Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Matcha: un'alternativa più sana al caffè? Ecco cosa sapere

Matcha and wagashi by MShades at Daigoji Kyoto via Wikimedia CommonsMShades from Buddhist temple Daigo-ji in Fushimi, Kyoto, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Il matcha, con la sua vibrante tonalità verde e la tradizione secolare, viene spesso celebrato come un supercibo che potenzia la salute. Ma cosa lo distingue esattamente dal normale tè verde o persino dal tuo caffè mattutino?


Come il tè verde e nero, il matcha proviene dalla pianta Camellia sinensis. La differenza sta nel modo in cui viene coltivata ed elaborata. Mentre il tè nero è fermentato e il tè verde normale viene semplicemente essiccato, il matcha viene coltivato all'ombra per diverse settimane prima del raccolto. Questo metodo unico altera la chimica della pianta, aumentando alcuni composti come la clorofilla e gli aminoacidi e dando al matcha il suo sapore distinto e il ricco colore verde. Le foglie vengono quindi essiccate e finemente macinate in una polvere, da cui proviene il suo nome, che significa letteralmente 'tè in polvere' in giapponese.


Sebbene sia ampiamente associato alla cultura giapponese e alle cerimonie del tè Zen, il matcha è in realtà originario della Cina. Fu portato in Giappone nel XII secolo dai monaci buddisti, che lo usavano per supportare la meditazione. Nel tempo, è diventato un punto fermo nella cultura del tè giapponese, specialmente nelle cerimonie formali del tè.


Dal punto di vista della salute, il matcha offre molti degli stessi vantaggi del tè verde, grazie al suo alto contenuto di polifenoli, compresi i flavonoidi, che sono noti antiossidanti. Tuttavia, poiché le foglie vengono consumate intere in forma di polvere, il matcha può fornire una dose più concentrata di questi composti benefici.

 

Grande potenziale e relativamente poca ricerca

Il matcha è promosso per la sua vasta gamma di potenziali benefici per la salute: effetti antiossidanti, antimicrobici, antinfiammatori, anti-obesità e persino anticancro, nonché per i potenziali miglioramenti della funzione cerebrale, sollievo dallo stress, salute cardiaca e regolazione della glicemia.


Ma c'è un problema: la maggior parte delle prove a sostegno di queste affermazioni proviene da studi di laboratorio (su cellule o animali), non da solidi studi clinici sull'uomo. Quindi, sebbene le prime ricerche siano promettenti, sono tutt'altro che conclusive.


Una cosa sappiamo: che il matcha contiene caffeina, più del normale tè verde, anche se in genere inferiore al caffè. La stessa caffeina, se consumata con moderazione, ha benefici per la salute ben documentati, come miglioramento della concentrazione, dell'umore, del metabolismo e persino riduzione del rischio di alcune malattie come Alzheimer e Parkinson. Ma dosi elevate possono causare effetti collaterali come insonnia, ansia e pressione alta. L'approccio 'più è meglio' non si applica qui e la dose ottimale di caffeina non è ancora chiara.


Quando si confronta il matcha con il caffè, entrambi offrono proprietà antiossidanti e benefici cardiovascolari simili. Tuttavia, il caffè è stato studiato molto di più, con linee guida più chiare: 3-4 tazze al giorno sembrano essere un limite superiore sicuro per la maggior parte delle persone. Per il matcha, la guida è leggermente più conservativa, con fonti che suggeriscono 1-3 tazze al giorno, probabilmente a causa del maggiore contenuto di polifenoli.


Tannini e polifenoli nel tè e nel caffè possono interferire con l'assorbimento di ferro, in particolare dagli alimenti a base vegetale. Bere grandi quantità regolarmente, in particolare intorno ai pasti, può aumentare il rischio di anemia da carenza di ferro. Ecco perché si consiglia di godere di queste bevande almeno 2 ore prima o dopo i pasti, specialmente per le persone che seguono una dieta prevalentemente vegetale o sono già inclini ad avere livelli bassi di ferro.

 

No-ansia

Un'altra considerazione: sia il caffè che il matcha sono leggermente acidi e possono causare disagio digestivo o reflusso nelle persone con stomaco sensibile. Detto questo, il matcha potrebbe essere una scelta migliore per alcuni. A differenza del caffè, contiene L-teanina, un aminoacido che promuove il rilassamento e può contrastare gli effetti nervosi della caffeina, rendendolo un'alternativa più delicata per le persone soggette all'ansia.


Sia il matcha che il caffè hanno potenziali benefici per la salute e la scelta giusta dipende dalle esigenze e preferenze personali. Il caffè è meglio studiato e può essere ideale per coloro che tollerano bene la caffeina e si godono diverse tazze al giorno. Il matcha, d'altra parte, è un'ottima opzione per coloro che cercano di consumare meno caffeina, beneficiando comunque degli antiossidanti, e senza cadute o attacchi di nervosismo.


Ricorda solo di goderteli entrambi con moderazione, soprattutto se stai gestendo i livelli di ferro o problemi digestivi.

 

 

 


Fonte: Anthony Booker (docente di etnofarmacologia, Università di Westminster) in The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)