Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Inquinamento dell'aria nelle megalopoli è legato a declino cognitivo dei bambini, Alzheimer e morte

Greta Thunberg at UN

Nella megalopoli di tutto il mondo, come Città del Messico, Jakarta, Nuova Delhi, Pechino, Los Angeles, Parigi e Londra, gli esseri umani inquinano l'aria ad una velocità che la Terra non può più sostenere.


La maggior parte dell'inquinamento atmosferico dall'uomo è come polvere, piccolo come il diametro dei capelli (particolato) o anche più piccolo (particolato ultrafine). Il legame con le condizioni respiratorie come la polmonite, bronchite e asma è ben noto. Quasi un milione di bambini muoiono di polmonite ogni anno, più della metà dei quali come effetto diretto dell'inquinamento atmosferico.


Essendo così piccolo, il particolato può andare anche dai polmoni al sangue e circolare nel cervello. Una volta lì, può promuovere l'infiammazione del cervello, che contribuisce alla perdita di cellule all'interno del sistema nervoso centrale, e probabilmente a neurodegenerazione, deficit cognitivi e aumento del rischio di demenza come l'Alzheimer.


Mentre una neurodegenerazione lieve è un aspetto naturale dell'invecchiamento, può essere peggiorata e accelerata dalla neuroinfiammazione causata dal grave inquinamento atmosferico. Peggio ancora, l'inquinamento atmosferico grave può accelerare la neurodegenerazione quando il cervello è al culmine del suo sviluppo, durante l'infanzia.


È proprio così: milioni di bambini in tutto il mondo attualmente respirano aria che può metterli a rischio di declino cognitivo precoce e malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. Questa è la storia di come continuiamo a avvelenare il cervello dei nostri figli e tagliare la lunghezza della loro vita.

 

 

Morti inspiegabili di bambini

Verso la fine degli anni '90, la neuropatologa e pediatra Lilian Calderón-Garcidueñas, ha riferito una connessione tra i primi segni di neurodegenerazione e l'inquinamento atmosferico esaminando tessuti cerebrali di adulti, bambini e cani dopo improvvise e inspiegabili morti 'accidentali'.


Quei cervelli avevano solo una cosa in comune: erano di residenti di Città del Messico, una delle megalopoli più inquinate del mondo.


Ulteriore studio ha dimostrato quello che è diventato un quadro cupo frequente nelle relazioni scientifiche. Immagini microscopiche di fette di cervello malsano in animali malati ed esseri umani hanno mostrato la presenza di particolato e di particolato ultrafine come piccole macchie scure circondate da tessuto infiammato.


Intorno alle macchie infiammate a volte si possono vedere strisce che assomigliano a cicatrici ma altre volte si possono vedere steli rosacei. Queste sono le placche amiloidi che spesso si trovano dopo la morte nel cervello delle persone con Alzheimer.


Sono entrato nel gruppo di Lilian in qualità di esperto di Neuroscienze Cognitive dello Sviluppo e di neuroscansioni. Abbiamo cercato i segni di declino cognitivo precoce in abitanti viventi, usando test comportamentali e prendendo vari tipi di immagini di specifiche regioni del cervello.

 

 

Declino cognitivo sostanziale nel cervello di bambini

Abbiamo trovato che i bambini da Città del Messico avevano un declino cognitivo sostanziale rispetto alla norma della popolazione, e in confronto ad altri bambini della stessa età, sesso e ambiente familiare e di vicinato che vivevano in zone meno inquinate.


Siamo stati anche in grado di individuare deficit cognitivi insoliti in aree chiave di sviluppo del cervello: i lobi prefrontale, temporale e parietale della corteccia.


Una cognizione atipica è stata rilevata anche nel tronco cerebrale uditivo, forse collegata al linguaggio e ai deficit di sviluppo. Le neuroimmagini nei bambini erano coerenti con danni più gravi nella sostanza bianca, le parti del cervello che forniscono i collegamenti per la comunicazione elettrica. In molti casi siamo stati in grado di dimostrare che in quei bambini di Città del Messico, la neuroinfiammazione era molto peggiore del normale.


Oggi, rapporti di risultati simili da altre megalopoli e da altri ricercatori mostrano un notevole accordo: il cervello di milioni di bambini è danneggiato dall'inquinamento atmosferico e proteggerli dovrebbe essere urgente e importante per la sanità pubblica.

 

 

Crisi di salute pubblica che richiede un intervento immediato

La buona notizia è che è ancora possibile pulire l'aria delle città, sia all'interno che all'esterno, e ridurre al minimo l'esposizione dei bambini.


Tuttavia, i nostri atteggiamenti devono ora passare da prudenza e attesa a un intervento immediato. Abbiamo bisogno di impegnarci in scelte difficili che possono andare contro la comodità e la facilità a cui ci ha abituati la vita moderna. Ad esempio, contare solo su autoveicoli e altre tecnologie basate sulla combustione.


Se le cose devono cambiare, la responsabilità è dell'individuo 'me' e 'te', così come della nostra società collettivamente e delle istituzioni. Non riusciremo mai a farlo se un lato di questa equazione continua a scaricare la responsabilità verso l'altro.


L'Alzheimer e le altre malattie neurodegenerative più orribili (demenze) sono collegate a ogni livello di inquinamento atmosferico, in persone di tutte le età. Tali malattie sono tra le prime 10 killer di massa globalmente e non c'è ancora alcuna cura per loro.


La scienza c'è. I bambini stanno ora alzandosi a livello globale per difendere i loro diritti ad una vita sana, sulla scena mondiale. Dobbiamo rispondere, con modifiche concrete alle nostre abitudini.

 

 

 


Fonte: Amedeo D'Angiulli, professore di neuroscienze dello sviluppo cognitivo e sociale alla Carleton University.

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)