Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco sperimentale di Alzheimer inverte l'orologio della centrale energetica della cellula

Farmaco sperimentale di Alzheimer inverte l'orologio della centrale energetica della cellulaUna pipetta del farmaco J147Il farmaco sperimentale J147 è come un moderno elisir di vita; ha dimostrato nei topi di trattare il morbo di Alzheimer (MA) e di invertire l'invecchiamento ed è quasi pronto per gli studi clinici negli esseri umani.


Ora, scienziati del Salk Institute hanno risolto l'enigma di cosa fa, esattamente, il J147. In un articolo pubblicato il 7 gennaio 2018 sulla rivista Aging Cell, essi riferiscono che il farmaco si lega a una proteina presente nei mitocondri, i generatori di energia delle cellule. Come conseguenza, hanno dimostrato, ciò fa apparire più giovani le cellule dei topi e dei moscerini che invecchiano.


"Questo corrisponde perfettamente a tutto ciò che sappiamo sul J147 in termini di legame tra invecchiamento e MA", afferma Dave Schubert, responsabile del Cellular Neurobiology Laboratory del Salk e autore senior della nuova ricerca. "È stato assolutamente fondamentale trovare l'obiettivo del J147 anche in termini di avanzamento degli studi clinici".


Il gruppo di Schubert ha sviluppato il J147 nel 2011, dopo aver selezionato i composti di piante che hanno la capacità di invertire i segni cellulari e molecolari dell'invecchiamento nel cervello. Il J147 è una versione modificata di una molecola (curcumina) che si trova nella spezia curcuma del curry.


Negli anni successivi, i ricercatori hanno dimostrato che il composto inverte i deficit di memoria, potenzia la produzione di nuove cellule cerebrali e rallenta o inverte la progressione del'MA nei topi. Tuttavia, non sapevano come funziona il J147 a livello molecolare.


Nel nuovo lavoro, guidato da Schubert e da Josh Goldberg, associato di ricerca del Salk, il team ha usato diversi approcci per capire cosa sta facendo il J147. Hanno identificato l'obiettivo molecolare del J147 come una proteina mitocondriale chiamata 'ATP sintasi' che aiuta a generare l'ATP (l'unità energetica della cellula) all'interno dei mitocondri.


Hanno dimostrato che manipolando la sua attività, potevano proteggere le cellule neuronali da molteplici tossicità associate all'invecchiamento del cervello. Inoltre, l'ATP sintasi ha già dimostrato di controllare l'invecchiamento nei vermi C. elegans e nelle moscerini. "Sappiamo che l'età è il singolo fattore che contribuisce maggiormente all'Alzheimer, quindi non è sorprendente che abbiamo trovato un bersaglio di farmaco che è implicato anche nell'invecchiamento", afferma Goldberg, il primo autore dello studio.


Ulteriori esperimenti hanno rivelato che la modulazione dell'attività dell'ATP sintasi con il J147 modifica i livelli di un certo numero di altre molecole, inclusi i livelli dell'ATP stessa, e porta a mitocondri più sani e più stabili durante l'invecchiamento e nella malattia.


"Quando abbiamo iniziato a fare esperimenti sono rimasto molto sorpreso dal grande impatto che abbiamo riscontrato", afferma Schubert. "Possiamo dare questo prodotto ai topi vecchi e questo provoca davvero profondi cambiamenti, rendendoli più giovani a livello cellulare e molecolare".


I risultati, sostengono i ricercatori, non sono incoraggianti solo per portare avanti il ​​farmaco come trattamento di Alzheimer, ma suggeriscono anche che il J147 può essere utile anche in altre malattie associate all'età. "Le persone hanno sempre pensato che occorressero farmaci separati per l'Alzheimer, il Parkinson e l'ictus", afferma Schubert. "Ma potrebbe essere che puntando sull'invecchiamento possiamo trattare o rallentare molte condizioni patologiche associate alla vecchiaia".


Il team sta già effettuando ulteriori studi sulle molecole che sono alterate dall'effetto del J147 sull'ATP sintasi mitocondriale, che potrebbero essere esse stesse nuovi bersagli farmacologici. Il J147 ha completato i test di tossicologia richiesti dalla FDA negli animali, e si stanno cercando i fondi per avviare studi clinici di fase 1 sugli esseri umani.

 

 

 


Fonte: Salk Institute for Biological Studies (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Joshua Goldberg, Antonio Currais, Marguerite Prior, Wolfgang Fischer, Chandramouli Chiruta, Eric Ratliff, Daniel Daugherty, Richard Dargusch, Kim Finley, Pau B. Esparza-Moltó, José M. Cuezva, Pamela Maher, Michael Petrascheck, David Schubert. The mitochondrial ATP synthase is a shared drug target for aging and dementia. Aging Cell, 2018 DOI: 10.1111/acel.12715

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)