Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta classe di proteine che protegge le sinapsi: possibilità intriganti per l'Alzheimer

SynapseWithNeurotransmitter

I ricercatori della University of Texas di San Antonio (UT) hanno scoperto una nuova classe di proteine ​​che proteggono le sinapsi dalla distruzione. Le sinapsi sono le strutture dove passano gli impulsi elettrici da un neurone all'altro.


La scoperta, pubblicata il 13 luglio sulla rivista Nature Neuroscience, ha implicazioni per il morbo di Alzheimer (MA) e per la schizofrenia. Se dimostrato, l'aumento del numero di queste proteine ​​protettive potrebbe essere una nuova terapia per la gestione di tali malattie, secondo i ricercatori.


Nel MA la perdita di sinapsi porta a problemi di memoria e altri sintomi clinici. Nella schizofrenia, la perdita di sinapsi durante lo sviluppo predispone un individuo alla malattia. Gek-Ming Sia PhD, assistente professore di farmacologia alla UT di San Antonio e autore senior della ricerca, ha detto:

“Stiamo studiando un percorso del sistema immunitario nel cervello che è responsabile dell'eliminazione delle sinapsi in eccesso, che è chiamato «sistema del complemento».

“Le proteine del ​​complemento vengono depositate sulle sinapsi. Si comportano come segnali che invitano le cellule immunitarie chiamate macrofagi a venire a mangiare le sinapsi in eccesso durante lo sviluppo. Abbiamo scoperto le proteine ​​che inibiscono questa funzione ed essenzialmente agiscono come segnali ‘non mangiarmi’ per proteggere le sinapsi dalla eliminazione”.

 

Il sistema a volte degenera

Durante lo sviluppo, le sinapsi sono sovra-prodotte. Gli esseri umani hanno il maggior numero di sinapsi da 12 a 16 anni di età, e da allora fino a circa i 20 anni c'è una eliminazione netta di sinapsi che è normale nella maturazione del cervello. Questo processo richiede il 'sistema del complemento'.


Negli adulti, il numero di sinapsi è stabile, perché eliminazione e formazione di sinapsi si bilanciano. Ma in alcune malattie neurologiche, il cervello in qualche modo è danneggiato e comincia a sovra-produrre proteine ​del complemento, determinando una perdita eccessiva di sinapsi. “Ciò si verifica soprattutto nel MA”, ha detto il dott. Sia.


In topi modello del MA, i ricercatori hanno scoperto che la rimozione delle proteine ​​del complemento protegge il cervello dalla neurodegenerazione:

“Sapevamo già delle proteine ​​del complemento, ma non c'erano dati a dimostrare che ci sono realmente inibitori del complemento nel cervello”, ha detto il dott. Sia. “Abbiamo scoperto per la prima volta che ci sono, che influenzano l'attivazione del complemento nel cervello, e che proteggono le sinapsi dall'attivazione del complemento”.

 

Direzioni future

Il dott. Sia e i suoi colleghi cercheranno di rispondere a domande interessanti, tra cui:

  • se la biologia del sistema del complemento può spiegare perché alcune persone sono più resistenti e più resilienti ad alcuni disturbi psichiatrici;
  • come si può modificare il numero di inibitori del complemento e se questo può avere ramificazioni cliniche;
  • se neuroni diversi producono inibitori diversi del complemento, con ognuno che protegge un certo sottoinsieme di sinapsi.


Per quanto riguarda l'ultima domanda, il dott. Sia ha detto:

Questo potrebbe spiegare perché, in alcune malattie, c'è la perdita preferenziale di determinate sinapsi. Potrebbe anche spiegare perché alcune persone sono più sensibili alla perdita di sinapsi, perché hanno livelli più bassi di alcuni inibitori del complemento”.


I ricercatori si sono concentrati su un inibitore neuronale del complemento chiamato SRPX2. Stanno conducendo studi su topi mancanti del gene SRPX2, che hanno una iper-attivazione del sistema del complemento e una perdita eccessiva di sinapsi.

 

 

 


Fonte: University of Texas (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Qifei Cong, Breeanne Soteros, Mackenna Wollet, Jun Hee Kim, Gek-Ming Sia. The endogenous neuronal complement inhibitor SRPX2 protects against complement-mediated synapse elimination during development. Nature Neuroscience, 13 July 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)