Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio chiarisce come si formano i ricordi: associando persone e luoghi

Ricercatori della Università della California di Los Angeles (UCLA) e del Regno Unito hanno scoperto che dei neuroni in una regione specifica del cervello hanno un ruolo chiave nella formazione rapida dei ricordi sugli eventi quotidiani, una scoperta che potrebbe portare a una migliore comprensione della perdita di memoria e a nuovi metodi per combattere l'Alzheimer e le altre malattie neurologiche.


Lo studio, il primo di questo tipo, ha esaminato in particolare i neuroni nel lobo temporale mediale, associati alla memoria episodica, che è la capacità del cervello di ricordare in modo cosciente eventi e situazioni sperimentati, come incontrare un vecchio amico di scuola all'opera.


La memoria episodica registra queste esperienze uniche e si basa sulla formazione molto rapida di nuove associazioni nel cervello.


Il team è riuscito a registrare singoli neuroni nel lobo temporale mediale e ha scoperto che le cellule cambiavano la loro attivazione per codificare nuove associazioni (ad esempio l'incontro con un vecchio amico di scuola a teatro) nel momento esatto di questa esperienza, ha detto l'autore senior Dr. Itzhak Fried, professore di neurochirurgia e psichiatria e scienze biocomportamentali alla David Geffen School of Medicine dell'UCLA e dell'Istituto Semel di Neuroscienze e Comportamneto Umano.


"Questo studio va al cuore del codice neurale sottostante uno degli aspetti fondamentali della cognizione e della memoria umana, cioè la formazione delle associazioni. La scoperta sorprendente è che questo codice di base è così esplicito a livello di singoli neuroni nel cervello umano", ha detto Fried. "La registrazione di tale attività, anche di una singola cellula nella moltitudine di miliardi di neuroni nel cervello di un paziente in un reparto ospedaliero, è una risultato tecnico che solo pochi posti al mondo sono in grado di realizzare".


Lo studio, apparso il 1 Luglio 2015 nella rivista peer-reviewed [a controllo dei pari] Neuron, ha coinvolto 14 pazienti con epilessia grave ospedalizzati all'UCLA, che avevano elettrodi impiantati nel cervello per identificare il focus dell'attacco epilettico per un eventuale intervento chirurgico.


Le registrazioni del cervello in questo studio, che ha identificato più di 600 neuroni del lobo temporale mediale, hanno richiesto cinque anni e consistevano nel mostrare ai pazienti coppie di immagini indipendenti, una di una persona e l'altra di un luogo, per costruire una associazione significativa che modellava la memoria episodica dell'incontro di una persona in un luogo particolare, ha detto il primo autore Matias J. Ison, docente di Bioingegneria nel dipartimento di ingegneria dell'Università di Leicester nel Regno Unito.


I pazienti hanno visto circa 100 immagini di celebrità, animali e luoghi, e il team di ricerca ha analizzato l'attività di codifica dei singoli neuroni nel cervello mentre venivano registrate le immagini. Con questa prima analisi, il team è riuscito a trovare i neuroni che hanno risposto a una o più immagini.


In una seconda analisi, il team ha creato immagini composite contestuali che mostravano una persona e un luogo, (per esempio incontrare Clint Eastwood nella Torre di Pisa), e ha seguito l'attività dei singoli neuroni mentre i pazienti apprendevano queste associazioni.


"Questo studio esamina il singolo neurone che codifica l'apprendimento di nuove associazioni contestuali nel cervello umano, e siamo riusciti a mostrare per la prima volta che la velocità con cui sono codificate associazioni complesse è compatibile con i meccanismi di base della creazione della memoria episodica", ha detto Ison. "Avevamo ipotizzato di vedere alcuni cambiamenti nel «firing» (sparo, attivazione) dei neuroni. Ma il fatto sorprendente è che questi cambiamenti sono stati drammatici, nel senso di neuroni molto silenziosi o molto attivi, e ciò si è verificato nel momento esatto dell'apprendimento".


Fried ha detto che capire le basi della formazione della memoria episodica è un problema centrale nel campo delle neuroscienze e può avere un significato clinico importante, perché questo tipo di memoria è danneggiata nei pazienti affetti da Alzheimer e altre malattie neurologiche.


"La perdita della funzione della memoria è una delle afflizioni più devastanti della condizione umana", ha detto Fried. "Questo studio che ha esaminato gli appoggi alla base della nascita delle associazioni è un passo importante per capire la base fisiologica necessaria per lo sviluppo di nuove interfacce con il cervello umano che un giorno potrebbero migliorare la vita dei pazienti neurologici con disturbi della memoria".


Fried dirige anche un grande team dell'UCLA che ora è impegnato in uno sforzo multidisciplinare per sviluppare software e hardware per un dispositivo neuro-protesico che potrebbe ripristinare la funzione della memoria episodica nei pazienti neurologici.


Lo studio conclude che "anche se la nascita dei ricordi episodici (come ricordare il contesto e la sequenza degli eventi salienti quando si incontra un amico in un particolare bar) va oltre la formazione delle associazioni contestuali, il nostro studio suggerisce un meccanismo fondamentale della plasticità neuronale che può supportare la formazione della memoria episodica".

 

********
Ha collaborato anche Rodrigo Quian Quiroga, direttore del Centro Sistemi di Neuroscienze e responsabile di bioingegneria dell'Università di Leicester. La ricerca è stata finanziata dal National Institute of Neurological Disorder and Stroke, dal Medical Research Council, dallo Human Frontiers Science Program e dalla Mathers Foundation.

 

 

 


Fonte: University of California Los Angeles via Medicalxpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Matias J. Ison, Rodrigo Quian Quiroga, Itzhak Fried. Rapid Encoding of New Memories by Individual Neurons in the Human Brain.Neuron, Volume 87, Issue 1, p220–230, 1 July 2015. DOI: j.neuron.2015.06.016

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.