Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer provoca più disfunzione delle sinapsi che perdita di neuroni?

L'Alzheimer provoca più disfunzione delle sinapsi che perdita di neuroni

Il morbo di Alzheimer, che colpisce di frequente gli anziani, è considerato una malattia neurodegenerativa, il che significa che è accompagnato da una perdita significativa e progressiva di neuroni e delle loro terminazioni nervose o sinapsi.


Uno studio congiunto franco-canadese pubblicato su Scientific Reports mette ora in discussione questo punto di vista.


Condotto su più di 170 soggetti in varie fasi della malattia, lo studio del team guidato da Salah El Mestikawy (Douglas Mental Health University Institute, Canada) e Stéphanie Daumas (Università Pierre et Marie Curie, Francia) ha dimostrato invece che la malattia è accompagnata da un calo meno importante dei marcatori neuronali e sinaptici.


"Con nostra grande sorpresa, studiando il destino di 8 marcatori neuronali e sinaptici nella corteccia prefrontale dei nostri soggetti, abbiamo osservato perdite neuronali e sinaptiche solo minime. Il nostro studio suggerisce pertanto che, contrariamente a quanto si credeva, la perdita neuronale e sinaptica è relativamente limitata nell'Alzheimer. Questo è un cambiamento radicale nel modo di pensare", spiega El Mestikawy, professore associato della McGill University.


Gli scienziati hanno anche tentato di correlare tutte queste piccole perdite sinaptiche con il livello di demenza dei soggetti. I loro risultati mostrano che il declino dei biomarcatori sinaptici ha un impatto minimo sulle capacità cognitive dei partecipanti.

 

Verso altre terapie

Lo studio suggerisce implicitamente che la demenza è associata a una disfunzione sinaptica piuttosto che alla scomparsa delle sinapsi dalla corteccia del paziente. Identificare questa disfunzione potrebbe portare allo sviluppo di trattamenti efficaci per questa malattia.


"Fino ad ora, gli interventi terapeutici sono stati mirati a rallentare la distruzione delle sinapsi. In base al nostro studio, dovremo cambiare il nostro approccio terapeutico", afferma El Mestikawy.


Secondo l'Alzheimer Society of Canada, 564.000 canadesi hanno attualmente l'Alzheimer o un'altra forma di demenza. La cifra salirà a 937.000 entro 15 anni. Attualmente non esiste un trattamento veramente efficace per questa malattia.

 

 

 


Fonte: McGill University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Odile Poirel, Sébastien Mella, Catherine Videau, Lauriane Ramet, Maria Antonietta Davoli, Etienne Herzog, Pavel Katsel, Naguib Mechawar, Vahram Haroutunian, Jacques Epelbaum, Stéphanie Daumas & Salah El Mestikawy. Moderate decline in select synaptic markers in the prefrontal cortex (BA9) of patients with Alzheimer’s disease at various cognitive stages. Scientific Reports 8, Article number: 938 (2018) Published online: 17 Jan 2018 doi: 10.1038/s41598-018-19154-y

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)