Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Due composti del caffè possono collaborare per combattere le neurodegenerazioni

Gli scienziati della Rutgers University hanno trovato un composto nel caffè che potrebbe unirsi alla caffeina per combattere il morbo di Parkinson (MP) e la demenza da Corpi di Lewy, due malattie progressive e attualmente incurabili associate alla degenerazione del cervello.


La scoperta, recentemente pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, suggerisce che questi due composti combinati potrebbero diventare un'opzione terapeutica per rallentare la degenerazione cerebrale.


La prima autrice M. Maral Mouradian, direttrice dell'Institute for Neurological Therapeutics e professoressa di neurologia, ha affermato che ricerche precedenti hanno dimostrato che bere caffè può ridurre il rischio di sviluppare il MP. Mentre la caffeina è stata tradizionalmente accreditata come agente protettivo speciale del caffè, i chicchi di caffè contengono più di un migliaio di altri composti meno conosciuti.


Lo studio eseguito alla Rutgers si è concentrato su un derivato dell'acido grasso del neurotrasmettitore serotonina, chiamato EHT (Eicosanoyl-5-hydroxytryptamide), che si trova nel rivestimento ceroso del chicco. I ricercatori hanno scoperto che l'EHT protegge il cervello dei topi dall'accumulo anormale di proteine ​​associato al MP e alla demenza da Corpi di Lewy.


Nella ricerca attuale, il team della Mouradian si è  chiesto se EHT e caffeina potessero lavorare insieme per proteggere ancora meglio il cervello. Hanno dato ai topi piccole dosi di caffeina o EHT separatamente e insieme. Ogni composto da solo non era efficace, ma quando somministrati insieme potenziavano l'attività di un catalizzatore che aiuta a prevenire l'accumulo di proteine ​​nocive nel cervello.


Ciò suggerisce che la combinazione di EHT e caffeina potrebbe rallentare o arrestare la progressione di queste malattie. Gli attuali trattamenti riguardano solo i sintomi del MP ma non proteggono dalla degenerazione cerebrale.


La Mouradian ha detto che sono necessarie ulteriori ricerche per determinare quantità e rapporto adeguati di EHT e caffeina necessari per avere l'effetto protettivo nelle persone: "L'EHT è un composto che si trova in vari tipi di caffè, ma la quantità varia. È importante determinare la quantità e il rapporto appropriati, in modo che le persone non assumano troppa caffeina da soli, poiché ciò può avere conseguenze negative sulla salute".


Secondo il Ministero della Sanità degli Stati Uniti, il MP è una malattia del cervello che può portare a tremori, rigidità e difficoltà nel camminare, nell'equilibrio e nel coordinamento. Quasi un milione di persone negli Stati Uniti vivono con il MP. La demenza da Corpi di Lewy, una delle forme più comuni di demenza, colpisce più di un milione di persone negli Stati Uniti e causa problemi di pensiero, comportamento, umore e movimento.

 

 

 


Fonte: Caitlin Coyle in Rutgers University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Run Yan, Jie Zhang, Hye-Jin Park, Eun S. Park, Stephanie Oh, Haiyan Zheng, Eunsung Junn, Michael Voronkov, Jeffry B. Stock and M. Maral Mouradian. Synergistic neuroprotection by coffee components eicosanoyl-5-hydroxytryptamide and caffeine in models of Parkinson's disease and DLB. PNAS, 18 Dec 2018, DOI: 10.1073/pnas.1813365115

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)