Il più grande studio del mondo sulla demenza è stato lanciato ieri, Giovedi, nel Regno Unito, e analizzerà i dati provenienti da più di due milioni di persone per cercare di trovare nuovi trattamenti per questa malattia ancora poco capita, inclusa la sua forma più comune, l'Alzheimer.
Lo studio (un partenariato pubblico-privato da 27 milioni di dollari) fa parte degli sforzi coordinati dal G8 per affrontare la demenza, e saranno gestiti dal Medical Research Council, finanziato con fondi pubblici, e dal supporto di diversi produttori di farmaci: AstraZeneca, GlaxoSmithKline e Janssen R&D (Johnson & Johnson).
Questa attenzione politica pubblica è stata accolta con favore, dato il ritiro dell'industria privata dal settore. La spesa per la ricerca sulla demenza è cinque volte più bassa, a livello globale, della spesa per il cancro, come sottolinea il primo ministro britannico David Cameron. La ricerca sui farmaci destinati al cervello e al sistema nervoso centrale costituisce solo il 15% dei progetti del settore, secondo una stima della Barclays. E questo nonostante un costo sproporzionatamente alto delle malattie sui sistemi sanitari nazionali.
Ci sono buone ragioni per questo: lo sviluppo di farmaci per le neuroscienze è un'impresa ad alto rischio. In genere hanno tassi di successo più bassi nei test clinici e con i regolatori, dal momento che l'efficacia può essere difficile da dimostrare. Fisiologicamente, le loro azioni sul cervello e sul sistema nervoso non sono così ben capite, come lo è, ad esempio, la meccanica dell'intestino.
Per esempio la Bristol-Myers Squibb ha dismesso la ricerca sui farmaci di neuroscienze lo scorso novembre. L'AstraZeneca non li considera più un'area strategica su cui focalizzarsi, e sta cercando dei partner o di vendere il proprio portafoglio di farmaci per neuroscienze, compreso un farmaco sperimentale per l'Alzheimer in fase di sviluppo. Anche la Glaxo sta cercando di vendere un portafoglio dei suoi vecchi farmaci CNS.
Ancora, i trattamenti per l'Alzheimer rappresentano una delle restanti aree inutilizzate di medicina e profitti. L'AstraZeneca pensa che il suo farmaco sperimentale di Alzheimer, che sta ora entrando in test di fase avanzata pur essendo sei mesi dietro un composto rivale della Merck & Co, potrebbe, se approvato, accumulare 5 miliardi di dollari in vendite annuali, ma con una probabilità di successo di solo il 9%.
Fonte: Hester Plumridge in Wall Street Journal (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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