Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Carenza di vitamina D provoca danni al cervello [studio]

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Università del Kentucky (UoK) suggerisce che una dieta a basso contenuto di vitamina D provoca danni al cervello.


Le evidenze più recenti dimostrano che, oltre ad essere essenziale per mantenere la salute delle ossa, la vitamina D ha un ruolo importante in altri organi e tessuti, compreso il cervello.


Pubblicato in Free Radical Biology and Medicine, lo studio della UoK dimostra che i ratti di mezza età, alimentati con una dieta a basso contenuto di vitamina D per diversi mesi, sviluppano danni da radicali liberi nel cervello, e sono  danneggiate molte proteine ​​cerebrali diverse, individuate dalla proteomica redox. Questi topi hanno mostrato un significativo calo delle prestazioni cognitive nei test di apprendimento e memoria.


"Dato che la carenza di vitamina D è particolarmente diffusa tra gli anziani, abbiamo studiato quanto la carenza di vitamina D influenzi lo stato ossidativo del cervello nel passaggio dalla mezza età alla vecchiaia", ha detto l'autore dello studio Allan Butterfield, professore del Dipartimento di Chimica della UoK, direttore del Center of Membrane Sciences, una facoltà del Sanders-Brown Center on Aging, e direttore del Free Radical Biology in Cancer Core of the Markey Cancer Center. "Sono necessari livelli sierici adeguati di vitamina D per prevenire i danni dei radicali liberi nel cervello e le successive conseguenze deleterie".


In precedenza, i bassi livelli di vitamina D sono stati associati all'Alzheimer, ed sono anche stati legati allo sviluppo di alcuni tumori e malattie cardiache. Sia nel mondo sviluppato che nelle aree di disagio economico, dove il cibo non è sempre il più nutriente, i livelli di vitamina D sono spesso bassi negli esseri umani, soprattutto nella popolazione anziana.


Butterfield raccomanda alle persone di consultare il proprio medico per verificare il livello di vitamina D e, se è basso, mangiare cibi ricchi di vitamina D, prendere integratori di vitamina D e/o stare almeno 10-15 minuti al giorno al sole per garantire che la quantità di vitamina D sia normalizzata e permanente così da aiutare a proteggere il cervello.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Kentucky.

Riferimenti: Jeriel T.R. Keeney, Sarah Förster, Rukhsana Sultana, Lawrence D. Brewer, Caitlin S. Latimer, Jian Cai, Jon B. Klein, Nada M. Porter, D. Allan Butterfield. Dietary vitamin D deficiency in rats from middle to old age leads to elevated tyrosine nitration and proteomics changes in levels of key proteins in brain: Implications for low vitamin D-dependent age-related cognitive decline. Free Radical Biology and Medicine, 2013; 65: 324 DOI: 10.1016/j.freeradbiomed.2013.07.019

Pubblicato da Allison Perry in uknow.uky.edu (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)