Un farmaco attualmente usato per trattare i vermi intestinali potrebbe proteggere le persone dalla parodontite, una malattia delle gengive avanzata che, se non trattata, può erodere le strutture, comprese le ossa, che tengono i denti nella mascella.
La ricerca è stata pubblicata in Antimicrobial Agents and Chemotherapy.
Il trattamento attuale della periodontite consiste nella raschiatura della placca dentale, un biofilm polimicrobico, fuori della radice del dente. Nonostante questa prova sgradevole e costosa, il biofilm spesso cresce di nuovo.
Ma i ricercatori hanno dimostrato in un modello animale di parodontite che il farmaco Oxantel inibisce la crescita, interferendo con un enzima che i batteri richiedono per la formazione del biofilm, dice l'autore corrispondente Eric Reynolds, della University of Melbourne in Australia. Lo fa in modo proporzionale alla dose, indicandone l'efficacia.
I ricercatori hanno iniziato la loro ricerca di una terapia per la parodontite, studiando le simbiosi dei patogeni parodontali, per mezzo di genomica, proteomica e metabolomica, in modelli animali di parodontite. Hanno presto trovato che il biofilm parodontale per crescere dipende dalla disponibilità di ferro e di eme (una molecola contenente ferro collegata all'emoglobina), e che limitandoli, si riducono i livelli dell'enzima fumarato reduttasi.
Poiché l'Oxantel è noto per inibire il fumarato riduttasi in alcuni batteri, ne hanno poi testato con successo la capacità di inibire l'attività del fumarato riduttasi nel Porphyromonas gingivalis, uno dei principali componenti batterici dei biofilm di periodontite. Il fumarato reduttasi è assente negli esseri umani, rendendolo un bersaglio farmacologico ideale.
Essi hanno inoltre dimostrato che l'Oxantel interrompe la crescita di biofilm polimicrobici contenenti P. gingivalis, Tannerella forsizia, e Treponema denticola, una composizione tipica nei biofilm parodontali, nonostante il fatto che quest'ultima da sola non sia influenzata dall'Oxantel.
I ricercatori hanno scoperto che il trattamento con Oxantel sottoregola sei prodotti genici del P. gingivalis e sovraregola 22 prodotti genici, tutti parte di un regulon (una unità genetica) che controlla la disponibilità di eme.
La parodontite colpisce circa il 30-47 per cento della popolazione adulta, e forme gravi ne interessano il 5-10 per cento. Inoltre aumenta il rischio di diabete, malattie cardiache, ictus, artrite, e demenza, secondo Reynolds. Tali rischi derivano dai batteri patogeni che entrano nel flusso sanguigno dalla periodontite, nonché dall'infiammazione cronica causata da questa malattia, egli dice. Inoltre la periodontite è collegata all'aumento del rischio di tumori della testa e del collo, dell'esofago, della lingua e del pancreas, riferiscono i ricercatori.
Fonte: American Society for Microbiology, via EurekAlert!.
Riferimenti: S. Dashper, N. O'Brien-Simpson, S. W. Liu, R. Paolini, H. Mitchell, K. Walsh, T. D'Cruze, B. Hoffmann, D. Catmull, Y. Zhu, E. Reynolds. Oxantel disrupts polymicrobial biofilm development of periodontal pathogens. Antimicrobial Agents and Chemotherapy, 2013; DOI: 10.1128/AAC.01375-13
Pubblicato in eurekalert.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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