Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Per le decisioni difficili ascolta le emozioni dietro le loro parole

Cara Carol: sto lottando per capire come aiutare mio padre che ha la demenza. Posso stare con lui per una parte di ogni giorno, che ha funzionato bene fino ad ora, ma recentemente la sua memoria ha fatto un grande capitombolo. Lavoro a tempo pieno, quindi non posso aumentare le mie ore con lui, il che mi porta a pensare che il nostro prossimo passo sia organizzare cure a domicilio o una casa di cura. È consapevole di aver bisogno di aiuto, eppure non vuole estranei intorno, quindi va avanti e indietro tra le opzioni e finisce per essere confuso. Qualche idea su come posso andare avanti con questo? - GD

 

Cara GD: il mio cuore è con te. È così difficile vedere qualcuno che amiamo perdere la capacità di prendersi cura di sé stesso.


Parte del problema è che noi come caregiver valorizziamo la sicurezza dei nostri anziani sopra quasi ogni altra cosa, ma la maggior parte degli anziani apprezza la propria autonomia al di sopra della sicurezza. Per questo motivo, molte persone anziane resistono sia all'aiuto a domicilio che a trasferirsi in una struttura.


Prova a pensare profondamente e sinceramente come ti sentiresti al loro posto. Se i figli adulti comprendono che è umano avere bisogno di tempo e spazio per elaborare i cambiamenti che alterano la vita, possono avvicinarsi al processo con più pazienza e compassione.


Anche se avere estranei in casa è un disturbo, per alcuni le cure a domicilio funzionano come un passo intermedio che può aiutare gli anziani a rimanere a casa propria. Alla fine, tuttavia, il trasferimento in una struttura di assistenza potrebbe essere il modo migliore sia per ottenere l'aiuto necessario che per aumentare la socializzazione. Questo vale che la demenza sia coinvolta o no.


In generale, persone come tuo padre che vivono con la demenza hanno ancora più difficoltà a prendere una decisione simile, che altera la vita. La sua memoria in declino potrebbe non essere in grado di recuperare la consapevolezza di essersi sentito spaventato e confuso un'ora prima. Potrebbe anche avere problemi a esprimersi a causa dei danni al centro del linguaggio nel cervello, che possono rendere quasi impossibile trovare le parole precise necessarie.


Anche gli anziani cognitivamente a posto che si trovano di fronte a due scelte tutt'altro-che-perfette che cambiano la vita, spesso cambiano idea mentre tentano di fare i conti con ciò che deve essere fatto. Come stai realizzando, il processo diventa sostanzialmente più difficile quando l'anziano è cognitivamente deteriorato.


Ripensa alle discussioni che hai fatto con tuo padre nel corso degli anni, in cui ha parlato di amici che avevano bisogno di cure. Ha detto che un'opzione era migliore di un'altra? Guarda con compassione il viso e gli occhi mentre ora cerca di fare una scelta, così da poter cogliere emozioni non espresse dalle parole.


Rassicuralo che mentre i cambiamenti sono necessari per la sua sicurezza e benessere, sarai ancora presente come suo supporto principale e suo avvocato. Ricordagli anche che avere altre persone in giro potrebbe aumentare il lato divertente nella sua vita.


Non esiste una soluzione perfetta, GD. Hai il cuore per fare la cosa giusta, quindi fai del tuo meglio e vai avanti.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack  in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.