Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Domenico Praticò: Capire la disfunzione cognitiva canina o demenza canina

La disfunzione cognitiva canina, talvolta definita sindrome cognitiva canina, è in realtà una forma di demenza nei cani.

Matteo e Achiko

Per molti di noi i cani non sono solo dei compagni, ma spesso i migliori amici e spesso diventano quasi membri della nostra famiglia. I cani offrono amore incondizionato, non ci giudicano mai, non notano nessuno dei nostri difetti ma offrono affetto e cameratismo alle nostre vite. Anche nei nostri giorni peggiori, il nostro amico a quattro zampe è sempre lì per sollevare il nostro umore ricordandoci che siamo speciali e cosi facendo illuminano la nostra giornata. La verità è che forse ci conoscono meglio della maggior parte delle persone.


Ma cosa succederebbe se iniziassimo a notare dei cambiamenti nei loro comportamenti? Potrebbe trattarsi di disfunzione cognitiva canina o demenza canina? È vero, la disfunzione/sindrome cognitiva canina o quella che viene anche chiamata demenza canina può verificarsi con l'avanzare dell'età del nostro fedele compagno. In questi casi, i cani presentano caratteristiche simili ai sintomi di demenza degli esseri umani. Tuttavia, è facile per noi trascurare il loro declino cognitivo perché non ci sono segnali verbali evidenti nel linguaggio o nella memoria come in un essere umano.


In effetti, la demenza canina può iniziare lentamente con sintomi molto leggeri che molto gradualmente possono peggiorare. Inoltre, come per gli esseri umani, non esiste una cura per la malattia, ma la prevenzione della demenza canina o il suo rallentamento sono possibili adottando per il nostro amico fedele buone abitudini e uno stile di vita sano.


Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire perché la demenza canina può passare facilmente inosservata. Poiché i cani non comunicano con noi a parole, non c'è alcuna associazione con errori di linguaggio o evidenti dimenticanze. Tuttavia, i cani che soffrono di disfunzione cognitiva possono iniziare a comportarsi in modi strani, come dimenticare dove si trovano o rimanere 'intrappolati in posti', come dietro un divano, e apparentemente non riuscire a trovare la via d'uscita. In altri casi il nostro cane potrebbe anche non trovare la porta per uscire e andare fuori.


Il loro comportamento potrebbe diventare più appiccicoso o più distaccato, un comportamento in ogni modo che si discosta dal loro comportamento abituale. Il modo in cui interagiscono con noi potrebbe diventare sempre più diverso dal loro comportamento abituale e le differenze diventare più pronunciate con il passare del tempo. Potrebbero iniziare a fare i loro bisogni corporei in casa anziché indicare la necessità di uscire per farli.


Si potrebbero notare dei cambiamenti nei ritmi del sonno, come il risveglio durante la notte o l'irritazione e l'ansia al calare della notte, sintomi simili a quelli che si verificano negli esseri umani al tramonto (sundowning). Infatti, un acronimo per i sintomi dell'Alzheimer canino è DISH ed è un utile elenco di controllo utilizzato per diagnosticare la malattia. DISHA sta per Disorientamento, Interazioni, cicli Sonno/veglia, Sporcare la casa e Attività e Ansia.


La buona notizia è che, sebbene i cani possano sviluppare e sviluppino la demenza, possono comunque vivere una vita felice e appagante.
Come gli esseri umani, una dieta sana, molta attività, giochi ed esercizio sono ottimi modi per aiutare a prevenire l'insorgenza della malattia, ma anche un modo per affrontarla se si notano già segni di declino cognitivo. Ricordiamoci che in questi casi mantenere una routine che il nostro cane conosce bene è spesso utile e confortante per il nostro amico a quattro zampe.


Naturalmente, se si hanno dubbi sul declino cognitivo del nostro cane, è bene portarlo dal veterinario per un controllo.
Potrebbero esserci altre ragioni cliniche per i cambiamenti di comportamento che il veterinario può valutare. Se il nostro amato cane soffre di demenza, il veterinario sarà in grado di discutere strategie per affrontare questa nuova situazione, e modi per aiutare il nostro cane e farlo soffrire il meno possibile.


Tutti sappiamo che grazie ai progressi delle cure veterinarie e nell'alimentazione dei cani, oggi i nostri amici a quattro zampe vivono più a lungo, ma ciò comporta anche alcune delle inevitabili conseguenze legate al processo di invecchiamento che comprende anche il declino cognitivo.

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.