Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Donne caregiver devono avere più supporto per gestire responsabilità e benessere

Nelle società di tutto il mondo, spesso ci si aspetta che le donne assumano il ruolo di caregiver primarie e, troppo spesso, ciò significa mettere il benessere degli altri davanti al proprio. Questa aspettativa trascende i confini culturali e si manifesta in varie forme.


Nel 2022, oltre la metà delle donne/ragazze over-15 in Canada (quasi 8,4 milioni di persone) si prendevano cura sia di figli che di adulti non autonomi, pagate o meno. Quasi un terzo di loro era coinvolto nel caregiving non retribuito per i figli, mentre il 23% si occupava di adulti con condizioni o disabilità a lungo termine.


Queste cifre evidenziano l'enormità del coinvolgimento delle donne nella cura. Che si tratti di tendere agli anziani, di gestire le responsabilità della famiglia o della cura di figli e coniugi, le donne devono spesso bilanciare le funzioni di assistenza con le esigenze personali.

 

Prendersi cura dei propri cari

I dati statistici del Canada mostrano che quasi il 65% dei caregiver che fornisce 20 ore o più di cure alla settimana sono donne, che spesso possono diventare pazienti secondarie poiché l'assistenza costante ed estesa che forniscono ai propri cari influisce sul loro benessere fisico ed emotivo.


Quando si tratta di assistenza in casa, le figlie spesso devono bilanciare le responsabilità di assistenza con le loro aspirazioni personali e professionali. Spesso si destreggiano tra più ruoli senza un adeguato riconoscimento o supporto. La pressione di soddisfare le aspettative familiari trascurando il loro benessere può influire significativamente sulla loro salute fisica ed emotiva.


Queste pressioni possono continuare nella vita coniugale, dove hanno le responsabilità di assistenza. Dalla cura dei genitori e dei suoceri alla gestione degli affari domestici, ci si aspetta che diano la priorità ai bisogni degli altri sopra i propri. Questa aspettativa può essere particolarmente pronunciata nelle culture in cui sono profondamente radicati i ruoli tradizionali di genere, lasciando poco spazio alle donne per far valere la loro autonomia e dare la priorità alla cura di sé.

 

La sfida del 'sandwich caregiving'

Una sfida prevalente affrontata dalle donne caregiver è il sandwich caregiving, che significa essere incastrate tra la cura dei figli giovani e dei genitori o suoceri anziani. Questa doppia responsabilità costituisce una pressione immensa sulle donne, sia mentale che fisica, mentre si sforzano di fornire cure ai familiari.


Circa 1,8 milioni di persone in Canada sono sandwich caregiver, si occupano contemporaneamente di figli e di adulti non autonomi. In più, le donne hanno maggiori probabilità degli uomini di essere sandwich caregiver. È anche più probabile che riferiscano un impatto negativo della cura su salute e benessere, finanze e relazioni familiari.


Nelle comunità dell'Asia meridionale, le figlie hanno spesso i compiti di assistenza all'interno delle loro famiglie coniugali, dove si muovono in strutture familiari che spesso danno la priorità ai bisogni dell'invecchiamento dei suoceri sulla propria autonomia. Allo stesso modo, nelle comunità cinesi e in altre comunità dell'Asia orientale, le donne tradizionalmente si prendono cura dei genitori o dei suoceri, incarnando il ruolo di figlie rispettose che danno la priorità all'armonia familiare e alla pietà filiale.


Nelle comunità ispaniche il concetto di 'marianismo' (*) sottolinea il ruolo delle donne come nutrici e caregiver, per cui ci si aspetta che diano la priorità ai bisogni delle loro famiglie al di sopra dei propri. Queste norme culturali modellano i ruoli delle donne all'interno della famiglia e influenzano il loro accesso alle risorse e alle opportunità al di fuori della casa.


Nonostante le differenze tra le culture, il filo conduttore delle donne come caregiver primarie sottolinea la necessità di riconoscimento e supporto per alleviare l'onere che grava su di esse per le aspettative sociali.

 

Affrontare gli oneri dell'assistenza

Fornire maggiore supporto alle donne caregiver significa attuare riforme politiche per fornire loro un congedo familiare pagato, accordi di lavoro flessibili, assistenza all'infanzia a prezzi accessibili, assistenza sanitaria accessibile e programmi di formazione e istruzione.


Inoltre, ci dovrebbero essere reti di supporto nella comunità che forniscono tregua/sollievo alle caregiver insieme a servizi di informazione/consulenza e programmi di tutoraggio tra pari. Queste misure aiuterebbero ad alleviare l'onere per le caregiver, promuovere la loro salute mentale e la loro auto-cura e favorire un ambiente più favorevole per le donne che bilanciano le responsabilità di assistenza con il proprio benessere.


Inoltre, si deve parlare in modo più aperto di contrasto agli stereotipi tradizionali e di promuovere l'uguaglianza di genere. Questo è un passo cruciale per condividere più equamente le responsabilità di cura all'interno delle famiglie.


Rafforzare le donne caregiver richiede un cambiamento fondamentale negli atteggiamenti e nelle norme sociali. Implica riconoscere e valutare il loro contributo, consentendo loro di dare la priorità al loro benessere. Aumentando la consapevolezza delle sfide affrontate dalle donne caregiver e sostenendo cambiamenti sistemici, possiamo creare un ambiente più favorevole e inclusivo per tutti i caregiver, indipendentemente dall'ambiente culturale.


L'onere del caregiving trascende i confini culturali, incidendo sulle donne in tutto il mondo. È tempo di riconoscere il ruolo inestimabile delle donne caregiver e lavorare per creare un ambiente più equo e di supporto per tutti i membri della società.

 

 

 

(*) Marianismo è un termine ispanico che descrive un ideale di vera femminilità con caratteristiche derivate dal culto devozionale di Santa Maria di Guadalupe, una figura centrale del cattolicesimo romano in Messico (fonte: Wikipedia)

 

 


Fonte: Navjot Gill-Chawla (dottoranda su invecchiamento, salute e benessere, Università di Waterloo)

Pubblicato su: The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)