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Allenamento alla consapevolezza: utile per demenza lieve e caregiver

L'allenamento alla consapevolezza è risultato benefico sia per persone in uno stadio precoce di demenza, che per i rispettivi caregiver che erano nella stessa classe, riducendo la depressione e migliorando il sonno e la qualità della vita, secondo un nuovo studio della Northwestern Medicine.


"La malattia è impegnativa per la persona interessata, per i familiari e i caregiver", ha detto l'autore principale dello studio Ken Paller, professore di psicologia al Weinberg College of Arts and Sciences della Northwestern e docente al Cognitive Neurology and Alzheimer's Disease Center della Facoltà di Medicina Feinberg della Northwestern University. "Anche sapendo che le cose probabilmente peggioreranno, essi possono imparare a concentrarsi sul presente, godendo del momento di accettazione, e senza una eccessiva preoccupazione per il futuro. Questo è ciò che è stato insegnato nel programma di consapevolezza".


Lo studio è stato pubblicato ieri 25 agosto nell'American Journal of Alzheimer's Disease and Other Dementias. Le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer sono particolarmente dure con i caregiver, che spesso sono familiari stretti. Essi tendono ad avere una maggiore incidenza di ansia, depressione, disfunzioni immunitarie e altri problemi di salute, nonché un tasso di mortalità maggiore, secondo ricerche precedenti.


Questo è il primo studio a dimostrare che sia il caregiver che il paziente traggono benefici nell'allenarsi insieme alla consapevolezza. Questo è importante perché i caregiver spesso non hanno molto tempo da soli per le attività che potrebbero alleviare il loro carico emotivo. Gli scienziati dicono anche che la formazione aiuta anche il paziente e il caregiver ad accettare nuovi modi di comunicare.


"Una delle maggiori difficoltà che le persone con demenza e i loro familiari incontrano è che sono necessari nuovi modi di comunicare a causa della perdita di memoria e altri cambiamenti nel pensiero e nelle abilità", ha osservato il coautore dello studio Sandra Weintraub, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Feinberg e neuropsicologo al Northwestern Memorial Hospital. "La pratica della consapevolezza mette entrambi i partecipanti nel presente e si concentra sulle caratteristiche positive dell'interazione, consentendo un tipo di connessione che può sostituire i metodi più complessi di comunicare del passato. E' un buon modo per affrontare lo stress".


Lo studio includeva 37 partecipanti, comprese 29 persone che facevano parte di una coppia paziente-caregiver. La maggior parte dei pazienti avevano una diagnosi di demenza dovuta ad Alzheimer o decadimento cognitivo lieve, spesso un precursore della demenza. Altri avevano perdita di memoria a causa di ictus o demenza frontotemporale, che colpisce le emozioni così come il parlato e la comprensione del linguaggio. I caregiver comprendevano coniugi dei pazienti, figli adulti, una nuora e una suocera. La Weintraub ha osservato che, anche se le persone con Alzheimer avevano una perdita di memoria da lieve a grave, esse erano ancora erano in grado di usare altre funzioni cognitive per partecipare alla formazione alla consapevolezza e di sperimentare emozioni e sentimenti positivi.


I partecipanti hanno assistito a otto sessioni studiate appositamente per le esigenze dei pazienti con perdita di memoria dovuta a malattie neurodegenerative terminali (demenza) e per le esigenze dei loro caregiver. Entrambi i gruppi hanno completato una valutazione entro due settimane dall'inizio del programma e entro due settimane dal suo completamento.


Paller aveva previsto che la consapevolezza sarebbe stata utile per i caregivers di demenza sulla base di ricerche precedenti nel settore. Ma era incerto se un programma avrebbe avuto successo per i pazienti con deficit di memoria e se i pazienti e i loro caregiver avrebbero potuto essere addestrati insieme. "Abbiamo visto punteggi di depressione più bassi e valutazioni migliori sulla qualità del sonno e sulla qualità della vita per entrambi i gruppi", ha detto Paller, direttore del programma di neuroscienze cognitive. "Dopo otto sessioni di questa formazione abbiamo osservato una differenza positiva nella loro vita".


"La consapevolezza implica una coscenza attenta con l'accettazione degli eventi del momento presente", ha detto Paller."Non c'è bisogno di essere trascinati nel desiderio che le cose siano diverse. L'allenamento alla consapevolezza in questo modo si avvale delle capacità delle persone, piuttosto che concentrarsi sulle loro difficoltà". Paller osserva che sviluppare la consapevolezza è acquisire abitudini diverse e una persona deve praticare una nuova abitudine per aderire ad essa. Egli dice di sperare che i risultati dello studio possano incoraggiare i caregiver a cercare le risorse per apprendere la consapevolezza per sé e per le persone con la malattia.

 

 

 

 

 


Fonte:  Northwestern University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Michael Maslar et al. Benefits of Mindfulness Training for Patients With Progressive Cognitive Decline and Their Caregivers. American Journal of Alzheimer's Disease and Other Dementias, August 2014 DOI: 10.1177/1533317514545377

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