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Kiwi: il superfrutto antiossidante contro invecchiamento

Che il kiwi facesse bene all'organismo lo sapevano quasi tutti: ha pochi zuccheri, contiene un tasso altissimo di vitamina C e aiuta il drenaggio, ma che fosse il re degli antiossidanti non lo sapeva probabilmente nessuno.

Secondo una ricerca effettuata dalla Teikyo University di Tokyo, pubblicata anche sulla rivista "Biological And Pharmaceutical Bulletin", questo miracoloso frutto contiene livelli così alti di antiossidanti da battere addirittura gli agrumi, come arance, pompelmi e mandarini, e le mele.

Il primato del kiwi è dovuto all'elevata presenza di polifenoli, sostanze importantissime, che proteggono dalle malattie causate da arteriosclerosi, insufficienza cardiaca, morbo di Alzheimer, ma anche cancro e Parkinson e aiutano a combattere l'invecchiamento, arrivando ad irrobustire l'organismo e a proteggerlo anche dai segni del tempo.

Ma come sono arrivati a questa conclusione?

Gli studiosi hanno dedotto le proprietà terapeutiche del kiwi grazie ad un esperimento che ha coinvolto un gruppo di volontari, cui è stato chiesto di mangiare tre kiwi al giorno con l'obiettivo di verificare successivamente il livello degli antiossidanti dalle analisi delle urine.

Ma attenzione perché non tutti i kiwi sono uguali: la qualità "gold" infatti contiene un tasso maggiore di polifenoli, circa 1.04 milligrammi per millimetro, rispetto a quella "verde", che si ferma a 0.85 milligrammi per millimetro.

Ma quando comprarli? La stagione dei kiwi va da novembre a giugno, maggio per quelli italiani. Per cui pronti a fare incetta di questo super frutto?

Scritto da Verdiana Amorosi

 


Pubblicato su GreenMe.it il 18 maggio 2011

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Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

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