Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Assistenza alla demenza a domicilio: aumentare conoscenze e qualità, e diminuire i costi

Oltre i due terzi delle persone in assistenza domiciliare sono over-65, circa il 36% ha una qualche forma di deficit cognitivo, compresa la demenza. Secondo l'Institute of Medicine (USA), il numero di fornitori di assistenza domiciliare (Home Health Care-HHC) qualificati per prendersi cura adeguatamente degli anziani, compresi quelli con demenza, è del tutto inadeguato.


Vedendo la necessità di colmare il divario di conoscenze, Abraham Brody PhD/RN/GNP-BC, assistente professore della Facoltà di Infermieristica della New York University (NYUCN) e direttore associato dell'Hartford Institute for Geriatric Nursing (HIGH), ha recentemente sviluppato il programma 'Dementia Symptom Management at Home' (DSM-H), gestione dei sintomi di demenza a domicilio.


L'intento del programma è aiutare le agenzie di assistenza domiciliare a migliorare la qualità delle cure che forniscono ai pazienti che vivono con demenza (PLWD-Patients Living With Dementia) e ridurre stress e burnout [esaurimento psicofisico] del caregiver.


Il DSM-H è una combinazione sinergica di elementi tratti da diversi programmi di formazione interprofessionale, che usano istruzione on-line, tutoraggio dal vivo e strumenti di valutazione basati su prove e piani di cura, per fornire un modo strutturato perchè le agenzie di HHC possano valutare e gestire il dolore e i sintomi comportamentali come agitazione, aggressività verbale e fisica, deliri, allucinazioni, e problemi di sonno dei PLWD e diminuire anche stress, burnout e onere della cura dei loro caregiver.


"Il programma DSM-H tenta di migliorare la fiducia nella cura degli operatori di HHC, e, a sua volta, la qualità delle cure prestate alle persone che vivono con demenza", ha detto il dottor Brody. "Abbiamo sviluppato il DSM-H in primo luogo per il team interprofessionale di HHC formato di infermieri professionali, fisioterapisti e terapisti occupazionali, perchè sono i gruppi più grandi di fornitori di HHC e forniscono assistenza complementare, ma diversa, alle persone affette da demenza, usando basi diverse di conoscenze e competenze".


Lo sviluppo e l'attuazione del DSM-H è dettagliato in uno studio pubblicato in Geriatric Nursing, in cui i ricercatori hanno testato la capacità del loro programma di migliorare la conoscenza, la fiducia, e gli atteggiamenti dei membri del team di HHC nella valutazione e gestione del dolore, della depressione, e di altri sintomi comportamentali nelle persone che vivono con demenza. Lo studio ha cercato anche di esaminare se il DSM-H è una risorsa fattibile per essere usata da team di HHC interprofessionali.


I moduli on-line di formazione interattiva sono stati suddivisi in blocchi di 45-90 minuti (tempo di formazione totale di 4,5 ore) per la facilità di apprendimento e per limitare le interferenze con le ore di lavoro, e sono stati progettati con un mix di immagini e testo e con una voce narrativa fuori campo. Sono state incluse domande specifiche sui contenuti, alle quali gli utenti devono rispondere correttamente per andare avanti, al fine di rafforzare gli obiettivi di apprendimento dei moduli.


"La formazione può cambiare la pratica, ma i sistemi che supportano la pratica cambiano l'aiuto per incorporare e sostenere quel cambiamento", commenta Tara A. Cortes PhD/RN/FAAN, professoressa clinica di cura, e direttrice esecutiva dell'HIGN della NYUCN. "A tal fine, abbiamo sviluppato componenti aggiuntivi da usare nel DSM-H per rafforzare le pratiche basate sull'evidenza insegnate nel programma di formazione on-line".


Tra questi componenti, è stato implementato un "programma di campioni" per sviluppare guide cliniche e mentori all'interno dell'agenzia. I campioni sono quelli che hanno un interesse per la cura clinica dei pazienti affetti da demenza, che sono modelli di ruolo ben rispettati dai colleghi nei rispettivi campi e organizzazioni. I campioni hanno avuto circa 15 ore di formazione personale fornita da due esperti nella valutazione e gestione della demenza. Tutti gli operatori che hanno ricevuto la formazione on-line sono stati notificati dell'identità e del ruolo dei campioni all'interno del programma di formazione on-line.


Nello studio, prima e dopo il completamento della parte di formazione on-line del DSM-H, è stata misurata la conoscenza, la fiducia e l'atteggiamento in termini di valutazione e gestione dei sintomi comportamentali dei PLWD. La pre-valutazione ha mostrato ai partecipanti le loro conoscenze iniziali e fiducia limitate per l'identificazione e la gestione del dolore, della depressione e dei sintomi comportamentali. La ricerca ha rilevato che i terapisti occupazionali hanno le migliori conoscenze, atteggiamenti e fiducia prima dell'implementazione, e i fisioterapisti quelle peggiori.


I ricercatori hanno notato che un numero straordinariamente elevato di persone contattate erano disposte a partecipare al progetto pilota. Nel complesso hanno completato il programma 191 tra infermieri professionali, fisioterapisti e terapisti occupazionali, 83 dei quali hanno completato l'indagine di ricerca ad esso associata. Nel confronto tra prima e dopo, c'è stato un significativo miglioramento della conoscenza e della fiducia del dolore (5,9% e 26,5%), della conoscenza e della fiducia della depressione (14,8% e 36,1%), della conoscenza generale dei sintomi neuropsichiatrici (16,8%), della conoscenza dell'intervento (20,9%), degli atteggiamenti (3,4%) e della fiducia (27,1%).


Spiega il Dr Brody: "Sappiamo che quando gli operatori non sono sicuri, tornano a quello che fanno normalmente, fatto che può inibire il cambiamento della pratica quando non c'è la fiducia dietro la loro conoscenza. Il nostro studio dimostra che questo programma divulgabile è attuabile e migliora la fiducia del clinico e la conoscenza nell'assistenza al PLWD. Abbiamo visto molto entusiasmo. C'è un forte bisogno e non c'è niente là fuori per l'HHC in geriatria, per non parlare della demenza. Una delle domande post-test era quanto era direttamente applicabile la conoscenza alla loro pratica, e il 97% ha detto che l'hanno trovata applicabile e l'avrebbero usata nella loro pratica".


I ricercatori fanno notare che c'è un forte bisogno all'interno delle agenzie di HHC di migliorare l'assistenza fornita al PLWD, un segmento in rapida crescita della popolazione, con esigenze di cura specifiche. Il DSM-H può aiutare le agenzie di HHC a soddisfare questa necessità, e quindi richiede ulteriori studi per testare la sua capacità di migliorare i risultati per il paziente e per il caregiver.


"Purtroppo, il numero di persone che vivono con demenza è previsto in aumento nel corso dei prossimi decenni", afferma il Dr Brody. "Questo sottolinea la necessità di fornire assistenza al paziente e al caregiver, basata sulle evidenze e centrata su questa popolazione, per prevenire l'istituzionalizzazione e il ricovero in ospedale".

 

 

 


Fonte: New York University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Abraham A. Brody, Carrie Guan, Tara Cortes, James E. Galvin. Development and testing of the Dementia Symptom Management at Home (DSM-H) program: An interprofessional home health care intervention to improve the quality of life for persons with dementia and their caregivers. Geriatric Nursing, 2016; DOI: 10.1016/j.gerinurse.2016.01.002

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)