Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


«Attenzione al presente»: progressi nel trattamento dell'Alzheimer di fase 3/4

[Comunicato stampa] - Lo sviluppo dell'«attenzione», chiamato in Occidente consapevolezza, piena attenzione, attenzione al presente, piena coscenza o altre denominazioni simili, si basa su una pratica ancestrale generalmente legata agli insegnamenti delle scuole mistiche orientali di buddisti, taoisti, sufi e cristiani orientali.


Oggi, queste pratiche trovano eco e slancio in Occidente sotto la spinta di forme e interessi molto diversi. Alcuni seguono uno spiccato spirito di profitto e/o beneficio personale di chi le guida.


Altri stanno avanzando con un chiaro senso di solidarietà applicando queste tecniche nel campo della sanità, integrando i trattamenti tradizionali o creando trattamenti ed esercizi specifici per una determinata malattia e fornendo a queste ricerche il rigore scientifico necessario che consente di giungere a conclusioni chiare e indiscutibili.


Questo è il caso del "Progetto Atenec" sviluppato dall'Asociación Canaria para el desarrollo de la salud a través de la atención (Associazione Canaria per la cura della salute attraverso l'attenzione) nella sua ricerca applicata al trattamento del morbo di Alzheimer (MA).


I suoi studi sullo sviluppo di programmi specifici, condotti dal 2012 ad oggi, hanno ottenuto evidenti risultati positivi nel trattamento del MA lieve e moderato (fasi 3 e 4). Le prime indagini pratiche sono state condotte in strutture geriatriche delle Isole Canarie.


Esteban Rojas e Domingo Quintana Hernandez (PhD), due dei fondatori e creatori del progetto spiegano:

“Abbiamo organizzato un calendario di incontri una volta alla settimana per un anno, con obiettivi personali di lavoro. È fatta anche una valutazione iniziale per determinare il livello di stress degli operatori di assistenza, la loro dieta, se hanno dormito bene, ecc ... poiché sono una parte molto importante del monitoraggio del programma e del trattamento.

"Nelle prime settimane del programma [i pazienti partecipanti] non hanno superato i cinque minuti di attenzione al presente al giorno. Il progresso è stato molto lento ed è sembrato difficile per loro. Entro sei mesi alcuni di loro facevano un'ora al giorno.

"Coloro che hanno raggiunto quelle altezze avevano superato i problemi di sonno, migliorato il loro livello di calma e riferito per iscritto che [il programma] aveva davvero cambiato la loro vita”.


Per Domingo Quintana è interessante che il suo precedente studio non abbia prodotto un'involuzione statisticamente significativa:

“Tutti i trattamenti farmacologici mostrano un miglioramento per sei mesi, e poi quel miglioramento perde punti, perde efficacia. La nostra esperienza/programma ha raggiunto una coerenza di due anni ... questo è molto importante da evidenziare. Non esiste altro trattamento che rifletta o dimostri tali risposte positive".


Un'esperienza che si inserisce nella linea di ricercatori come l'americana Lucia McBee, pioniera della questione.


Questi studi e ricerche si sono evoluti e oggi hanno programmi di intervento specifici per il MA basati sulla consapevolezza.

 

 

Note:

 

 

 


Fonte: Red Humanista de Noticias en Salud via Pressenza (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.