice la Bailey. "La dimensione del MTL rappresenta una parte enorme del rapporto che abbiamo visto tra capacità dei partecipanti di segmentare e i loro ricordi degli eventi".


Questi risultati suggeriscono che la dimenticanza caratteristica della mente che invecchia non è solo un problema di recuperare i ricordi in seguito, ma anche nel nostro modo di vedere e di separare gli eventi mentre si svolgono, un processo che dipende dal funzionamento del MTL.


Alla luce di questo, concentrarsi sul modo di formare meglio i nuovi ricordi può essere un modo per migliorare la memoria degli anziani nel quotidiano, anche per quelli che hanno diagnosi cliniche come l'Alzheimer. "L'Alzheimer attacca l'MTL nelle prime fasi della malattia", spiega la Bailey. "Ma anche con atrofia del MTL si può essere in grado di allenare le persone a spezzettare meglio, aiutandole anche a ricordare meglio le loro attività quotidiane".


Nell'ambito della loro ricerca futura, Bailey e colleghi sperano di approfondire il legame tra la percezione degli eventi e la memoria, per vedere se riescono a contrastare i deficit di memoria degli anziani.


Hanno collaborato alla ricerca, finanziata dal National Institutes of Health e dal National Institute on Aging: Jeffrey M. Zacks e Denise Head della Washington University di St. Louis; David Z. Hambrick e Rose T. Zacks della Michigan State University; Christopher A. Kurby e Jesse Q. Sargent della Francis Marion University.

 

 

 

 

 


Fonte: Association for Psychological Science.

Riferimento: HR Bailey, JM Zacks, DZ Hambrick, RT Zacks, D. Head, CA Kurby, JQ Sargent. Medial Temporal Lobe Volume Predicts Elders' Everyday Memory. Psychological Science, 2013; DOI: 10.1177/0956797612466676.

Pubblicato in Science Daily il 7 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

Notizie da non perdere

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)