Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il rame permette di vedere gli aggregati di Alzheimer nel cervello

Uno studio prova-di-concetto eseguito in un topo modello del morbo di Alzheimer (MA) offre nuove prove che si possono usare gli isotopi di rame per rilevare i depositi di proteine ​​di amiloide-beta che si formano nel cervello delle persone con MA, o con il rischio di svilupparlo.


Diversi tipi di isotopi restituiscono particelle caricate positivamente chiamate 'positroni', rilevabili da scanner di tomografia ad emissioni di positrone (PET). L'isotopo in rame usato nello studio (CU-64) dura molto più a lungo rispetto agli isotopi di carbonio o fluoro attualmente approvati per l'uso in soggetti umani, dicono i ricercatori.


La disponibilità di agenti diagnostici più duraturi renderebbe il processo della diagnosi di MA più accessibile alle persone che vivono lontano dai principali centri medici. Qualsiasi clinica con uno scanner PET potrebbe ricevere gli agenti in tempo per usare i composti nelle scansioni cerebrali dei pazienti che risiedono nelle vicinanze.


I ricercatori dell'Università dell'Illinois di Urbana-Champaign riferiscono questi risultati in Proceedings of the National Academy of Sciences.


Lo sforzo di sviluppare composti basati su rame per rilevare il MA nei pazienti viventi è un affare complicato, ha affermato Liviu Mirica, il professore di chimica che ha guidato il nuovo studio con il ricercatore Hong-Jun Cho. Qualsiasi agente diagnostico creato in laboratorio deve soddisfare diversi criteri.


"C'è una parte che lega il rame e un'altra parte che lega questi peptidi amiloidi"
, ha detto Mirica.


Nei test con composti creati nel laboratorio di Mirica, il team ha scoperto che la regione della molecola vincolante il rame interferiva con il frammento che lega l'amiloide. Per superare questo problema, i ricercatori hanno introdotto un minuscolo distanziatore chimico tra i due componenti. Ciò ha migliorato l'affinità della loro molecola ai peptidi amiloidi.


Per essere efficaci, tuttavia, tali agenti diagnostici devono anche essere in grado di attraversare la barriera emato-encefalica.


"Devono essere abbastanza piccoli e abbastanza grassi da arrivare nel cervello", ha detto Mirica. "Ma non possono essere troppo grassi, perché allora potrebbero non essere biodisponibili".


L'agente di contrasto deve durare abbastanza a lungo per la scansione, ma alla fine deve decadere, senza lasciare metalli radioattivi potenzialmente problematici nel corpo o nel cervello.


Quando hanno testato per la prima volta i loro composti nel tessuto del cervello del topo, i ricercatori hanno visto che l'affinità dei loro agenti per i depositi amiloidi era limitata. L'aggiunta di un secondo componente che lega l'amiloide alla molecola ha migliorato il suo legame e migliorato la sua capacità di passare attraverso la barriera emato-encefalica.


"Se facciamo una PET su topi vivi con e senza patologie del MA, vediamo una differenza statisticamente significativa nell'intensità del segnale", ha detto Mirica.


I ricercatori devono lavorare ancora molto per migliorare il legame di questi composti ai depositi amiloidi, ma lo studio offre prove convincenti che gli isotopi di rame sono un'alternativa fattibile e più duratura degli agenti diagnostici attuali, ha detto Mirica.

 

 

 


Fonte: Diana Yates in University of Illinois at Urbana-Champaign (> English) - raduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hong-Jun Cho, Truc Huynh, Buck Rogers, Liviu Mirica. Design of a multivalent bifunctional chelator for diagnostic 64Cu PET imaging in Alzheimer’s disease. PNAS, 24 Nov 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)