Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sopravvivere ai consigli non richiesti nella demenza

Mio padre ha la demenza. Io faccio del mio meglio per prendermi cura di lui ma scopro che quando i miei amici sentono la mia storia e danno consigli e commenti, mi sento come se alcuni di loro mi stiano giudicando.
Firmato, stanco dei consigli da tutti

****

Non conosco la tua storia, ma l'opportunità può essere utile per informare te e i tuoi amici su tutti quei consigli gratuiti, commenti e giudizi associati.


Sento che i caregiver parlano molto di questo argomento quando condividono le loro storie. La maggior parte dei caregiver come te sta cercando di fare del proprio meglio in condizioni molto difficili e negative. Non è facile prendersi cura di qualcuno con demenza e anche meno facile quando le persone ti colmano di consigli indesiderati, critiche o forse commenti negativi. Il tuo ruolo di caregiver ti mette in una posizione interessante riguardo a questi 'consiglieri'.


Come umani, diamo continuamente giudizi, ma alcune persone lo fanno di più. Quando approfondiamo, la parola 'giudicare' implica dare giudizi in modo inutile. Questo non è probabilmente l'intenzione dei tuoi amici, ma arriva chiaramente in quel modo.


Quando qualcuno è malato, non è raro che altri condividano suggerimenti e idee. Alcuni di questi potresti averli cercati ed essere d'accordo, ma altri da un 'amico/consigliere' possono farti sentire che quella persona non abbia capito lo scenario della demenza.


Una ragione per cui ciò avviene spesso con la demenza è che quasi tutti conoscono qualcuno che è stato toccato dalla malattia. La demenza è anche abbastanza variabile nel modo di presentarsi. Può essere diverso il modo in cui caregiver specifici la affrontano, a seconda che la demenza sia lieve, moderata o nella fase avanzata. La consulenza in questo settore non è una 'taglia unica'!


Ricorda che le persone che ti consigliano possono avere alcuni buoni suggerimenti da condividere, ma a volte ciò deriva dalla loro stessa necessità di condividere la loro storia o il proprio viaggio di caregiver. Questo, ovviamente, può essere di aiuto, ed è una strategia usata nei gruppi di auto-mutuo-aiuto di Alzheimer; ma ancora una volta, dipende dal modo in cui questo consiglio viene condiviso.


Al consulente, suggerisco sempre: prima chiedere. L'altra persona desidera effettivamente il tuo contributo? Solo perché sei passato attraverso il caregiving non significa che gli altri siano in una condizione emotiva tale da ascoltare la tua saggezza. Anche solo ascoltare, spesso è utile. I caregiver spesso commentano che un orecchio di supporto è il dono più utile degli amici. Chiedere prima se c'è qualcosa che puoi condividere, essendo stato caregiver.


Ma tutti conosciamo qualcuno che non sarà in grado di evitare di condividere il suo consiglio che 'vale due centesimi'. Una tecnica è quella di mostrare gratitudine per il suo desiderio di aiutare, fissando un limite. Ad esempio, dire: "Apprezzo veramente le informazioni, ma adesso non sono pronta/o per questo". Può bastare per eliminare i consigli indesiderati. Se ciò non funziona, sii più schietta/o, dichiara: "Ho già molto materiale su cui pensare e ritengo che per ora sia sufficiente. Magari ne riparliamo quando sarò pronto".


Come caregiver, hai il diritto di fare ciò che senti giusto e puoi provare a farlo in un modo educato, e se necessario, non proprio educato. Se un amico dice qualcosa che ritieni offensivo o non appropriato, una buona risposta è: "So che stai solo cercando di aiutare, ma devo capire che cosa funziona per me".


Ricorda che molte persone devono sentire che stanno aiutando e facendo del bene. Riconferma al consulente che ha fatto un ottimo lavoro, ma ora è il tuo turno. Questo non è facile da fare quando c'è l'emozione del momento, la stanchezza del caregiving o la frustrazione di non fare mai 'la cosa giusta'. Ho sentito che molti caregiver reagiscono bruscamente, si irritano o persino litigano. Fai un respiro profondo e passa oltre se puoi. Se si tratta di qualcuno nel tuo circolo sociale, cerca di allontanarti quando non è in modalità di consulenza e prevenilo spiegando che preferisci non discutere dell'argomento per ora.


Parte del compito del caregiver è gestire tutte le informazioni che arrivano. Avere un professionista a cui affidarsi aiuterà sicuramente a farti sentire più sicuro di fissare i tuoi confini con gli altri.

 

 

 


Fonte: Nira Rittenberg in The Star (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)