Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pazienti con demenza lasciati 'alla deriva'

Ai pazienti di demenza non viene dato orientamento e sostegno sufficiente in seguito di una diagnosi, e alcune persone paragonano l'esperienza a quella di sentirsi dire che hanno una tonsillite, secondo una no-profit.


Un paziente su cinque non riceve alcuna informazione o assistenza dopo la diagnosi, secondo un nuovo sondaggio dell'Alzheimer's Society, condotto su quasi 400 persone colpite dalla condizione.


Si è scoperto che il 90% delle persone si ritiene insoddisfatto dalla quantità di supporto e di informazioni fornite. E il 21% ha detto di non aver ricevuto assolutamente nessun supporto. L'ente no-profit ha detto che la mancanza di sostegno lascia le persone più vulnerabili "alla deriva".


Il paziente Shelagh Robinson, di 73 anni, di Crewe, ha detto: "Quando ho ricevuto la diagnosi ero andata in ospedale da sola. Ero rimasta con il medico per meno di cinque minuti. Mi hanno detto che le mie scansioni mostravano che avevo la demenza ed che ero idonea per i farmaci. Hanno detto che avrebbero scritto al mio medico di famiglia, organizzato i test necessari e mi avrebbero rivisto tra 12 settimane. E' stato come dirmi che avevo la tonsillite. Quel pomeriggio è stato uno dei peggiori della mia vita a causa della totale mancanza di empatia e sostegno. Non sapevo dove girarmi".


L'Alzheimer's Society ha lanciato una nuova campagna, «Right to Know" [diritto di sapere], che propugna il diritto di tutte le persone che hanno ricevuto una diagnosi ad avere accesso a informazioni, supporto e ai trattamenti disponibili. Essa dice che tutti dovrebbero avere accesso a un consulente per la demenza, in seguito di una diagnosi.


Jeremy Hughes, l'amministratore delegato della no-profit, ha detto: "Come entrare in un labirinto con gli occhi bendati, troppe persone affette da demenza sono lasciate senza una mano che le guida, per aiutarli a convivere con questa condizione debilitante e terminale. Il Governo ha dichiarato il chiaro impegno per migliorare la vita delle persone affette da demenza e si sta lavorando per migliorare i tassi di diagnosi. Tuttavia, non possiamo sfuggire alla mancanza di sostegno a seguito di una diagnosi, che lascia le persone vulnerabili alla deriva.

"Le persone che vivono con una demenza ci dicono che con il giusto supporto possono vivere bene e l'Alzheimer's Society è qui per sostenerli, ma è necessario anche un impegno vigoroso per raggiungere tutti i bisognosi. Stiamo sollecitando il governo a garantire che ogni persona con demenza abbia accesso a un consulente di demenza, un nome da contattare che possa aiutarli ad accettare la diagnosi e a trovare il sostegno di cui hanno bisogno per vivere la loro vita".


Oltre a migliorare il supporto post-diagnosi, l'organizzazione no-profit chiede anche miglioramenti del tasso di diagnosi. Un portavoce ha detto che allo stato attuale, meno della metà delle 665.000 persone che vivono con la condizione in Inghilterra hanno ricevuto una diagnosi formale. Ha detto che c'è pure una grande variabilità regionale nei tassi di diagnosi. Hughes ha aggiunto: "Tutti quelli con una demenza hanno il diritto di sapere. Accedere alla certezza di una diagnosi e al giusto supporto per accettare e gestire la condizione non dovrebbe dipendere dal proprio codice postale".


Una portavoce del Dipartimento della Salute ha detto: "Abbiamo fatto della demenza una priorità nazionale come mai prima, e in dicembre abbiamo ospitato un vertice dei leader mondiali sulla lotta contro questa malattia terribile. Vogliamo che il NHS [=Servizio Sanitario Nazionale in GB] si assicuri che le persone affette da demenza abbiano il supporto adeguato alle loro esigenze, e in quest'ambito abbiamo piani ambiziosi per aumentare i tassi di diagnosi.

Stiamo introducendo medici specifici responsabili degli over-75, che avranno la responsabilità globale della loro assistenza, e abbiamo raddoppiato i finanziamenti per la ricerca sulla demenza, all'interno del nostro ruolo per aiutare le persone con demenza a vivere bene con la condizione".

 

 

 

 

 

 


FonteBT.com   (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.