Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova terapia con staminali per prevenire malattie neurologiche ereditate

Gli scienziati dell'Università di Manchester hanno utilizzato la terapia genica delle cellule staminali per trattare per la prima volta una malattia genetica letale del cervello, nei topi.


Il metodo è stato usato per il trattamento della Sindrome di Sanfilippo (malattia ereditaria mortale che provoca demenza progressiva nei bambini) ma potrebbe essere anche di beneficio per diverse altre malattie neurologiche genetiche.


I ricercatori dietro lo studio, pubblicato sulla rivista Molecular Therapy questo mese, sperano ora di portare il trattamento ad essere sperimentato sui pazienti entro due anni.


La Sindrome di Sanfilippo, malattia mucopolisaccaride attualmente incurabile (MPS), interessa un bambino su 89.000 nel Regno Unito, e chi ne soffre di solito muore verso i 25 anni. È causata dalla mancanza dell'enzima SGSH nel corpo, che aiuta a scomporre e a riciclare gli zuccheri a catena lunga, come l'eparan solfato (HS). I bambini con questa condizione producono e conservano un eccesso di HS in tutto il loro corpo dalla nascita, danneggiando il cervello e provocando demenza e iperattività progressiva, seguita dalla perdita della capacità di camminare e deglutire.


Il Dr Brian Bigger, dell'Institute of Human Development dell'Università di Manchester, che ha guidato la ricerca, ha detto che si usano trapianti di midollo osseo per correggere malattie simili da accumulo di HS (come la sindrome di Hurler), trapiantando cellule normali con l'enzima mancante, ma la tecnica non funziona con la malattia di Sanfilippo. Questo perché i monociti (un tipo di globuli bianchi) del midollo osseo non producono sufficiente enzima per correggerne i livelli nel cervello.


Il Dr Bigger ha detto: "Per aumentare l'enzima SGSH con trapianto di midollo osseo, e destinarlo alle cellule che lo portano nel cervello, abbiamo sviluppato una terapia genica sulle cellule staminali che sovra-produce l'enzima SGSH specificamente nelle cellule bianche del sangue del midollo osseo. Abbiamo dimostrato che i topi trattati con questo metodo producono una quantità di enzima SGSH cinque volte maggiore della norma nel midollo osseo e dell'11 per cento dei livelli normali nel cervello. L'enzima viene assorbito dalle cellule cerebrali colpite ed è sufficiente a riportare lo stoccaggio di HS e la neuro infiammazione del cervello a livelli quasi normali e corregge completamente il comportamento iperattivo dei topi con la Sanfilippo. Questo è estremamente interessante e potrebbe avere enormi implicazioni per i trattamenti. Ora speriamo di far partire una sperimentazione clinica a Manchester nel 2015".


Il team dell'Università di Manchester sta ora producendo un vettore (uno strumento di solito usato dai biologi molecolari per fornire materiale genetico alle cellule) per l'uso in esseri umani e spera di usarlo in uno studio clinico con pazienti al Central Manchester University Hospital NHS Foundation Trust entro il 2015.


E' stato recentemente dimostrato da scienziati italiani che l'approccio di terapia genica con cellule staminali può migliorare le condizioni dei pazienti con una malattia genetica simile che colpisce il cervello, chiamata leucodistrofia metacromatica, con risultati pubblicati sulla rivista Science all'inizio di questo mese. Gli scienziati di Manchester hanno raffinato il vettore utilizzato dagli scienziati italiani. "Questo approccio ha il potenziale di trattare diverse malattie genetiche neurologiche" ha aggiunto il Dr Bigger.


La ricerca è stata finanziata dalla UK MPS Society e dalla Sanfilippo Children's Research Foundation con sede in Canada. Christine Lavery, MBE, amministratrice di UK MPS Society, ha dichiarato: "Dal 1970 più di 130 bambini e giovani adulti hanno perso la vita per la sindrome di Sanfilippo (MPS III), solo nel Regno Unito. Anche se le nuove terapie per altre malattie MPS stanno cambiando la vita dei bambini, i genitori dei bambini con la sindrome di Sanfilippo non possono fare altro che dare la migliore assistenza possibile, e vivere nella speranza che un trattamento sia dietro l'angolo. I risultati positivi del programma di terapia genica del dottor Brian Bigger sui topi ci vede ottimisti per le future generazioni di bambini con la Sanfilippo".

 

 

 

 

 


Fonte:Manchester University, via AlphaGalileo.

Riferimento: Ana Sergijenko, Alexander Langford-Smith, Ai Y Liao, Claire E Pickford, John McDermott, Gabriel Nowinski, Kia J Langford-Smith, Catherine LR Merry, Simon A Jones, J Edmond Wraith, Robert F Wynn, Fiona L Wilkinson, Brian W Bigger. Myeloid/Microglial Driven Autologous Hematopoietic Stem Cell Gene Therapy Corrects a Neuronopathic Lysosomal Disease. Molecular Therapy, 2013; DOI: 10.1038/mt.2013.141

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)