Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ora è misurabile l'attività cerebrale in millisecondi: si può vedere il cervello al lavoro

Ricercatori del King's College di Londra, di Harvard e dell'INSERM-Parigi hanno scoperto un nuovo modo di misurare la funzione cerebrale in millisecondi, attraverso l'elastografia a risonanza magnetica (MRE).


Questo potrebbe aiutare a diagnosticare e comprendere le malattie neurologiche come l'Alzheimer, la demenza, la sclerosi multipla o l'epilessia.


Attualmente la velocità con cui gli scienziati possono misurare la funzione cerebrale nell'uomo è limitata a un massimo di sei secondi. Tuttavia, in un articolo pubblicato oggi su Science Advances, un team internazionale di ricercatori guidati dal King's, ha scoperto un nuovo modo di "vedere il cervello che pensa" entro una scala temporale di 100 millisecondi.


Ciò costituisce uno sviluppo importante nella scienza del monitoraggio dell'attività cerebrale poiché ora potrebbe consentire agli scienziati di visualizzare le risposte nel cervello mentre avvengono.


Il team ha usato con successo una tecnologia chiamata elastografia a risonanza magnetica (MRE) per monitorare l'attività cerebrale. L'autore senior, il prof. Ralph Sinkus del King's, ha dichiarato:

"Mentre il cervello è in grado di elaborare segnali a velocità molto elevate, la tecnologia MRI funzionale non può seguire rapidi cambiamenti neuronali, quindi non possiamo 'vedere il cervello che pensa'.

"Abbiamo ora scoperto che la tecnologia MRE ci consente di vedere l'attività cerebrale su una scala temporale molto più breve. Questo è un risultato affascinante e senza precedenti in quanto mostra che il tessuto cerebrale cambia in tempo quasi reale. Aprirà una nuova strada per capire come funziona il cervello".


Anche se la tecnica è stata testata sui topi, il coautore Sam Patz, Professore di Radiologia di Harvard, ha dichiarato: "La traduzione di questa tecnologia negli esseri umani è semplice e sono attualmente in corso gli studi iniziali".


Il team, che all'inizio era interessato alla scansione dei polmoni usando il MRE, ha spostato l'attenzione quando le scansioni cerebrali hanno mostrato parti del cervello che reagivano senza ragione. Hanno quindi condotto studi sui topi e hanno scoperto che le regioni del cervello reagiscono a diversi tipi di tempi di stimolazione usando la MRE.


Ora stanno cercando di impiegare la MRE per osservare l'attività cerebrale, con la speranza che possa aiutare a diagnosticare e comprendere malattie neurologiche come l'Alzheimer, la demenza, la sclerosi multipla o l'epilessia.

 

 

 


Fonte: King’s College London (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Samuel Patz, Daniel Fovargue, Katharina Schregel, Navid Nazari, Miklos Palotai, Paul E. Barbone, Ben Fabry, Alexander Hammers, Sverre Holm, Sebastian Kozerke, David Nordsletten, Ralph Sinkus. Imaging localized neuronal activity at fast time scales through biomechanics. Science Advances, 17 Apr 2019, DOI: 10.1126/sciadv.aav3816

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.