Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova strategia per combattere la demenza frontotemporale e la SLA

Un team di ricercatori della Mayo Clinic e del The Scripps Research Institute in Florida hanno sviluppato una nuova strategia terapeutica per combattere il fattore di rischio genetico più comune per due malattie neurodegenerative: sclerosi laterale amiotrofica (SLA o Lou Gehrig) e demenza frontotemporale (FTD).


Nell'edizione del 14 agosto di Neuron, essi riferiscono anche la scoperta di un potenziale biomarcatore per monitorare la progressione delle malattie e l'efficacia delle terapie. Gli scienziati hanno sviluppato un composto farmacologico a piccole molecole per prevenire i processi cellulari anomali causati da una mutazione nel gene C9ORF72.


I risultati fanno seguito a precedenti scoperte dei ricercatori della Mayo, che la mutazione C9ORF72 produce una sequenza genetica ripetitiva insolita che provoca l'accumulo di RNA anomalo nelle cellule cerebrali e nel midollo spinale.


Mentre i ciuffi di proteine tossiche sono da tempo implicati nelle neurodegenerazioni, questa nuova strategia prende di mira l'RNA anomalo, che si forma prima delle proteine tossiche nei disordini collegati alla C9ORF72: c9FTD/ALS. "Il nostro studio dimostra che l'RNA tossico prodotto nelle persone con la mutazione c9FTD/ALS è in effetti un altro obiettivo praticabile", dice Leonard Petrucelli, PhD, uno dei ricercatori senior dello studio e neuroscienziato molecolare alla Mayo Clinic in Florida.


Il composto, che è stato testato in modelli di coltura cellulare di c9FTD/ALS, si lega all'RNA e ne blocca la capacità di interagire con altre proteine cruciali, impedendo così la formazione di grumi di RNA tossici e delle «proteine c9RAN» risultanti da un processo chiamato traduzione «non-ATG associata alla ripetizione» (RAN, Repeat-Associated Non-ATG).


I ricercatori hanno anche scoperto che le proteine ​​c9RAN prodotte dal RNA anomalo possono essere misurate nel liquido spinale dei pazienti affetti da SLA. Ora stanno valutando se queste proteine ​​sono presenti anche nel liquido spinale dei pazienti con diagnosi di FTD. Sebbene la SLA colpisca principalmente i motoneuroni portando a deficit nella mobilità, nel linguaggio, nella deglutizione, e nella funzione respiratoria e la FTD colpisca regioni cerebrali che supportano la funzione cognitiva superiore, alcuni pazienti hanno sintomi di entrambi i disturbi.


"Lo sviluppo di un biomarcatore facilmente accessibile per la mutazione c9FTD/ALS può essere di aiuto non solo per la diagnosi di questi disturbi e per consentire il monitoraggio del decorso della malattia nei pazienti, ma potrebbe essere un modo più diretto per valutare la risposta ai trattamenti sperimentali", dice il co-autore Kevin Boylan, MD, direttore medico del «Mayo Jacksonville ALS Center», l'unico centro ALS Certificato di Eccellenza in Florida. Ad esempio, una diminuzione dei livelli di proteine ​​c9RAN in risposta al trattamento suggerirebbe che un farmaco sta avendo l'effetto desiderato. "Il potenziale della scoperta di questo biomarcatore è molto interessante, anche siamo all'inizio dello sviluppo di un tale test", dice.


Poiché la SLA è di solito fatale da due a cinque anni dopo la diagnosi e non esiste attualmente alcun trattamento efficace per la FTD, queste scoperte sono un punto di riferimento che offrono la possibilità di migliorare diagnosi e trattamento di molti pazienti; fino al 40 per cento di quelli con ALS familiare (ereditato) e fino al 25 per cento di quelli con FTD familiare, dice il dottor Boylan.


"A mio parere, uno degli aspetti più interessanti di questi studi è stata la collaborazione senza soluzione di continuità dei due istituti di bioscienza della Florida: Scripps e Mayo. La nostra esperienza biologica e chimica collettiva ha reso possibile questa ricerca", dice l'altro investigatore senior Mathew Disney, PhD, professore di chimica allo Scripps Florida. Il Dr. Disney e il suo gruppo hanno studiato la struttura del RNA che risulta dalla mutazione C9ORF72, e hanno quindi progettato il composto a piccole molecole. Il team della Mayo ha sviluppato i modelli derivati ​​dalle cellule del paziente per testare i composti. Entrambe le squadre hanno lavorato poi insieme per dimostrare che la modalità di azione dell'agente farmacologico è puntare l'RNA tossico.

 

*******
Lo studio è stato finanziato in gran parte dal National Institutes of Health / National Institute on Aging; dal National Institutes of Health / National Institute of Neurological Disorders and Stroke; dal National Institute of Environmental Health Services; e dal Dipartimento della Difesa.

 

 

 

 

 


FonteMayo Clinic  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Zhaoming Su, Yongjie Zhang, Tania F. Gendron, Peter O. Bauer, Jeannie Chew, Wang-Yong Yang, Erik Fostvedt, Karen Jansen-West, Veronique V. Belzil, Pamela Desaro, Amelia Johnston, Karen Overstreet, Bradley F. Boeve, Dennis Dickson, Mary Kay Floeter, Bryan J. Traynor, Claudia Morelli, Antonia Ratti, Vincenzo Silani, Rosa Rademakers, Robert H. Brown, Jeffrey D. Rothstein, Kevin B. Boylan, Leonard Petrucelli, Matthew D. Disney. Discovery of a Biomarker and Lead Small Molecules to Target r(GGGGCC)-Associated Defects in c9FTD/ALS. Neuron, 2014; DOI: 10.1016/j.neuron.2014.07.041

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.