Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: I farmaci anti-amiloide potrebbero in realtà promuovere la neurodegenerazione?

Effect of anti abeta drugs on lateral ventricular enlargement Effetto dei farmaci anti-amiloide sull'allargamento ventricolare laterale (Fonte: Alves et al., Neurology)

Dopo anni di studi falliti, due (e forse tre) farmaci anticorpi monoclonali anti-amiloide hanno mostrato efficacia nel rimuovere l'amiloide-beta (Aβ) dal cervello dei soggetti con morbo di Alzheimer (MA) lieve. Due di loro, lecanemab e donanemab, hanno mostrato anche un rallentamento significativo della compromissione cognitiva. L'aducanumab [ndt: ora ritirato dal commercio] è meno efficace nella rimozione dell'Aβ rispetto agli altri due e solo uno dei suoi due studi ha mostrato un lieve rallentamento del deterioramento cognitivo.


Uno degli enigmi riguardanti questi farmaci anti-amiloide è che non c'è stato un rallentamento della perdita del volume del cervello, una misura surrogata (=rappresentativa) della neurodegenerazione. Uno studio pubblicato su Neurology fornisce i risultati di una meta-analisi delle variazioni del volume del cervello in 31 studi di farmaci anti-amiloide, che includono inibitori della secretasi e anticorpi monoclonali.


Nessuno degli inibitori della secretasi era efficace nel rallentare la compromissione cognitiva e nessuno di essi ha causato perdita del volume del cervello. Una perdita significativa del volume del cervello è stata osservata nella maggior parte degli studi su farmaci anti-amiloide e questa associazione è stata più pronunciata negli esperimenti di farmaci complicati da 'anomalie di scansione correlate all'amiloide' (ARIA).


Ricordo che le ARIA rappresentano aree di gonfiore del cervello e/o microemorragie. Il più delle volte, le ARIA sono lievi e si risolvono sospendendo il farmaco, ma nell'1-2% dei partecipanti negli studi aducanumab, donanemab e lecanemab, le ARIA erano gravi, richiedendo il ricovero in ospedale. Nell'esperimento del lecanemab sono stati segnalati tre decessi associati alle ARIA e tre decessi anche nell'esperimento del donanemab, sebbene la relazione con le ARIA sia stata contestata.


Perché il volume del cervello dovrebbe essere ridotto nei pazienti che ricevono questi farmaci? Sono state suggerite diverse possibilità:

  • Una è che la perdita del volume del cervello è semplicemente dovuta alla rimozione di placche Aβ, ma questo è contraddetto dal fatto che il volume totale delle placche amiloidi è stimato in meno di 1/1000 del volume totale del cervello.
  • Un'altra spiegazione è che la perdita del volume del cervello è dovuta alla pseudoatrofia, un fenomeno che si nota nel trattamento della sclerosi multipla (SM) quando le lesioni infiammatorie della SM sono ricondotte sotto controllo. Questa è una possibilità per il MA, ma il ruolo dell'infiammazione sembra essere molto meno nel MA di quanto non lo sia nella SM, e ci si aspetterebbe che l'infiammazione aumenti, non che diminuisca, con le ARIA.
  • Un'altra opinione è che la causa della perdita del volume cerebrale osservata con i farmaci associati alle ARIA è irrilevante fintanto che i pazienti che ricevono i farmaci hanno un beneficio cognitivo significativo.


Gli autori del nuovo studio su Neurology sostengono che non possiamo trascurare la possibilità che le conseguenze avverse della perdita del volume del cervello non si verifichino fino a più tardi e che dobbiamo essere vigili sulle conseguenze avverse tardive nei pazienti che ricevono questi farmaci. Essi danno i seguenti consigli:

  1. I medici che prescrivono anticorpi monoclonali anti-Aβ che inducono ARIA dovrebbero informare i pazienti attuali e nuovi che questi farmaci hanno dimostrato di accelerare i marcatori della neurodegenerazione (ad esempio l'ingrandimento ventricolare).

  2. I medici dovrebbero rivedere i dati volumetrici dagli studi clinici di anticorpi monoclonali anti-Aβ che inducono le ARIA nel valutare il rapporto rischio/beneficio di queste terapie.

  3. I medici dovrebbero monitorare le variazioni del volume del cervello dei singoli pazienti che ricevono anticorpi monoclonali anti-Aβ che inducono ARIA per determinare se è appropriato continuare il trattamento.

  4. I comitati di monitoraggio della sicurezza dei dati che servono gli studi clinici attuali sui farmaci anti-Aβ dovrebbero rivedere i dati volumetrici per determinare se la sicurezza del paziente è a rischio, in particolare se sviluppa ARIA.

  5. I comitati etici che approvano gli studi per i farmaci anti-Aβ dovrebbero richiedere che siano attivamente monitorate le variazioni del volume. Si deve prendere in considerazione di seguire a lungo termine i volumi cerebrali nei progetti di sperimentazione per determinare se l'atrofia cerebrale è progressiva, in particolare nei pazienti che sviluppano ARIA.

  6. Le aziende farmaceutiche che hanno condotto studi sui farmaci anti-Aβ dovrebbero riesaminare i dati precedenti sul volume del cervello (ad esempio, le stratificazioni da parte delle ARIA e l'analisi di ulteriori strutture cerebrali), riportare i risultati e rilasciare i dati per le indagini dei ricercatori.

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: F Alves, P Kalinowski, S Ayton. Accelerated Brain Volume Loss Caused by Anti-β-Amyloid Drugs: A Systematic Review and Meta-analysis. Neurology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)