Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio italiano vuole testare l'ozono-terapia per l'Alzheimer

OssOzonoAppL’uso dell’ossigeno-ozono terapia è un pratica ormai consolidata nel campo dell’ortopedia, in grado di favorire la riabilitazione motoria di un paziente.


Che questo stesso trattamento abbia effetti positivi anche a livello cognitivo è una scoperta sorprendente, merito dei medici e dei ricercatori del Fatebenefratelli di Brescia, l’Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico (Irccs) di via Pilastroni. Lo stesso che negli ultimi decenni ha dedicato uomini e ingenti risorse per lo studio delle demenze e di malattie complesse come l’Alzheimer.


«Nella pratica clinica - spiega il ricercatore Cristian Bonvicini - si è visto che il paziente anziano “fragile”, oltre a migliorare sul piano più strettamente articolare e quindi motorio, presenta miglioramenti vistosi anche sul piano comportamentale e sul difficile ri-equilibrio del ritmo sonno-veglia: noi partiremo proprio da lì».


È proprio in questi giorni che prenderà il via il progetto denominato «Fragilità cognitiva e terapia dell’ossigeno-ozono: un approccio integrato per l’identificazione di marcatori biologici e neuropsicologici». Sarà affidato alla geriatra Cristina Geroldi, ai ricercatori Cristian Bonvicini e Catia Scassellati e al dottor Antonio Galoforo, pioniere - quest’ultimo - di questa terapia non soltanto in Italia ma anche in Africa.


Il progetto, finanziato dal Ministero della Salute, vale 386 mila euro: metà dell’importo sarà utilizzato come borse di studio per finanziare l’attività dei giovani ricercatori all’interno del progetto, il restante per acquisire materiali di laboratorio necessari per gli esperimenti.


Bisogna infatti capire come l’ozono agisce a livello neuronale. Gli studi preliminari condotti dai ricercatori del Fatebenefratelli di Brescia hanno già portato ad alcune evidenze: si è visto che «in cellule neuronali trattate con ossigeno-ozono vengono attivate specifiche funzioni cellulari coinvolte nei processi della mente», con un miglioramento delle funzioni cognitive e un beneficio diretto per i pazienti affetti da malattie come l’Alzheimer.


Sono anni che all’istituto guidato dal direttore Fra Marco Fabello si fa ricerca di alto livello. Basti pensare che il Fatebenefratelli ha ottenuto molti risultati sul fronte scientifico: si va dalle «scale» per la valutazione della cognitività e dei disturbi comportamentali, validate dai ricercatori dell’Irccs, al protocollo «Vado» per la valutazione globale e strutturata del paziente psichiatrico; dal «Rot» (protocollo per la riabilitazione cognitiva dei malati di Alzheimer) agli studi su una proteina chiave come l'amiloide-beta.


Senza dimenticare la biobanca dell’istituto di Brescia, che raccoglie oltre 18 mila campioni biologici da pazienti affetti da malattie neuropsichiatriche.

Con il nuovo studio, che punta a capire come l’ozono agisce sui neuroni, saranno coinvolte diverse competenze professionali all’interno dell’Irccs e verrà avviata una collaborazione con la Scuola Normale di Pisa. Oltre a ricercare «marcatori biologici e neuropsicologici», l’obiettivo è anche identificare target terapeutici.


«Il nostro premio? - si domanda il ricercatore Bonvicini - scoprire, capire, conoscere. E vedere la gente soffrire di meno».

 

 

 


Fonte: Matteo Trebeschi in Corriere della Sera/Brescia

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)