Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una singola scansione PET a 2 tempi individua i marcatori dell'AD

Una singola scansione PET a 2 tempi individua i marcatori dell'AlzheimerImmagini di scansione PET 18F-Florbetaben a 2 tempi su due soggetti cognitivamente compromessi. Mentre il soggetto a sinistra è stato giudicato positivo sia per la lesione neuronale che per l'amiloide, entrambi i biomarcatori dell'Alzheimer erano negativi nel soggetto a destra. (Fonte: Henryk Barthel et al., Università di Lipsia)

Muoiono più persone per Alzheimer che per cancro alla prostata e al seno insieme. E' fondamentale individuare la malattia prima che si presentino sintomi importanti, per preservare la funzionalità del cervello e aiutare i pazienti a mantenere la qualità di vita.


Un nuovo studio presentato all'Assemblea annuale 2017 della Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging dimostra che una singola scansione PET a due tempi potrebbe identificare importanti biomarcatori della malattia.


Per questo studio, i ricercatori hanno valutato una procedura chiamata 'scansione PET fluoro-18 Florbetaben (18F-FBB) a due tempi', che prevede l'iniezione di un radiotracciatore singolo (il 18F-FBB) e due scansioni, che sono eseguite per osservare il flusso ematico e l'amiloide nel cervello,  due biomarcatori delle malattie neurodegenerative, incluso l'Alzheimer.


"Fino ad oggi, i ricercatori hanno condotto due procedure di scansione molecolare separate per raccogliere informazioni sullo sviluppo dell'amiloide-beta e delle lesioni neuronali nel cervello", ha dichiarato il dottor Henryk Barthel del Dipartimento di Medicina Nucleare dell'Ospedale Universitario di Lipsia in Germania. "Questo studio fornisce la prova di concetto che possiamo ottenere informazioni su entrambi i biomarcatori dalla somministrazione di un singolo tracciante PET".


Lo studio ha esaminato 112 soggetti (da 62 a 82 anni, 53 donne): 41 con diagnosi di lieve deterioramento cognitivo (MCI), 50 con Alzheimer probabile o possibile e 21 con un'altra demenza. Nei primi 10 minuti della procedura sono state eseguite scansioni PET a due tempi 18F-FBB e poi di nuovo dal 90° al 110° minuto.


I ricercatori hanno eseguito analisi quantitative e visive dei dati PET. Con questi dati, sono riusciti a determinare sia la lesione neuronale che il carico amiloide in tutti i soggetti. Almeno un biomarcatore è stato positivo nel 39% dei soggetti con MCI, nel 37% dei pazienti con demenza di Alzheimer possibile e nel 72% dei pazienti con demenza di Alzheimer probabile.


Sono necessari altri test per confermare questa ricerca, ma se questi risultati saranno ripetuti, le scansioni PET 18F-FBB a 2 tempi potrebbero integrare gli interventi diagnostici sulla demenza fornendo informazioni essenziali sulla patologia di Alzheimer in modo pratico e clinicamente utile.

 

 

 


Fonte: Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lisa Florek, Solveig Tiepolt, Swen Hesse, Thies Jochimsen, Julia Luthardt, Bernhard Sattler, Marianne Patt, Osama Sabri, Henryk Barthel, Dorothee Saur, Karl-Titus Hoffmann, Joseph Classen, Hermann-Josef Gertz, Matthias L. Schroeter and Arno Villringer. Dual time-point 18F florbetaben PET delivers dual biomarker information in mild cognitive impairment and Alzheimer’s dementia. SNMMI’s 64th Annual Meeting, June 10–14, 2017, Denver, Colo. Scientific Paper 556. Link to Abstract

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)