Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Che cronotipo sei? Essere nottambulo o mattiniero cambia le tue prestazioni cognitive

La sincronizzazione delle tue attività quotidiane con il ritmo circadiano potrebbe aiutarti a migliorare le tue prestazioni su vari compiti cognitivi, e addirittura influenzare la diagnosi dei disturbi cognitivi.

circadian cycle

La tempistica è tutto. Sia per i mattinieri che per i nottambuli, ascoltare il proprio orologio interno potrebbe essere la chiave del successo. Dall'aula di scuola all'aula di tribunale e oltre, le persone vanno meglio in compiti impegnativi nel momento della giornata che si allinea al loro ritmo circadiano.


I ritmi circadiani sono potenti cronometri interni che guidano il funzionamento fisiologico e intellettuale di una persona durante il giorno. I picchi in questi ritmi circadiani variano tra gli individui. Alcune persone, conosciute come allodole o cronotipi mattutini, raggiungono il picco presto e si sentono al meglio al mattino. Altre, chiamate gufi o cronotipi serali, hanno il picco più tardi nel corso della giornata e hanno prestazioni migliori nel tardo pomeriggio o alla sera. E alcune persone non mostrano né preferenze mattutine né serali e sono considerati cronotipi neutri.


Come ricercatrice sui modi per migliorare la funzione cognitiva, ho studiato se il cronotipo influisce sulle prestazioni mentali. Comprendere i tipi di processi mentali che variano - o rimangono stabili - nel corso della giornata può aiutare le persone a pianificare i compiti in un modo che ottimizza le prestazioni.

 

Perché il tuo cronotipo è importante

Il cronotipo può essere misurato con un semplice questionario che valuta cose come la vigilanza percepita, i momenti preferiti per svegliarsi e coricarsi e le prestazioni per tutto il giorno. Anche senza un questionario, la maggior parte delle persone ha la sensazione di essere un'allodola o un gufo o di esseere un po' di entrambi.


Ti alzi presto, senza sveglia, ti senti acuto? Sei mentalmente esaurito e pronto per un drink già alle 9? In tal caso, sei probabilmente un tipo mattutino. Dormi fino a tardi e ti svegli sentendoti lento e nebuloso? Sei più energico a tarda notte? In tal caso, sei probabilmente un tipo serale.


Le persone vanno meglio su molti compiti mentali impegnativi - dal prestare attenzione e apprendere, al risolvere problemi e a prendere decisioni complesse - quando queste azioni sono sincronizzate con i propri picchi circadiani personali. Questo è noto come effetto sincronia. Che tu sia controllore del traffico aereo al radar, responsabile finanziario che rivede un rapporto sugli utili o studente delle superiori che studia chimica, la sincronia può influire sulle tue prestazioni.


Gran parte delle prove degli effetti della sincronia proviene da studi di laboratorio che testano sia allodole che gufi al mattino presto e a fine giornata. Le persone con cronotipi forti sono più vigili e in grado di sostenere meglio l'attenzione al picco rispetto al tempo fuori-picco. I loro ricordi sono più nitidi, con un migliore richiamo di liste e un maggiore successo nel ricordare compiti 'da fare', come assumere farmaci.


Nel loro momento ottimale, le persone sono anche meno inclini ad avere la mente che vaga e sono meno distratte. Ad esempio, uno studio che ho condotto ha detto ai partecipanti 3 parole debolmente correlate (come 'nave', 'esterno' e 'gattonare'). Loro dovevano poi trovare un'altra parola che collegasse tutte e tre (come 'spazio'). Quando io e il mio team abbiamo presentato parole fuorvianti insieme alle parole suggerite (come 'oceano' per nave, 'interno' per esterno e 'bambino' per gattonare), quelli che sono stati testati in tempi sincroni erano più bravi a ignorare le parole fuorvianti e a trovare la soluzione voluta di quelli che non lo erano.


La sincronia influenza anche funzioni cognitive di alto livello come persuasione, ragionamento e processo decisionale. Studi sui consumatori hanno scoperto che le persone sono più selettive, scettiche e analitiche nelle loro ore di picco. Investono più tempo e sforzi nelle attività assegnate e hanno maggiori probabilità di cercare informazioni importanti. Di conseguenza, le persone prendono migliori decisioni di investimento, sono meno inclini agli errori e hanno più probabilità di rilevare truffe.


Nei momenti fuori-picco serve più tempo per risolvere i problemi e si tende a essere meno attenti e più dipendenti dalle scorciatoie mentali, restando vulnerabili a schemi appariscenti dei venditori. Anche il comportamento etico può essere compromesso nei momenti non ottimali, poiché le persone hanno maggiori probabilità di imbrogliare nei loro tempi fuori-picco.

 

In classe e in clinica

Le capacità mentali di base che sono influenzate dalla sincronia - che includono attenzione, memoria e pensiero analitico - sono tutte abilità che contribuiscono al successo scolastico. Questa connessione è particolarmente significativa per gli adolescenti, che tendono ad essere nottambuli, ma in genere iniziano la scuola presto al mattino.


Uno studio ha assegnato in modo casuale oltre 700 adolescenti a momennti di esame alla mattina presto, alla mattina tardi o al pomeriggio. I gufi avevano punteggi più bassi rispetto alle allodole in entrambe le sessioni mattutine, ma questo svantaggio è scomparso per i gufi che hanno sostenuto l'esame nel pomeriggio. Iniziare presto al mattino può lasciare gli studenti gufi un passo indietro le allodole.


L'ora del giorno dovrebbe essere considerata anche quando si eseguono valutazioni per i disturbi cognitivi, come il disturbo da deficit di attenzione o l'Alzheimer. Il tempo programmato può essere particolarmente significativo per gli anziani, che tendono ad essere allodole e spesso mostrano maggiori effetti di sincronia rispetto ai giovani adulti.


Le prestazioni sono migliori nelle ore di picco su diverse misurazioni neuropsicologiche chiave usate per valutare queste condizioni. Non considerare la sincronia può influire sull'accuratezza delle diagnosi e successivamente avere conseguenze per l'ammissibilità alle sperimentazioni cliniche e sui dati dell'efficacia del trattamento.


Naturalmente, la sincronia non intacca le prestazioni su tutte le attività o per tutte le persone. È improbabile che compiti semplici e facili (come riconoscere volti o luoghi familiari, comporre il numero di telefono di un amico intimo o realizzare la ricetta preferita) cambino durante la giornata. Inoltre, i giovani adulti che non sono né allodole né gufi mostrano una minore variabilità delle prestazioni nel corso della giornata.


Coloro che sono veri uccelli mattinieri o gufi nottambuli potrebbero ottenere esiti migliori affrontando i compiti mentali più difficili nei momenti che si allineano con i loro picchi circadiani personali. Quando piccoli miglioramenti delle prestazioni offrono un vantaggio essenziale, la sincronia può essere il segreto del successo.

 

 

 


Fonte: Cindi May (prof.ssa di Psicologia, College of Charleston) in Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)