Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Demenza del caregiver: sì, è reale

Da anni leggiamo che l'Alzheimer è la causa principale di demenza. Questo non è del tutto vero: la causa principale è la «demenza del caregiver», che colpisce circa 100 milioni di caregivers sopraffatti e stressati in tutto il mondo.


Il termine fu usato inizialmente nel 1980, e anche se non è una diagnosi medica ufficiale, comprende sintomi come disorientamento, dimenticanza e depressione.


Le condizioni stressanti producono alti livelli di cortisolo, che, nel tempo, possono contribuire alla perdita di memoria. Pensaci: stai lunghe ore al lavoro, non vedi alcuna fine in vista e sei esausta/o. Chi può pensare correttamente in queste condizioni?


Quando avevo meno di 40 anni, e mi stavo prendendo cura di mio padre con Alzheimer, non riuscivo a ricordare che anno era mentre stavo scrivendo un assegno al negozio di alimentari. Come fa una donna non ancora quarantenne a chiedere alla cassiera ventenne che anno è?


Facendo appello a tutto il mio coraggio, gliel'ho chiesto e lei si è messa a ridere, poi ha distolto lo sguardo come se stessi scherzando. Pensando di poter lasciare in bianco quella parte dell'assegno, anche se non riuscivo nemmeno a ricordare il mese o il giorno, l'ho chiesto di nuovo in preda alla disperazione. Lei ha rifiutato di dirmelo.


Se non fosse stato per la donna più anziana dietro di me che ha suggerito "Tesoro, siamo nel 1997", sono sicura che me ne sarei andata senza i generi alimentari. La gentilezza della donna mi ha permesso di rilassarmi e con sorpresa mi sono venuti in mente facilmente mese e giorno. Nonostante l'esito positivo, ho sentito l'ansia quando ho lasciato il negozio e stavo guidando verso casa.


Immaginate se stessi prendendomi cura del mio coniuge, invece di mio padre. Uno studio del 2010 della University of Utah, pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society, ha monitorato 1.221 coppie per 12 anni, scoprendo che gli anziani che si occupano di un marito o di una moglie con demenza avevano un rischio sei volte maggiore di ottenere la demenza rispetto ai membri della popolazione generale. E il fatto sorprendente è che gli uomini erano più suscettibili, avendo di fronte il doppio di tale rischio.

 

Alcuni demenze sono reversibili

Fortunatamente, la demenza del caregiver è reversibile, così come la demenza causata da depressione, droga o alcol, ipotiroidismo e carenza di vitamina B-12. Anche le infezioni del tratto urinario non diagnosticate possono portare a improvvisi cambiamenti di comportamento come confusione, agitazione, ritiro o delirio secondo l'Alzheimer's Society del Regno Unito.


I farmaci hanno effetti diversi, quando si invecchia. Con l'avanzare dell'età, fegato e reni non funzionano nel modo più efficiente, con un conseguente accumulo nel tempo di farmaci non trasformati. Queste sostanze chimiche diventano tossiche portando a sintomi di demenza o delirio.


Il che ci lascia con la demenza del caregiver.

Finchè i caregivers non saranno in grado di prendere misure proattive per superare i sentimenti di disperazione derivanti dallo stress di prendersi cura di un'altra persona, essi continueranno a sopportare momenti imbarazzanti e anche spaventosi.


Anche se ero su una strada familiare, ho avuto una momentanea mancanza di dove ero, quando era e anche chi ero. E' stato spaventoso, perché stavo guidando. Ho mantenuto abbastanza autocontrollo da tenere lo sterzo dritto (per fortuna, la strada era diritta), pur a velocità costante. Questo incidente e una serie di altre sveglie mi hanno convinto finalmente a guardarmi intorno per trovare aiuto per l'assistenza di mio padre.

 

I caregivers andranno oltre

Noi caregivers siamo un gruppo sano, ma non lo saremo a lungo se non prendiamo nota quando suonano diversi campanelli d'allarme. Se non prestiamo attenzione abbastanza presto agli avvertimenti, molti di noi moriranno prima di coloro per i quali si stanno prendendo cura.


Noi fortunati ci chiederemo se abbiamo l'Alzheimer, come abbiamo fatto io e mio marito mentre cercavamo di tenere il passo con la cura di mio padre. Sul serio! C'è stato un tempo in cui abbiamo esaminando le varie opzioni per una casa di cura ... per noi!


L'insorgenza della demenza del caregiver è reale e colpisce i caregiver primari. Coloro che fanno attenzione alla sveglia e agiscono sopravviveranno.


Ma c'è di più nell'essere caregiver del solo sopravvivere. Dobbiamo applicare entrambe le gambe alla nostra natura di "prendersi cura" e "dare" per superare e prosperare. Cominciamo con una pausa. Una tregua di soli cinque minuti può fare la differenza.


In definitiva, abbiamo bisogno di aiuto. Oggi, i caregiver hanno varie opzioni tra cui scegliere, compresa l'assistenza a domicilio e diurna, quella residenziale e di vita assistita. L'unico altro rimedio è fermare il caregiving, e questa non è un'opzione per molti di noi.

 

 

 


Fonte: Brenda Avadian in USNews (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.