Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Jet-lag causa obesità interrompendo i ritmi quotidiani dei microbi intestinali

Gli organismi che vanno dai batteri agli esseri umani hanno i propri orologi circadiani per aiutarli a sincronizzare le loro attività biologiche sull'ora del giorno. Uno studio pubblicato su Cell il 16 ottobre rivela che i microbi intestinali nei topi e negli esseri umani hanno ritmi circadiani controllati dall'orologio biologico dell'ospite in cui risiedono.


Turbare l'orologio circadiano dell'ospite altera i ritmi e la composizione della comunità microbica, portando a obesità e a problemi metabolici.


"Questi risultati spiegano una osservazione rimasta misteriosa per lungo tempo: le persone con un disturbo cronico dei cicli giorno-notte, a causa di ripetuti jet lag o per il lavoro a turno, hanno la tendenza a sviluppare obesità e altre complicazioni metaboliche", dice l'autore senior dello studio Eran Elinav del Weizmann Institute of Science. "Questi risultati sorprendenti ci possono consentire di elaborare trattamenti preventivi per queste persone e ridurne il rischio di complicazioni".


Lo sconvolgimento dell'orologio circadiano negli esseri umani è una caratteristica dei cambiamenti relativamente recenti allo stile di vita, che coinvolgono il lavoro a turni continuo o i voli frequenti attraverso i fusi orari. Questi modelli comportamentali diffusi sono stati collegati ad una vasta gamma di malattie, tra cui l'obesità, il diabete, il cancro e le malattie cardiovascolari. Ma fino ad ora non era chiaro come i cambiamenti nei ritmi circadiani aumentassero il rischio di queste malattie.


Nel nuovo studio, Elinav e il suo team hanno cercato di capire se l'anello mancante è la fauna di microbi intestinali. Quando hanno analizzato i microbi presenti nei campioni di feci prelevati da topi e da esseri umani in diversi momenti della giornata, hanno scoperto delle fluttuazioni ritmiche nell'abbondanza di microbi e le loro attività biologiche. Queste fluttuazioni ritmiche dei microbi intestinali sono determinate dall'orologio circadiano e dalle abitudini di alimentazione normale dell'organismo ospitante.

Può essere rilevante perché:

La rottura dei ritmi circadiani, l'obesità, gli altri problemi metabolici (diabete, colesterolo) e le malattie cardiovascolari sono tutti fattori di rischio dell'Alzheimer.


Quando i topi sono stati esposti a diversi ritmi di luce-buio e ad abitudini alimentari anormali sulle 24 ore, la comunità microbica ha perso le fluttuazioni ritmiche ed è cambiata nella composizione. Inoltre, una dieta ricca di grassi ha indotto in questi «topi jet-lag» un aumento di peso e lo sviluppo di problemi metabolici associati al diabete.


Allo stesso modo, il jet-lag in due esseri umani che avevano viaggiato dagli Stati Uniti a Israele ha modificato la composizione dei microbi intestinali, favorendo la crescita di batteri che sono stati collegati a obesità e malattie metaboliche.


"I nostri risultati evidenziano un nuovo bersaglio terapeutico che può essere sfruttato in studi futuri per normalizzare il microbiota nelle persone il cui stile di vita comporta alterazioni frequenti del sonno, come ad esempio lavoratori turnisti e chi viaggia in aereo molto di frequente", spiega Elinav. "Puntando le modifiche dannose al microbiota in queste grandi popolazioni umane, con terapie probiotiche o antibiotici, si può ridurre o addirittura impedire lo sviluppo del rischio di obesità e delle sue complicanze".

 

 

 

 

 


Fonte: Cell Press via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Thaiss et al. Trans-kingdom control of microbiota diurnal oscillations promotes metabolic homeostasis. Cell, 2014 DOI: 10.1016/j.cell.2014.09.048

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)