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Rilevamento precoce della demenza nel Parkinson

hjI medici saranno presto in grado di identificare le fasi iniziali della demenza nel 40 per cento dei pazienti di Parkinson (PD) in Australia, che in seguito sviluppano la malattia.

Ricercatori della Monash University, in collaborazione con l'Università di Canterbury in Nuova Zelanda, stanno sviluppando un test che può essere somministrato da operatori sanitari per diagnosticare con precisione i malati di Parkinson che hanno problemi cognitivi che indicano demenza preclinica.


La ricercatrice principale, Dott.ssa Audrey McKinlay (foto sotto) dalla Scuola di Psicologia e Psichiatria, dice che trattando il paziente prima che sorgono i sintomi, potrebbe migliorare la qualità della sua vita, ridurre i costi sanitari per i malati di Parkinson come lui e alleviare il carico sui caregivers. "Il test di 20 minuti permetterebbe agli operatori sanitari di identificare caratteristiche distinte, compresa la perdita di memoria, associata con la demenza al primo stadio, o preclinico, nei pazienti PD", ha detto la Dott.ssa McKinlay.


Dr Audrey McKinlay"Identificare i pazienti con probabilità di sviluppare demenza è importante nell'intervento precoce, in cui il sostegno può essere fornito per ritardare o aiutare i pazienti a gestire il declino cognitivo associato alla demenza. L'intervento precoce potrebbe ridurre i costi sanitari connessi con l'assistenza domiciliare, e garantire soprattutto che le persone con Parkinson e le loro famiglie possono ottenere il massimo della vita".


Sono stati esaminati per sette anni pazienti di PD senza segni di demenza. In uno studio, il test è stato in grado di identificare correttamente gli individui nelle fasi precliniche della demenza con oltre il 90 per cento di precisione. La Dssa McKinlay ha detto che attualmente non ci sono serie di test universalmente accettati per la diagnosi dei problemi cognitivi in PD che possono evolvere in demenza.


Il morbo di Parkinson è una condizione neurologica progressiva e degenerativa nota per il suo effetto sul controllo dei movimenti del corpo che colpisce un australiano ogni 100 di età superiore ai 60 anni. I ricercatori hanno recentemente iniziato a identificare i problemi cognitivi e psichiatrici e valutare gli effetti sulla qualità della vita per i pazienti e i loro caregiver. Si spera che lo sviluppo di un programma di test poco costoso e non invasivo sarà attuato da professionisti della salute in futuro.

 

 

 

 

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Fonte: Monash University.

Pubblicato in HealthCanal il 8 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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