Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'omeopatia può aiutare in caso di Alzheimer?

Quando una anziana di Kolkata ha iniziato a dimenticare i passi di danza nel mezzo della sua esibizione, non sapeva ancora che l'Alzheimer stava reclamando i suoi ricordi.


Un 80-enne si è trovato in una situazione simile quando non è più riuscito a ricordare l'indirizzo di casa dove viveva da quaranta anni.


Ma invece di cedere alla malattia progressiva, entrambi hanno cercato nella medicina olistica la risposta al loro problema, e questo li ha portati dal Dr Shreepad Khedekar, un esponente della medicina omeopatica e medico della Imperial Clinics, che ha trattato persone del calibro del tennista Novak Djokovic e del calciatore serbo Marko Pantelic.


Per dirla in breve, la ballerina 70-enne è tornata sul palco, perseguendo la sua vocazione con rinnovato vigore, e l'uomo, che ha iniziato a rispondere positivamente alle medicine entro due soli mesi, ha mostrato notevoli progressi dopo tre anni di omeopatia.


Nell'inverno della tua vita, trovi conforto nei ricordi che hanno reso la tua vita più dolce. In questi «anni d'oro», molti anziani con Alzheimer ingaggiano una battaglia persa contro il proprio corpo, nel tentativo di preservare la sanità di mente. Alla fine, l'Alzheimer li lascia senza altra scelta che ammettere la sconfitta.

 

Chi è a rischio?

  • Quelli con una rara mutazione genetica - Il Dr Khedekar dice: “Il rischio di sviluppare l'Alzheimer è maggiore se ce l'ha un parente di primo grado, come i genitori o i fratelli. Le persone con la rara mutazione del gene apolipoproteina E4 (ApoE4) sono collegate a sintomi di Alzheimer ad insorgenza precoce già appena dopo i 30 anni”.
  • Gli anziani - “L'età è il fattore di rischio maggiore conosciuto per l'Alzheimer. La malattia non fa parte del normale invecchiamento, ma il suo rischio aumenta in modo significativo dopo i 65 anni. Il rischio raddoppia ogni 10 anni dopo i 60“, dice il dottore.
  • Più le donne che gli uomini - Il Dr Khedekar dice che il rischio è maggiore per le femmine che per i maschi, a causa del fatto che le donne vivono più a lungo rispetto agli uomini. “Le donne portatrici di una copia del gene apoE4 hanno più probabilità di sviluppare il morbo rispetto agli uomini forse per l'interazione del gene con gli estrogeni”, aggiunge il medico.
  • Traumi cranici e ictus - “Il trauma fisico, come negli incidenti dove il cervello subisce danni significativi, o le condizioni mediche come l'ictus o la mancanza di ossigeno, possono predisporre all'Alzheimer”, afferma il dottor Khedekar.

 

Quali sono i limiti del trattamento convenzionale per l'Alzheimer?

Il Dr Khedekar dice che l'allopatia ha molto meno da offrire per l'Alzheimer. “Considerando che ha solo farmaci palliativi come Tacrine, Rivastigmina, Galantamina, Donepezil e Memantina, che sono inibitori dell'acetilcolinesterasi, l'allopatia ha solo benefici marginali, gravati da molti effetti collaterali”. In netto contrasto con questo c'è l'omeopatia, che tratta il malato a livello globale e aiuta il corpo del malato a correggere la patologia di propria iniziativa, senza effetti collaterali. “Con una diagnosi precoce, i rimedi omeopatici possono aiutare ad arrestare in modo significativo o forse anche a invertire la malattia”, spiega il dottore. Alcuni dei rimedi utilizzati per il trattamento dell'Alzheimer sono:

  • Gelsemium
  • Nux Vomica
  • Mercurius
  • Baryta Carbonica
  • Conium
  • Lycopodium
  • Alumina
  • Natrum Sulphur

Come si può ridurre il rischio di Alzheimer?

  • Mente - La chiave per ridurre il rischio di Alzheimer secondo il dottor Khedekar è tenere la mente occupata e attiva. “Le attività mentalmente stimolanti, come imparare una nuova lingua o l'enigmistica e i giochi, e risolvere i problemi, possono prevenire l'atrofia cerebrale”, afferma. “Anche la musicoterapia contribuisce in larga misura”.
  • Corpo - Va da sé che uno stile di vita sano fa molto nel prevenire qualsiasi malattia degenerativa. “L'esercizio cardiovascolare può aiutare. Dieta sana, impegno sociale e stimolo intellettuale sono noti per ridurre i fattori di rischio dell'Alzheimer“, spiega il dott Khedekar.

 

Come possono aiutare i caregiver, oltre al trattamento omeopatico?

Prendersi cura di una persona con Alzheimer può essere impegnativo; improvvisamente, qualcuno che conosci da tutta la vita si comporta in modo anomalo, mostra aggressività o vaga lontano da casa. “Perdita di memoria e linguaggio, giudizio alterato, e altri cambiamenti cognitivi causati dall'Alzheimer possono complicare anche il trattamento di altre condizioni di salute; quindi il caregiver potrebbe avere di fronte molte sfide mentali e fisiche“, aggiunge il dottor Khedekar. “Informarsi bene sulla malattia è una strategia importante nel lungo termine”.

Oltre a questo, il medico prescrive una buona capacità di far fronte, una forte rete di sostegno e l'assistenza di sollievo per aiutare i caregiver a gestire lo stress di prendersi cura di una persona cara con Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Sandhya Raghavan in The Health Site (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.