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Gran parte dei caregiver di Alzheimer con disturbo del lutto non cerca trattamenti

Cosa si intende per disturbo prolungato del lutto?

Il lutto è una risposta alla perdita, in particolare alla perdita di qualcuno o di qualche cosa di vivente che è morto, con cui si era formato un legame o affetto. La maggior parte delle persone associa il lutto a una risposta emotiva alla perdita; tuttavia, il lutto ha anche dimensioni fisiche, cognitive, comportamentali, sociali, culturali, spirituali e filosofiche.


Per la maggior parte delle persone, i sintomi del lutto iniziano a diminuire nel tempo. Però un piccolo gruppo di persone sembra essere 'bloccato' nelle risposte iniziali al lutto, in cui sperimenta un dolore intenso che è persistente e i sintomi sono abbastanza gravi da causare problemi di funzionamento e interferenza nella vita quotidiana.


Il disturbo prolungato del lutto è una condizione in cui il lutto intenso e doloroso persiste per oltre un anno e interferisce in modo significativo con la vita della persona in lutto. Gli individui con lutto prolungato spesso si rendono conto che qualcosa non va nell'elaborazione del lutto, ma potrebbero non sapere come trovare un aiuto efficace.


A seguito di studi di diversi decenni che hanno suggerito che molte persone avevano difficoltà persistenti associate al lutto al di là delle aspettative sociali, culturali o religiose previste e, dopo una revisione di due anni e un commento pubblico, è stato aggiunto il disturbo prolungato del lutto al Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), rilasciato a marzo 2022, una pubblicazione dell'American Psychiatric Association (APA) che definisce e classifica i disturbi mentali.


Come viene diagnosticato il disturbo prolungato del lutto? Il lutto persistente è molto invalidante e colpisce ogni giorno il funzionamento in un modo diverso dal lutto tipico. La persona con il disturbo può provare desiderio per la persona deceduta pensando a lei, e iniziare ad avere un disagio significativo o problemi a svolgere le attività quotidiane a casa, al lavoro o in altre aree importanti. Nei bambini e negli adolescenti, la preoccupazione può concentrarsi maggiormente sulle circostanze della morte.


I sintomi legati al lutto a seguito della perdita di un proprio caro generalmente diminuiscono nel tempo e non influiscono sul funzionamento quotidiano della persona. A volte la persona che subisce la perdita può avere periodi con sentimenti maggiori di dolore, però di solito non richiede un trattamento per la salute mentale.


Per quelle persone che sviluppano sintomi continui di disturbo prolungato del dolore, sono disponibili trattamenti basati sull'evidenza. I trattamenti in genere includono la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che è risultata efficace nel ridurre i sintomi.


Al momento non ci sono farmaci per trattare sintomi specifici di lutto. Degli studi hanno dimostrato che la maggior parte dei caregiver con disturbo prolungato del lutto non ha richiesto i servizi di salute mentale né ha cercato trattamenti efficaci per il disturbo.(Lichtenhal et al., 2011). Nonostante l'esistenza di trattamenti efficaci, le persone che sperimentano un lutto intenso continuo potrebbero non cercare aiuto.


Altre informazioni su questo disturbo sono disponibili al Center for Prolonged Grief della Columbia University di New York.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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