Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Problemi di una proteina di Alzheimer inceppano il traffico nel nervello

Gli scienziati sanno da tempo che una proteina chiamata presenilina ha un ruolo nell'Alzheimer, e un nuovo studio rivela un modo intrigante per cui questo accade.


E' qualcosa che ha a che fare con il modo in cui dei materiali viaggiano su e giù per i neuroni.


In un articolo su Human Molecular Genetics, dei ricercatori dell'Università di Buffalo riferiscono che la presenilina lavora con un enzima chiamato GSK-3ß per controllare la velocità con cui dei materiali - come le proteine necessarie per la sopravvivenza delle cellule - si muovono attraverso le cellule.


"Se c'è troppa presenilina o troppo poca, si interrompe l'attività del GSK-3ß, e si scoordina il trasporto di merci lungo i neuroni", dice il ricercatore Shermali Gunawardena (PhD), assistente professore di scienze biologiche all'UB. "Questo può portare a blocchi pericolosi". Sono state trovate più di 150 mutazioni della presenilina nei pazienti di Alzheimer, e gli scienziati hanno già dimostrato che la proteina, se difettosa, può causare blocchi neuronali tagliando un'altra proteina in pezzi che si accumulano nelle cellule cerebrali.


Ma questo meccanismo ben noto non è l'unico con cui la presenilina alimenta la malattia, come dimostra il nuovo studio di Gunawardena. "Il nostro lavoro delucida come i problemi con la presenilina possono contribuire ai primi problemi osservati nell'Alzheimer", dice. "Si evidenzia un potenziale percorso per l'intervento precoce attraverso farmaci, prima della perdita neuronale e delle manifestazioni cliniche della malattia".


Lo studio suggerisce che la presenilina attiva il GSK-3ß, un dato importante perché l'enzima aiuta a controllare la velocità con cui le bollicine organiche chiamate vescicole traghettano le merci lungo le autostrade neuronali. (Si può pensare alle vescicole come a degli autocarri, ciascuno alimentato da piccoli motori molecolari chiamati dineine e kinesine).


Quando i ricercatori hanno abbassato la quantità di presenilina nei neuroni di larve di moscerini della frutta, si sono attivati meno enzimi GSK-3ß e le vescicole hanno iniziato ad accelerare lungo le cellule in modo incontrollato. Diminuire i livelli sia di presenilina che di GSK-3ß ha peggiorato le cose, causando "ingorghi", perchè le bolle rimangono bloccate nei neuroni.


"Sia il GSK-3ß che la presenilina hanno dimostrato di essere coinvolti nell'Alzheimer, ma in che modo non era ancora del tutto chiaro", dice Gunawardena. "La nostra ricerca fornisce nuovi indizi su questa questione". Gunawardena propone che il GSK-3ß (abbreviazione di glicogeno sintasi chinasi-3beta) agisca da "interruttore di accensione" per i motori dineina e kynesina, dicendo loro quando attaccarsi alle vescicole.


Le dineine trasportano vescicole verso il nucleo cellulare, mentre le kinesine le muovono nella direzione opposta, verso la periferia della cellula. Quando va tutto bene e i livelli di GSK-3ß sono normali, entrambi i tipi di motori si legano alle vescicole in numero accuratamente calibrato, ottenendo un flusso di traffico regolare lungo i neuroni.


Ecco perché è così pericoloso quando i livelli di GSK-3ß sono fuori controllo, egli dice. Quando i livelli di GSK-3ß sono alti, si attaccano troppi motori alle vescicole, portando a un rallentamento del movimento perchè l'attività motoria perde coordinazione. Mentre bassi livelli di GSK-3ß sembrano avere l'effetto opposto, causando un movimento veloce e incontrollato perchè troppo pochi motori si attaccano alle vescicole. Entrambi gli scenari - troppo GSK-3ß o troppo poco - possono provocare ostruzioni neuronali.


Lo studio è apparso on-line in Human Molecular Genetics e sarà pubblicato in una prossima edizione stampata della rivista. I finanziamenti per la ricerca sono arrivati dalla Fondazione John R. Oishei, da una borsa di studio Fulbright e da borse di studio del Center for Undergraduate Research and Creative Activities dell'Università di Buffalo.

 

 

 

 

 


Fonte: University at Buffalo.

Riferimenti: K. Dolma, G. J. Iacobucci, K. Hong Zheng, J. Shandilya, E. Toska, J. A. White, E. Spina, S. Gunawardena. Presenilin influences glycogen synthase kinase-3 (GSK-3) for kinesin-1 and dynein function during axonal transport. Human Molecular Genetics, 2013; DOI: 10.1093/hmg/ddt505

Pubblicato da Charlotte Hsu in buffalo.edu (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)