Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteine mal ripiegate "riprogrammate" per nuove terapie di malattie cerebrali

Al centro di malattie cerebrali come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), l'Alzheimer e il Parkinson c'è l'errato ripiegamento delle proteine (misfolding), per cui le proteine distorte non riescono a svolgere le loro funzioni normali.


Allo stato attuale, non c'è alcun modo conosciuto per invertire il misfolding proteico.


Ma James Shorter, PhD, professore associato di Biochimica e Biofisica alla Scuola Perelman di Medicina dell'Università della Pennsylvania, ha trovato un modo possibile per districare le proteine mal ripiegate "riprogrammando" l'Hsp104, una proteina comune del lievito. Il lavoro è stato pubblicato questa settimana in Cell.


L'Hsp104 è una proteina "chaperone" [=cicerone, guida], che aiuta formazione e funzionamento corretti di altri complessi proteici. Anche se l'Hsp104 è una delle proteine più comuni sul pianeta, non ha un analogo negli esseri umani o negli animali. "Non capiamo perché gli animali abbiano perso il gene dell'Hsp104, ma allo stesso tempo ci siamo chiesti se in questo fatto c'è una possibilità terapeutica", dice Shorter. "Possiamo ri-aggiungerlo come tecnologia dirompente per antagonizzare il misfolding proteico che caratterizza alcune malattie?".


In studi precedenti, il laboratorio di Shorter aveva stabilito che la versione naturale dell'Hsp104 è attiva contro le proteine ​​neurodegenerative come l'alfa-sinucleina. "Abbiamo espresso la proteina originale [wild-type] in un modello di topo del Parkinson e abbiamo visto dei fenotipi benefici", spiega Shorter. "Ma la proteina wild-type non funziona come vorremmo".


Nello studio attuale, il team ha esaminato grandi librerie di varianti di Hsp104 per trovare versioni che potrebbero sia mantenere la struttura delle proteine, sia romperne i grumi mal ripiegati. "Fortunatamente ne abbiamo trovato diverse varianti che potrebbero eliminare la tossicità associata a FUS, TDP-43, e proteine delle malattie da alfa-sinucleina nel lievito, raggruppate e malripiegate, migliorando anche la funzione della proteina corretta", aggiunge. Il team di Shorter ha collaborato con il laboratorio di Guy Caldwell della University of Alabama per testare le varianti di Hsp104 nel verme C.elegans e hanno trovato un marcato recupero di tossicità dell'alfa-sinucleina, la prima volta che enzimi ingegnerizzati hanno dimostrato di sopprimere una neurodegenerazione in un animale multicellulare.


"Questo è molto interessante, poichè non ci sono agenti conosciuti che liberano dalla neurodegenerazione e, al tempo stesso, invertono il misfolding proteico", osserva il primo autore Meredith Jackrel, PhD, un borsista postdottorato nel laboratorio di Shorter. "Certamente nessuno ha mai provato a riprogrammare una proteina esistente per cercare di realizzare questo compito".


Shorter ha identificato il dominio centrale avvolto a spirale dell'Hsp104 come un'area importante che incide sulla sua capacità di funzionare come chaperone, notando che mutazioni minori in questo campo sembrano avere un ampio potenziale per liberare le capacità di rompere i grumi proteici della molecola. Egli suggerisce che il dominio mediano dell'Hsp104 funzionerebbe proprio come un condensatore elettrico, immagazzinando le possibilità benefiche della proteina. Un aggiustamento apparentemente piccolo della struttura del dominio centrale, così come di altre parti della molecola (come le spirali dei pori), possono scatenare un potere terapeutico sorprendente.


Con il potere appena dimostrato nelle specie relativamente primitive dei vermi, il prossimo passo del team sarà di passare al modello animale più complesso dei topi, in cui gli effetti collaterali derivanti dall'introduzione di una proteina estranea nell'organismo può rappresentare un problema. Shorter spiega che, oltre alla funzione de-raggruppante dell'Hsp104, "l'altro grande obiettivo da un punto di vista bioingegneristico è ottimizzare l'Hsp104 modificato per l'obiettivo al quale si rivolge, perché tutte le varianti che abbiamo in questo momento sembrano funzionare in modo generico. Questo non è ciò che serve per avere un effetto terapeutico, perché ci potrebbero essere effetti fuori obiettivo".


Egli sottolinea che, sebbene il suo approccio ​​di ri-progettazione proteica non sia ancora una cura o un trattamento pratico per malattie neurodegenerative, è un primo passo importante verso questo obiettivo finale e mostra che rompere i grumi - quello che si pensava impossibile - è a portata di mano, aggiungendo che "abbiamo definito che è possibile raggiungere l'attività di rottura dei grumi in un semplice sistema modello. La sfida è andare oltre".


La ricerca è stata finanziata dall'American Heart Association, dal National Institutes of Health e da altre istituzioni.

 

 

 

 

 


FontePerelman School of Medicine at the University of Pennsylvania.

Riferimenti:  Meredith E. Jackrel, Morgan E. DeSantis, Bryan A. Martinez, Laura M. Castellano, Rachel M. Stewart, Kim A. Caldwell, Guy A. Caldwell, James Shorter. Potentiated Hsp104 Variants Antagonize Diverse Proteotoxic Misfolding Events. Cell, 2014; 156 (1-2): 170 DOI: 10.1016/j.cell.2013.11.047

Pubblicato in uphs.upenn.edu (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.