Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gene collegato a una malattia è cruciale per lo sviluppo della memoria normale

Sono passati più di 20 anni da quando gli scienziati hanno scoperto che le mutazioni nel gene huntingtina causano la condizione neurologica devastante e progressiva chiamata Malattia di Huntington, che coinvolge movimenti involontari, disturbi emotivi e deterioramento cognitivo.


Sorprendentemente poco, tuttavia, sappiamo sul ruolo del gene nell'attività cerebrale normale. Ora, uno studio del campus della Florida del The Scripps Research Institute (TSRI), e della Columbia University, mostra che esso ha un ruolo cruciale nella formazione della memoria a lungo termine.


"Abbiamo scoperto che sono necessari livelli di espressione dell'huntingtina per quella che è nota come plasticità sinaptica a lungo termine, la capacità delle sinapsi di crescere e cambiare, che è fondamentale per la formazione della memoria a lungo termine", ha detto Sathyanarayanan V. Puthanveettil, l'assistente professore del TSRI che ha condotto lo studio con Eric Kandel, il premio Nobel della Columbia University.


Nello studio, pubblicato di recente sulla rivista PLoS ONE, il team ha identificato un equivalente della proteina huntingtina umana nella lumaca marina Aplysia, un modello animale largamente usato negli studi genetici, e ha scoperto che, proprio come la sua controparte umana, la proteina dell'Aplysia è ampiamente espressa nei neuroni del sistema nervoso centrale. Con dei modelli cellulari, gli scienziati hanno studiato nell'Aplysia ciò che è nota come sinapsi neuronale sensoriale-motoria; in questo caso, il ritiro della branchia, una mossa difensiva che avviene quando l'animale è disturbato.


Lo studio ha scoperato che l'espressione dei messaggeri RNA dell'huntingtina (i messaggeri sono usati per la produzione di proteine ​​con istruzioni codificate nei geni) è aumentata dalla serotonina, un neurotrasmettitore rilasciato durante l'apprendimento nell'Aplysia. Dopo aver bloccato la produzione della proteina huntingtina, i neuroni non sono riusciti più a funzionare normalmente.


"Durante l'apprendimento, la produzione di mRNA huntingtina aumenta nei neuroni pre/post-sinaptici, e questa è una nuova scoperta", ha detto Puthanveettil. "E se si blocca la produzione della proteina sia nel neurone pre che in quello post-sinaptico, si blocca la formazione della memoria". I risultati potrebbero avere implicazioni per lo sviluppo di futuri trattamenti della malattia di Huntington. Anche se le piene funzioni biologiche della proteina huntingtina non sono ancora del tutto chiare, i risultati suggeriscono cautela da un approccio terapeutico che tenti di eliminare la proteina del tutto.

 

******
Il primo autore dello studio è Yun-Beom Choi della Columbia University. Altri autori includono Beena M. Kadakkuzha, Xin-An Liu e Komolitdin Akhmedov del TSRI. Il lavoro è stato supportato dallo Howard Hughes Medical Institute, dal National Institutes of Health, dalla Whitehall Foundation e dallo Stato della Florida.

 

 

 

 

 


FonteThe Scripps Research Institute  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Yun-Beom Choi, Beena M. Kadakkuzha, Xin-An Liu, Komolitdin Akhmedov, Eric R. Kandel, Sathyanarayanan V. Puthanveettil. Huntingtin Is Critical Both Pre- and Postsynaptically for Long-Term Learning-Related Synaptic Plasticity in Aplysia. PLoS ONE, 2014; 9 (7): e103004 DOI: 10.1371/journal.pone.0103004

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)