Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Mia madre ha l'Alzheimer: cosa significa per me?

grandparents and girl pexels cottonbro 6158671Photo by cottonbro studio via pexels.com

Cara Mayo Clinic: faccio parte di quella che viene chiamata 'Generazione Sandwich'. Ho figli che vivono a casa e un genitore anziano in cattiva salute. Mia mamma ha 83 anni ed è in una struttura di vita assistita con problemi fisici e cognitivi. Le è stata diagnosticata la demenza lieve a causa del morbo di Alzheimer (MA). Mi sento triste per mia madre e preoccupata anche per me stessa. Ogni volta che non ricordo qualcosa, penso che avrò anch'io la demenza. Ho solo 47 anni. È così che inizia?La mia storia familiare significa che avrò il MA? È troppo tardi per me per evitare ciò che mi sembra inevitabile?

 

Risposta di Vijay Ramanan MD/PhD, neurologo della Mayo Clinic di Rochester / Minnesota: Con una famiglia impegnativa e la sensazione di ansia per la diagnosi di tua madre, questo può essere un momento stressante. Può essere utile armarti con ulteriori informazioni sul MA, un processo complesso che inizia nel cervello anni prima dello sviluppo dei sintomi.


Alcuni dei primi sintomi possono essere difficoltà di memoria a breve termine. Le persone possono porre domande ripetitive o dimenticare eventi o conversazioni recenti. Tuttavia, il MA può provocare vari sintomi neurologici e anche diverse condizioni possono influire sulla memoria. Ed è importante sapere che non tutta la dimenticanza deriva dal MA. In effetti, altre cause dei sintomi cognitivi possono essere prevenibili o addirittura reversibili.


La maggior parte dei pazienti con diagnosi di MA mostra per la prima volta sintomi dai 60 agli 80, ma l'età dell'insorgenza dei sintomi può variare ampiamente tra i pazienti con questa diagnosi. È sempre una buona idea discutere di eventuali preoccupazioni direttamente con i tuoi medici.


Come con altre condizioni mediche comuni, la maggior parte dei casi di MA probabilmente non si sviluppa a causa di una singola causa isolata. L'età che aumenta è il più forte fattore di rischio noto per il MA, ma anche genetica e stile di vita influenzano il rischio e la protezione dalla malattia.


Dalla ricerca conosciamo alcuni fattori di rischio del MA, ma non tutti. Mentre avere una storia familiare della malattia aumenta il rischio personale in una certa misura, è importante ricordare che meno dell'1% dei casi di MA sono determinati da geni che causano la malattia, secondo l'Alzheimer's Association. Questi casi genetici vengono in genere diagnosticati quando una persona è estremamente giovane, circa 30-50 anni, quando si sviluppano sintomi cognitivi, come la perdita di memoria.


Un fattore di rischio è anche la presenza di più parenti di primo grado (genitori, fratelli o figli) colpiti dalla mutazione genetica. Queste mutazioni si trovano di solito in tre geni legati all'elaborazione dell'amiloide, una proteina che si raggruppa in placche appiccicose nel cervello, che rappresentano un primo marcatore del processo patologico. Esistono altri geni (come il gene ApoE) che influenzano il rischio di MA, ma che non determinano esclusivamente se qualcuno contrae la malattia.


Il MA è altamente individualizzato, il che significa che non esiste un barometro unico valido-per-tutti di come procede per una determinata persona. L'aspettativa generale è che la malattia provoca un graduale degrado della memoria e di altre funzioni cognitive nel tempo. Tuttavia, tutti i pazienti sono diversi, con una serie di sintomi e tassi di progressione.


La traiettoria personale passata è generalmente la migliore guida per quella futura, il che significa che se la malattia è progredita lentamente, probabilmente continuerà in questo modo per il prossimo futuro. Se è progredita rapidamente, probabilmente continuerà a farlo. Un messaggio valido per tutti noi è che molte attività e abitudini quotidiane promuovono la salute del cervello, indipendentemente dal nostro rischio individuale di MA. Queste abitudini includono:

  • Rimani mentalmente e socialmente attiva. Cerca di imparare cose nuove o rinvigorire vecchi interessi che sono divertenti e coinvolgenti. Ciò potrebbe includere partecipare a eventi sociali, leggere, ballare, giocare, creare arte, suonare uno strumento o altre attività.
  • Esercitati regolarmente. Ciò può significare camminare, nuotare o fare altre attività aerobiche per aumentare la frequenza cardiaca. Punta a esercitarti per almeno 150 minuti alla settimana. Potrebbe essere 5 volte alla settimana per 30 minuti al giorno o tre volte per 50 minuti.
  • Dormi in modo regolare e con un sonno di alta qualità. Si pensa che il sonno elimini le proteine ​​anormali nel cervello e consolidi i ricordi. Punta a 7-8 ore consecutive di sonno a notte piuttosto che un sonno frammentato di brevi segmenti.
  • Segui una dieta sana ed equilibrata. La dieta mediterranea è associata a un rischio inferiore di MA. È ricca di verdure, frutta e proteine ​​magre, in particolare fonti proteiche contenenti acidi grassi omega-3.
  • Gestisci le altre condizioni mediche. Ciò include fattori di rischio vascolare come ipertensione e colesterolo alto.


Mentre gestisci le esigenze di cura della tua famiglia - quella dei tuoi figli e di tua madre - assicurati di prenderti anche cura della tua salute fisica e mentale. Amici e risorse familiari e comunitarie possono offrire supporto per aiutare i pazienti e le famiglie a gestire il MA.

 

 

 


Fonte: Susan Barber Lindquist in Mayo Clinic (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.