Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perchè mia madre che ha la demenza è così difficile?

Nel prendersi cura della madre 89-enne, che ha avuto la diagnosi di Alzheimer, Lynette Whiteman dice che la doccia era un campo di battaglia frequente.


"Lei non accettava alcun aiuto come assistente", ha dichiarato la Whiteman, direttrice esecutiva di Caregiver Volunteers del Centro Jersey, e che dice che essere stata informata sulla malattia l'ha aiutata ad farvi fronte. "Cercavo di tenere presente il fatto che se mia madre fosse stata pienamente consapevole, non avrebbe lottato per fare la doccia, ne sarebbe stata mortificata".


Quando la situazione si surriscaldava, la Whiteman finiva la discussione e lasciava la stanza per breve tempo. "Incrociare le corna non fa vincere nessuno dei due", ha osservato.


Impegnarsi in battaglie quotidiane, ascoltare lamentele o essere il bersaglio di critica è difficile da sopportare quando si sta facendo del proprio meglio come caregiver. Ma è spesso un evento normale nelle famiglie colpite da una malattia connessa alla demenza. Capire il problema, e riconoscere i propri limiti, può ridurre al minimo l'arrabbiatura.

 

Armarsi di comprensione

Riconoscere che la persona amata ora è in un mondo confuso e spaventoso, consiglia la dott.ssa Gauri Khatkhate, psichiatra geriatrica della Loyola University di Chicago e del Edward Hines Jr. VA Hospital.

"Il genitore può lottare per ricordare le persone e i luoghi che una volta erano familiari, e le attività che una volta erano di routine. Può avere una capacità limitata di capire i propri limiti e perché gli viene detto improvvisamente da un altro cosa deve fare. La mamma o il papà possono anche mancare del modo giusto di esprimere disagio fisico o emotivo. Al contrario, può sembrare che si scateni rabbia: grida, insulti, volgarità o aggressione fisica", ha spiegato la Khatkhate.

La chiave per affrontare la negatività è ricordare a noi stessi che la persona amata non sta cercando di essere offensiva. "Quelli non sono veri e propri pensieri o sentimenti; sono i sintomi di una malattia devastante. Riconoscere e comprendere veramente questo fatto può contribuire a diminuire l'impatto emotivo del comportamento ostile", ha detto la Khatkhate.

 

Rapportarsi con il pubblico

E' probabile che gli assistenti in visita, i commessi di negozio, o il personale medico possano testimoniare la nostra battaglia o anche essere oggetto loro stessi di una di esse. Non sentirsi in colpa se si è in imbarazzo; è sconvolgente vedere la mamma o il papà - il nostro tradizionale modello di ruolo - agire in modo inappropriato, nonostante la consapevolezza della situazione.

Brent Mausbach, psicologo clinico alla UC San Diego, suggerisce di spiegare la situazione al terzo prima del tempo, idealmente fuori portata d'orecchio del genitore, per evitare che si agiti. "Informare verbalmente gli individui che la persona amata ha la demenza, e che essa danneggia la sua capacità di comunicare, o potrebbe influenzare il comportamento, la memoria e la comprensione", ha detto Mausbach.

Naturalmente, non è possibile compensare ogni problema; anche una breve sosta al supermercato potrebbe diventare ostile.

"Ho visto caregiver portare con loro 'biglietti da visita caregiver', che dichiarano qualcosa come: «Il mio compagno ha l'Alzheimer, e io sono il caregiver. Vi prego di parlare direttamente con me, e tenere presente che egli può (dimenticare, non essere in grado di comunicare o rispondere alle domande, mostrare agitazione, ecc.). Grazie per la vostra pazienza» ", ha detto Mausbach.

 

Concentrarsi su ciò che si può cambiare

E' difficile cambiare il comportamento di un'altra persona, anche se non ha una malattia. Meglio concentrare la propria energia su cose che si possono cambiare.

"Un cambiamento nel comportamento del caregiver spesso si tradurrà in un cambiamento nel comportamento dell'amato. Tentare un approccio diverso, o una reazione diversa", ha detto Michelle Venegas, operatrice sociale professionale della Family Caregiver Alliance di San Francisco.

Ad esempio, invece di lasciare andare avanti una discussione, passare in un'altra stanza per farla raffreddare, distogliere l'attenzione della persona amata o mettere su della musica soft o la TV. Se si tratta di un disaccordo che si verifica regolarmente, pensare a come riaggiustare la routine o chiedere ad un altro familiare di sostituirci, Ha detto la Venegas.

La Venegas ricorda anche ai caregiver di non essere troppo duri con se stessi o di aspettarsi la perfezione istantanea. "Si possono imparare i modi per affrontare comportamenti problematici; non è qualcosa che si sa già semplicemente", ha detto. "Un gruppo di sostegno, di persona o on-line, è un ottimo modo per connettersi con altri che sono in una situazione simile, ottenendo comprensione, consigli e idee".

 

Trova un ascoltatore

Anche un orecchio comprensivo e compassionevole può fare miracoli per ripristinare l'umore e le prospettive.

La Whiteman dice che si rivolge al marito (anch'egli ha a che fare con la madre convivente), così come agli amici, per trovare il supporto necessario. Ma l'ascoltatore comprensivo non deve necessariamente essere della varietà umana. "Ho due cani che sono una grande terapia. Li porto a camminare ogni giorno. Questo mi aiuta a ridurre lo stress e a vedere meglio le cose", ha detto la Whiteman.

 

Esplora un'attività alternativa

Anche dare alla mente un diversivo, pur se per breve tempo, può essere rigenerante. Riflettere su quali sono le attività che ci piacciono che abbiamo messo da parte nel caos. Allenare una squadra giovanile? Cucinare il pane? Ascoltare musica classica? Provare a infondere di nuovo qualche elemento di questo interesse nella vita.

"Anche piccole pause in casa possono aiutare; meditare, guardare un programma preferito o leggere un libro", ha detto la Khatkhate.

Quando collaborava al caregiving dei genitori, Rick Lauber, di Alberta in Canada, ha scoperto che la scrittura era una pausa eccellente, qualcosa che poteva inserirsi nel tempo a disposizione. "Scrivere i miei pensieri e sentimenti mi ha dato un mezzo per liberare rabbia e frustrazione, e ho potuto condividere quello che avevo scritto con gli altri o tenerlo per me", ha osservato.

Lauber ha continuato a scrivere anche dopo che i suoi genitori sono scomparsi, ed ha continuato a pubblicare i suoi racconti e libri, tra cui The Successful Caregiver’s Guide.

 

******

Vedere la persona amata lottare con la malattia è difficile, e le sfide comportamentali che accompagnano la demenza non fanno che aggiungersi alle emozioni della situazione. Ma costruirsi una propria comprensione, provare diversi metodi per convivere e prendersi del tempo per se stessi sono i migliori modi per salvaguardare il benessere e dare il meglio alla persona amata.

 

 

 


Fonte: Debbie Swanson in NextAvenue.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.