Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sostituzione degli estrogeni può proteggere le donne dall'Alzheimer

Il morbo di Alzheimer (MA) è la malattia neurodegenerativa più comune, la principale causa di demenza, e colpisce più donne che uomini. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease indica che nelle donne dovrebbero essere considerati fattori come l'età, la fase riproduttiva, i livelli ormonali e l'interazione con altri fattori di rischio, e propone che la sostituzione di estrogeni all'inizio della menopausa può proteggere dal MA.


“Il rischio di sviluppare il MA, così come la sua progressione e gravità sono noti per essere molto diversi tra uomini e donne”, ha spiegato l'autrice senior Elena Tamagno PhD, del Dipartimento di Neuroscienze e del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (NICO), dell'Università di Torino. “Studi epidemiologici recenti hanno mostrato che due terzi dei pazienti di MA sono donne, e questo fatto non può essere attribuito solo alla loro aspettativa di vita più alta. La perdita di estradiolo potrebbe essere uno dei fattori che portano al declino della funzione cognitiva nelle donne.


Caratteristiche del MA sono l'accumulo di peptidi di amiloide-beta (Aβ) in placche amiloidi, e l'aggregazione della proteina tau mutata che forma i grovigli neurofibrillari. Le proteine ​​tau sono abbondanti nelle cellule nervose e hanno la funzione di stabilizzare i microtubuli, ma mutano patologicamente nel MA.


Per esaminare l'ipotesi che il sesso biologico possa influenzare l'effetto dei peptidi di amiloide-beta 42 (Aβ42) su queste modifiche alla proteina tau, gli investigatori hanno eseguito iniezioni intraventricolari di concentrazioni nanomolecolari di Aβ42 a topi transgenici che esprimono la tau umana naturale.


In uno studio precedente i ricercatori avevano notato che i topi femmina non mostravano alterazioni della proteina tau caratteristiche del MA. In questo studio hanno dimostrato che l'Aβ42 causa la forma patologica di tau nei topi femmina ovariectomizzati, ma non nelle femmine di controllo, e che la sostituzione degli estrogeni inverte questo effetto attraverso un'attività antiossidante e una diminuzione della fosforilazione della tau.


“Il nostro studio indica che nelle donne si dovrebbero considerare i fattori come l'età, la fase riproduttiva, i livelli ormonali e l'interazione con altri fattori di rischio, per individuare il miglior trattamento e prevenire il deterioramento cognitivo”, ha commentato il coautore senior Massimo Tabaton MD, dell'Unità di Medicina geriatrica, Dipartimento di Medicina interna e Specialità mediche dell'Università di Genova. “I nostri risultati suggeriscono che una sostituzione precoce di estrogeni dopo la menopausa può essere protettiva dal MA”.


“Collegare il deficit di estrogeni ai cambiamenti della tau nel MA fornisce il legame meccanicistico mancante al rischio più alto di MA nelle donne e suggerisce significativamente delle strade terapeutiche per ridurre il MA”, ha aggiunto George Perry PhD, capo redattore del Journal of Alzheimer's Disease  e professore distinto di neurobiologia all'Università del Texas di San Antonio.


Il MA è un grave problema sociale e sanitario. Negli Stati Uniti, circa 5,5 milioni di persone sono colpite, e il numero sta crescendo come conseguenza dell'aumento dell'aspettativa di vita. La prevalenza della demenza in tutto il mondo è stimata in 24 milioni di persone, destinata a raddoppiare entro il 2050.


Il MA è caratterizzato da un progressivo declino cognitivo che di solito inizia con una compromissione della capacità di formare ricordi recenti, ma inevitabilmente colpisce tutte le funzioni intellettuali e porta alla completa dipendenza per le funzioni di base della vita quotidiana e alla morte prematura.


Le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia, indipendentemente dalla loro maggiore aspettativa di vita: una donna su 6 oltre i 65 anni sviluppa il MA, rispetto a 1 uomo su 11.

 

 

 


Fonte: IOS Press (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Michela Guglielmotto, Giusi Manassero, Valeria Vasciaveo, Marika Venezia, Massimo Tabaton, Elena Tamagno. Estrogens Inhibit Amyloid-β-Mediated Paired Helical Filament-Like Conformation of Tau Through Antioxidant Activity and miRNA 218 Regulation in hTau Mice. Journal of Alzheimer's Disease,11 Aug 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.