Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caregiver, parla con il medico prima di un intervento che richiede l'anestesia

Cara Mary, il tuo recente articolo sulle degenze ospedaliere per persone con demenza è stato utile, ma hai trascurato di parlare degli effetti dell'anestesia, in particolare su chi ha la demenza. Le abilità cognitive del mio familiare hanno avuto un crollo drastico dopo un intervento recente che ha richiesto l'anestesia.

 

Caro lettore, per un individuo giovane e sano, gli effetti collaterali dell'anestesia possono includere confusione temporanea e perdita di memoria, vertigini, nausea e vomito. I pazienti più anziani, in particolare quelli che hanno già segni di demenza, hanno un rischio più alto di sviluppare delirium post-operatorio o una disfunzione cognitiva post-operatoria (PostOperative Cognitive Dysfunction - POCD).


Il delirium è una condizione medica che provoca confusione e altre disfunzioni nel pensiero e nel comportamento. Gli individui che vivono con demenza sono altamente suscettibili al delirium.
Sfortunatamente, è facile che non sia riconosciuto, nemmeno dai professionisti sanitari, perché molti dei sintomi del delirio e della demenza sono gli stessi.


Cambiamenti improvvisi nel comportamento, come aumento dell'agitazione o della confusione, possono essere liquidati come la naturale progressione della demenza. Tuttavia, nella demenza, i cambiamenti nella memoria e nell'intelletto avvengono lentamente, nel corso di mesi o anni. Il delirium è una confusione più brusca, che si manifesta nell'arco di giorni o settimane e rappresenta un improvviso cambiamento dal decorso precedente della demenza della persona.


La disfunzione cognitiva post-operatoria può causare confusione e disorientamento per diverse settimane dopo l'intervento e può portare a ricoveri prolungati.


Ci sono diverse ragioni per cui l'anestesia causa POCD o delirium nei pazienti anziani le cui funzioni cerebrali potrebbero già essere compromesse. I farmaci stessi influenzano direttamente la chimica del cervello o alterano il flusso di sangue e ossigeno al cervello.


Inoltre, i fattori genetici, lo stress di essere in ospedale e sottoposti a intervento chirurgico e i cambiamenti neurologici che sono già avvenuti, lasciano al cervello meno riserve per far fronte agli effetti collaterali.


Gli anestesisti in ospedale spesso lavorano con pazienti di qualsiasi fascia d'età. Se la persona cara è in programma per un intervento che richiede l'anestesia, controlla se l'ospedale ha un anestesista geriatrico tra il personale. Questi medici sono specializzati nel trattamento degli anziani e hanno esperienza specifica nella cura dei pazienti di questa fascia di età, sia pre-operatoria che post-operatoria.


Parla con lo specialista, il chirurgo e l'anestesista prima di qualsiasi intervento chirurgico e chiedi:

  • L'intervento è assolutamente necessario o la condizione può essere trattata in un altro modo?
  • Verrà usata una sedazione o anestesia?
  • Quali farmaci alternativi per anestesia sono disponibili e quali funzionano meglio con i pazienti affetti da demenza?
  • Cosa succederà dopo l'intervento se uno di questi problemi dovesse sorgere: un brusco calo di memoria, delirium post-operatorio o disfunzione cognitiva post-operatoria?


Al fine di aiutare a prevenire le complicazioni, il caregiver deve informare l'anestesista di tutti i farmaci attuali (inclusi quelli da banco e le vitamine), con dosaggio e frequenza.


Inoltre, i familiari devono anche essere sinceri sul funzionamento quotidiano del paziente. Se la persona che ami non sta andando bene a casa, potrebbe lottare di più con gli effetti dell'anestesia, specialmente con la confusione e il delirium.


Dopo l'intervento chirurgico, segnalare al personale medico eventuali cambiamenti nel comportamento, nella concentrazione, nella memoria o in altre funzioni cognitive, in modo che possa determinare se è necessario intraprendere un'azione. A volte il delirium può essere un segno di infezione o dolore che deve essere trattato.


Sebbene possa essere difficile in un ambiente ospedaliero, cerca di garantire che l'ambiente per il paziente durante il recupero sia il più confortevole e familiare possibile. Questo può aiutare a ridurre la confusione e l'ansia.

 

 

 


Fonte: Mary Chaput in Capital Gazette (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)