La cultura pervasiva dell'alcool nella Nuova Zelanda sta minacciando di massimizzare l'onda della demenza in futuro, dice uno specialista delle dipendenze del Nelson.
Il dottor Lee Nixon, medico specialista dei servizi di tossicodipendenza dell'Ospedale Nelson e presidente del capitolo Australasiano di Medicina delle Dipendenze per la Nuova Zelanda, ha parlato al Nelson sugli impatti dell'alcol e sulla cultura del bere per gli anziani in un seminario su abuso di alcool e anzianità.
Il dottor Nixon ha detto che, secondo una revisione delle ricerche in tutto il mondo del Australian National Health and Medical Research Council, se una persona supera due unità di alcol al giorno, ha un maggiore rischio di demenza, o di tasso di declino cognitivo, mentre invecchia. "L'alcol è uno dei principali responsabili della demenza. E non ci vuole molto alcool nella vita per aumentare la probabilità di demenza".
Mentre i tassi di demenza sono destinati ad aumentare con la crescita della popolazione anziana in ogni caso, l'attuale livello di assunzione di alcol nella Nuova Zelanda è destinato ad aumentare ulteriormente tale onere, ha detto. Le persone bevono di più, cominciano prima e continuano più a lungo; questo significa anche che tutti gli altri problemi di salute degli anziani colpiti dall'alcool (come la depressione, l'ansia, il suicidio, l'isolamento sociale e la solitudine, le cadute, il dolore, l'obesità, cancro e più malattie croniche come le malattie cardiovascolari) non potranno che peggiorare, ha detto.
"L'assunzione di alcol per tutta la vita sta andando ad impattare molto, poichè le generazioni successive diventano soggette all'assistenza agli anziani. "Questo è il motivo per cui stiamo vedendo sempre più persone con problemi, con l'invecchiamento della nostra società, e continuerà a peggiorare. Questo è il messaggio importante, dato l'uso pervasivo di alcol nella società".
Il Dr Nixon ha detto che il personale sta vedendo persone sull'ottantina nella clinica delle dipendenze dell'ospedale, che sta fronteggiando una realtà di "confine" nell'abuso di alcol, il primo 3 per cento dei bevitori problematici nella regione. Spesso, queste persone avevano iniziato a bere pesantemente in giovane età. Tuttavia, c'era un altro gruppo di persone che ha attraversato la vita come bevitori moderati, poi con la pensione sono diventati forti bevitori - sia perché la loro normale attività sociale era bere dopo il lavoro, sia per aiutare a mascherare i sentimenti di depressione o ansia, ha detto.
Comunque, questo spesso peggiora la situazione, ha detto. L'alcol spesso si aggiunge alla frustrazione, al senso di perdita e all'isolamento di una persona. La dipendenza potrebbe anche far evitare eventi sociali nei quali non si può bere, e contribuire a guastare rapporti dopo il pensionamento con i partner che devono affrontare la realtà di un forte bevitore, che era in casa tutto il tempo. Il Dr Nixon ha dichiarato che vari sondaggi hanno mostrato che l'alcool contribuisce a circa la metà di tutte le cadute degli anziani, a causa della riduzione permanente del coordinamento e della forza muscolare. L'alcol potrebbe anche contribuire all'osteoporosi e al restringimento del cervello, cioè gli effetti di una caduta potrebbero essere molto più gravi.
Il Dr Nixon ha parlato anche dello studio danese durato 30 anni su circa 180.000 persone controllate dai servizi di salute mentale, che dimostra che, coloro che avevano problemi di alcol o di droga insieme alle loro condizioni psichiatriche, avevano il doppio del tasso di mortalità di coloro che non bevono o non fanno uso di droghe.
Un altro problema era la mancanza di strutture di assistenza e di posti letto per persone affette da demenza in generale, ha detto, anche se la cosa peggiore è stata per i minori di 65 anni che hanno richiesto cure, poichè il consumo di alcol potrebbe creare una bella differenza tra l'età biologica di una persona e la loro età cronologica. "E' molto difficile quando hai una persona intorno ai 50 anni che ne ha biologicamente 80 e non si può far fronte. Essi possono essere incapaci, ma non si sentono a proprio agio in una casa di riposo tra ottantenni. "E con una buona cura, potrebbero vivere un tempo molto lungo, e questo è un prezzo molto caro da pagare nella nostra società per [qualcosa che potrebbe essere in parte] prevenibile", ha detto.
Sue Tilby, direttrice di Age Concern del Nelson, ha detto che il seminario era necessario perché le agenzie stanno vedendo molto abuso di alcol, sia negli anziani che nei loro assistenti. "E ovviamente con la popolazione in crescita, questo problema si aggraverà nei prossimi 20 anni". Il messaggio chiave è che le agenzie devono collaborare, ha detto. Un caso recente su cui ha lavorato aveva otto agenzie separate coinvolte. Ha detto che l'aspetto di assistenza era "enorme" a causa dello stress inerente a questi lavori. Ciò significava che gli anziani erano vulnerabili alle situazioni di alcool e droga - e che l'abuso di alcool andava "a braccetto" con l'anzianità".
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Pubblicato da Sarah Young su Staff.co.nz il 17 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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