Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Cavoletti di Bruxelles' per l'Alzheimer: il supercontenuto di vitamina A può fermare la demenza

brussels sprouts cavoletti di Bruxelles

Gli esperti dell'Università di Aberdeen stanno lavorando a una versione sintetica dell'acido benefico creato dalla vitamina A, una vitamina che il tuo corpo può ottenere da un certo numero di verdure (come carote e cavoletti di Bruxelles), che sperano possa essere usata per trattare i disturbi neurologici.


Nel corpo, la vitamina A viene trasformata in acido retinoico, che interagisce quindi con specifici recettori nel cervello e ha un ruolo nello sviluppo del sistema nervoso centrale umano. È particolarmente importante per l'occhio e il cervello mentre l'embrione si sta sviluppando. Nel cervello adulto si ritiene che l'acido retinoico abbia un ruolo diverso, più 'focalizzato', e che vi siano indizi che potrebbe influenzare i disturbi neuronali, sia degenerativi che psichiatrici.


Ora, gli esperti dell'Università di Aberdeen, in collaborazione con l'Università di Durham e la società di sviluppo chimico High Force Research, stanno iniziando un nuovo progetto biennale da 250 mila sterline finanziato dal Biotechnology and Biological Sciences Research Council (BBSRC).


I ricercatori hanno progettato versioni sintetiche dell'acido retinoico che interagiscono con i recettori naturali del corpo nel cervello in un modo ancora più potente del normale acido retinoico. Il team spera di portare avanti la ricerca per sviluppare una terapia, principalmente per il MA, ma potenzialmente anche per il Parkinson e altre malattie neurodegenerative.


Un altro aspetto unico dello studio condotto ad Aberdeen è il metodo usato per selezionare i nuovi composti sintetici, che rende più efficiente il processo. Con l'aumento del costo della scoperta dei farmaci e del tempo per svilupparli, questo nuovo metodo è un altro fattore importante che ha contribuito a scegliere il progetto per ulteriori finanziamenti.


Il professor Peter McCaffery, a capo del progetto, ha dichiarato:

"Stiamo essenzialmente cercando di creare una versione amplificata di ciò che la vitamina A fa già per il corpo. Sfruttando le naturali conseguenze dell'acido retinoico, producendo un'alternativa sintetica, speriamo di creare una nuova terapia che possa essere utilizzata per aiutare le persone con MA.

"Ci sono altri progetti di natura simile, ma sono focalizzati su recettori diversi e siamo fiduciosi che il nostro composto si dimostrerà più efficace. Inoltre, il nostro processo di selezione esclusivo è un'entusiasmante innovazione che dovrebbe aumentare l'efficienza del processo e potrebbe avere implicazioni al di là di questo particolare progetto".


Il prof. McCaffery lavorerà a fianco del dott. Iain Greig e della prof.ssa Bettina Platt dell'Università di Aberdeen e del prof. Andrew Whiting dell'Università di Durham.

 

 

 


Fonte: University of Aberdeen (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.