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I grandi benefici per la mente del ballo

Giovedi scorso il suono della musica salsa riempiva l'aria alla Champion Ballroom Academy di Mary Murphy a Kearny Mesa (San Diego, California).


La coreografa delle celebrità insegnava ai pazienti di demenza e ai loro caregiver come ballare il fox trot, la salsa e il valzer. La Murphy è stata un giudice nello show 'So You Think You Can Dance' (Quindi tu credi di saper ballare).


La madre della Murphy aveva l'Alzheimer ad esordio precoce. "Grazie a Dio mio padre era un campione [di una nobile causa] e si è preso cura di lei, ma non sapeva quali attività potevano aiutare", ha detto la Murphy.


Secondo lei il ballo stimola il cervello meglio di qualsiasi altro esercizio: "Perché dobbiamo manipolare un altro essere umano. Dobbiamo dirigere, muoverci, imparare la coreografia della e nella stanza. Ascoltare la musica. Ci sono così tante cose che iniziano a infiammarsi".


Il corso di giovedì faceva parte delle attività sociali offerte dall'associazione Alzheimer's San Diego. Il gruppo fa delle uscite un paio di volte al mese.


La spettatrice Sharon Rague osservava il marito da 36 anni, Gene, che distruggeva la pista da ballo. "So che ama essere qui con la musica", ha detto. "Non pensiamo a quello che non possiamo più fare, facciamo solo tutto quello che ancora possiamo".


Quando il corso era finito, gli studenti si sono riuniti contro il muro e hanno posato per una foto. La Murphy ha chiesto a tutti di mettersi con le mani alzate al cielo. E' stato un momento - un ricordo - che l'Alzheimer non riuscirà a portare via.

 

 

 


Fonte: Anne State in ABC10 News (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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