Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Migliorare l'assistenza alla demenza in campagna

L'aumento dei livelli di demenza sta aumentando la pressione sulle strutture di assistenza agli anziani, anche nei centri rurali e regionali in cui le case di riposo e il personale sono già sotto pressione.


Ora un programma pilota di interventi personalizzati, che comprende canzoni preferite degli ospiti, ha dimostrato di fare una grande differenza nei comportamenti della demenza, nell'uso dei farmaci e nel benessere dei caregiver.


Harmony in the Bush (armonia nella boscaglia), uno studio guidato dalla Flinders University in cinque case di cura del Queensland e in Australia del Sud, ha sviluppato un programma di intervento non farmacologico multimodale centrato sulla persona, che incorpora selezioni musicali individuali, con il risultato di ridurre significativamente l'agitazione degli ospiti e lo stress del personale.


L'attenzione alle terapie centrate sul residente, piuttosto che gli interventi con farmaci, hanno portato a meno comportamenti disfunzionali e sintomi psicologici nel gruppo di prova di 74 persone con demenza e alla riduzione dello stress riferita dagli 87 dipendenti delle case di cura che hanno partecipato allo studio.


Più di un terzo dei residenti aveva riferito dolore lieve/grave e tristezza lieve/grave prima dell'intervento.


"Il modello Harmony in the Bush è efficace nel ridurre l'agitazione tra i residenti con demenza, con l'importante conseguenza di ridurre significativamente i livelli di stress del personale nelle case di cura nell'Australia rurale", afferma il ricercatore dott. Vivian Isaac, primo autore del nuovo studio apparso in BMC Geriatrics.


Il team per la sanità rurale e remota della Flinders ha anche trovato una riduzione dell'uso di farmaci psicotropi e farmaci inappropriati, confrontando i dati dei grafici dei farmaci dei residenti che coprivano i tre mesi e prima e dopo l'intervento Harmony in the Bush, come pubblicato di recente su BMC Psychiatry.


In Australia, il 60-70% delle persone che risiedono nelle case di cura hanno la demenza e circa il 70-90% dei residenti con demenza soffrono di sintomi psichiatrici o comportamentali.


"Lo studio ha rilevato che il modello dà al personale una struttura per imparare la pratica centrata sulla persona per circa un mese, per ridurre l'impatto dei sintomi comportamentali e psichiatrici della demenza.

"I risultati mostrano un calo statisticamente significativo dei comportamenti aggressivi, dei comportamenti fisicamente non aggressivi e dei comportamenti verbali inappropriati, di nascondere o di accaparrare, con una riduzione simile dello stress del personale e della sicurezza del residente quando le risorse per la cura specializzata della demenza sono limitate".


Lo studio fornisce prove promettenti sul potenziale di questo nuovo modello negli ambienti con poche risorse, affermano i ricercatori. La musica si è dimostrata utile nella demenza per aumentare l'umore, stimolare i ricordi e fornire un effetto rilassante.


Ulteriori studi esamineranno l'efficacia dei costi e l'affidabilità del modello, che i ricercatori hanno basato sui principi Progressively Lowered Stress Threshold (soglia di stress progressivamente ridotta) e sulla musica gradita dalla persona in casa di cura (usando dispositivi personali durante il tempo di riposo), per ridurre l'agitazione e altri comportamenti stressanti.


Questi comportamenti includono agitazione, deregolazione dell'umore, pensieri e percezioni disturbati, che rappresentano una grande sfida per i residenti con demenza e per il personale della struttura.

 

 

 


Fonte: Flinders University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • Vivian Isaac, Abraham Kuot, Mohammad Hamiduzzaman, Edward Strivens, Jennene Greenhill. The outcomes of a person-centered, non-pharmacological intervention in reducing agitation in residents with dementia in Australian rural nursing homes. BMC Geriatrics, 20 Mar 2021, DOI
  • Daya Ram Parajuli, Abraham Kuot, Mohammad Hamiduzzaman, Justin Gladman &Vivian Isaac. Person-centered, non-pharmacological intervention in reducing psychotropic medications use among residents with dementia in Australian rural aged care homes. BMC Psychiatry, 13 Jan 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 


 

Notizie da non perdere

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)