Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ginkgo biloba: trattamento alternativo per l'Alzheimer?

Ginkgo biloba.jpg Il National Institute on Aging stima che circa 5,1 milioni di adulti negli Stati Uniti abbiano l'Alzheimer, la forma più comune di demenza, che colpisce le funzioni cognitive e comportamentali.

Nelle fasi più avanzate della malattia, l'Alzheimer colpisce in modo significativo la memoria e la cognizione, con conseguente impossibilità dei pazienti di riconoscere i loro familiari e di comprendere il linguaggio.


A causa degli effetti gravi della malattia, la ricerca ha indagato nuove possibilità di cura, ma purtroppo, attualmente, non esiste una cura. La US Food and Drug Administration ha approvato quattro farmaci per la malattia: donepezil, rivastigmina, galantamina e memantina. La rivastigmina e la galantamina sono per la fase da lieve a moderata della malattia, mentre la memantina è per Alzheimer da moderato a grave. Il donepezil è utilizzato per Alzheimer lieve, moderato e grave.


Alcuni pazienti hanno esaminato trattamenti alternativi per aiutare con i sintomi della malattia. Uno di tali trattamenti alternativi è il ginkgo biloba. L'erba contiene due componenti che si pensa abbiano effetti medicinali: flavonoidi e terpenoidi.


Il Medical Center dell'Università del Maryland osserva che in Europa il ginkgo biloba è utilizzato per il trattamento della demenza, in base al concetto che la fitoterapia migliora il flusso di sangue al cervello. Attualmente, si ritiene che protegga le cellule del cervello danneggiate dall'Alzheimer. I possibili vantaggi del ginkgo biloba includono miglioramenti delle funzioni cognitive, del comportamento sociale e delle attività della vita quotidiana, secondo il Medical Center dell'Università del Maryland.


Tuttavia, l'uso di ginkgo biloba a lungo termine può non impedire all'Alzheimer di progredire nei pazienti. Uno studio randomizzato in doppio cieco ha valutato gli effetti del Gingko biloba sulla progressione dell'Alzheimer nell'arco di cinque anni. Lo studio comprendeva 2.854 partecipanti, divisi in due gruppi: un gruppo che ha ricevuto almeno una dose di estratto di ginkgo biloba (1.406 individui), e un gruppo che ha ricevuto almeno una dose di placebo (1.414 partecipanti).


I risultati hanno mostrato che dopo cinque anni, 61 individui del gruppo con ginkgo biloba hanno sviluppato il probabile Alzheimer, rispetto ai 73 partecipanti del gruppo di controllo. Gli autori hanno scoperto che, in termini di morte, 76 partecipanti del gruppo gingko biloba e 82 dei partecipanti nel gruppo di controllo sono morti. Inoltre, 65 partecipanti del gruppo gingko biloba e 60 dei partecipanti nel gruppo placebo hanno avuto un ictus.


Gli autori hanno concluso che, quando si confrontano gli effetti del gingko biloba con il placebo, non hanno rilevato che il gingko biloba riduca i rischi dei pazienti di progredire nell'Alzheimer.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Elizabeth Stannard Gromisch/EmpowHER in FoxNews.com il 3 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.