Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Terapia senza farmaci è più efficace per i sintomi psichiatrici della demenza

Per i pazienti con demenza che hanno sintomi di aggressività e di agitazione, interventi come attività all'aperto, massaggi e terapia del tocco possono essere trattamenti più efficaci dei farmaci in alcuni casi, secondo uno studio pubblicato il 14 ottobre in Annals of Internal Medicine.


La revisione sistematica e meta-analisi, condotta all'Ospedale St. Michael di Toronto e all'Università di Calgary, suggerisce che le attività all'esterno sono clinicamente più efficaci dei farmaci anti-psicotici per trattare l'aggressività fisica dei pazienti con demenza. Per i pazienti con agitazione fisica, massaggi e terapia del tocco sono più efficaci della solita cura o del supporto del caregiver.


“La demenza colpisce 50 milioni di persone in tutto il mondo e fino a tre quarti di coloro che vivono con la malattia hanno sintomi neuropsichiatrici come aggressività, agitazione e ansia”, ha detto la dott.ssa Jennifer Watt, ricercatrice del Li Ka Shing Knowledge Institute dell'Ospedale St. Michael. “Purtroppo, la nostra comprensione dell'efficacia comparativa tra farmaci e interventi non-farmacologici per il trattamento dei sintomi psichiatrici è stata limitata dalla mancanza di studi randomizzati controllati dei due percorsi uno verso l'altro”.


Per colmare questa lacuna, i ricercatori guidati dalla dott.ssa Watt, che è anche geriatra, dalla Dott.ssa Sharon Straus, direttrice del Knowledge Translation Program al St. Michael, e dalla dott.ssa Zahra Goodarzi, geriatra e ricercatrice dell'Università di Calgary, hanno lavorato con 12 partner di cura della demenza per selezionare i risultati di studi in base ai sintomi neuropsichiatrici della malattia riportati comunemente. Essi hanno identificato i rapporti sul miglioramento di aggressività e agitazione come i due principali esiti su cui concentrarsi per l'analisi/revisione.


I risultati della ricerca si basano sull'analisi di 163 studi randomizzati e controllati che avevano coinvolto 23.143 persone con demenza e avevano studiato interventi farmacologici o non farmacologici per il trattamento di aggressività e di agitazione. Anche se lo studio consente di confrontare i due tipi di interventi, i ricercatori sottolineano che i sintomi neuropsichiatrici della demenza non hanno una soluzione valida per tutti.


“Il trattamento deve essere su misura per il paziente e sulla sua esperienza specifica”, ha dichiarato la Dott.ssa Straus, che è anche geriatra al St. Michael. “Questo studio, tuttavia, ha messo in luce la possibilità di considerare di dare priorità a tipologie diverse di intervento per l'aggressione e l'agitazione, quando è opportuno”.


Ulteriori ricerche, secondo la dott.ssa Watt, dovranno comprendere l'influenza delle caratteristiche individuali del paziente sulla sua risposta agli interventi. I ricercatori notano anche la necessità di un'analisi delle differenze di costo tra interventi farmacologici e non farmacologici per il trattamento di aggressività e agitazione nei pazienti con demenza.


“Questo studio ci mostra che la cura multidisciplinare è efficace, e che è coerente con un approccio centrato sulla persona da assistere”, ha detto la dott.ssa Watt. “E punta all'evidenza dei benefici del supporto a gruppi multidisciplinari che forniscono assistenza ai pazienti nella comunità (a domicilio) e nelle strutture di assistenza”.

 

 

 


Fonte: Ana Gajic in St Michael Hospital (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jennifer A. Watt, Zahra Goodarzi, Areti Angeliki Veroniki, Vera Nincic, Paul A. Khan, Marco Ghassemi, Yuan Thompson, Andrea C. Tricco, Sharon E. Straus. Comparative Efficacy of Interventions for Aggressive and Agitated Behaviors in Dementia: A Systematic Review and Network Meta-analysis. Annals of Internal Medicine. 15 Oct 2019, DOI

Copyright:
Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.